martedì 4 settembre 2012

domenica 2 settembre 2012

PENSIERI D'ESTATE

Venditori di morte: ammiccanti, voluttuosi;
corse nel centro contro ogni regola;
cammelli della stazione;
carne da macello in prima linea ad affrontare i dictat del consumismo e del perbenismo;
vite segnate dall'asfalto rovente,
dall'ebbrezza di un aperitivo che non vuole finire mai
e dalla noia della città.

Vocabolari che si aprono sfogliati dal vento,
saperi affascinanti,
ma desueti,
che si perdono nell'ignoranza;
laureati per chi? Per che cosa?

Voglia di fuggire lontano dalla terra che ti ha cresciuto,
incurante della povertà e del cinismo che ti aspettano,
strappato dalla famiglia, dagli amici, dagli affetti;
manca però lo stimolo per continuare,
eppure non puoi sfuggire al destino,
che ti guarda crescere col suo sorriso sornione.

Qualcuno ce la fa ad evadere,
da cosa e per trovare cosa poi non si capisce,
ma ciò che cerca forse in fondo lo sai,
perché lo hanno sognato tutti almeno una volta,
anche se poi cerchi di negartelo.

Così ti trovi solo,
a crescere in un contenitore che non ti appartiene più,
svuotato del mondo che ti eri creato,
accerchiato solo dai ricordi
e avvolto dal caldo rimpianto del coraggio che ti è mancato al momento giusto,
che non vuoi chiamare intelligenza solo per non sminuirti troppo,
nascondendoti dietro a un'anima nera,
che ti sei creato a tua insaputa,
per soffocare la rabbia che provi per i tuoi errori a cui non potrai mai trovar rimedio;

Così ti trovi ad affrontare una vita che non avresti voluto,
ma che in fondo non puoi negare di esserti costruito con le tue esperienze,
per assecondare chissà quale bisogno imposto da questa società della vergogna,
accorgendoti che il dito ormai non ti è rimasto che rivolgerlo verso te stesso.

Pensieri d'estate che se ne vanno,
trascinati dalle onde e dispersi nel vento,
in riva al mare davanti a un tramonto,
sempre più amico,
sempre più dolce,
sempre più traditore e infido.


Hasta siempre
The Boss