domenica 27 gennaio 2013

LINCOLN - RECENSIONE FILM 2013 E CONSIDERAZIONI PERSONALI DI ATTUALITA'

Come ogni giovedì, ultimamente (causa fine stagione Sala Greppi), l'appuntamento è al cinema Capitol per le nuove pubblicazioni.
Questa settimana Lincoln mi ha aiutato a capire meglio come il mondo non sia cambiato negli ultimi decenni, come per raggiungere il proprio obiettivo i politici abbiano sempre usato ogni mezzo.
Una storia di un uomo, troppo alto, combattuto fra l'essere padre di un figlio in battaglia e capo di uno Stato che ha fondato la propria esistenza sulla guerra.
Come risolvere il dilemma? Far concludere la guerra ad ogni costo! A suon di mazzette e di assunzioni, regalando una legge ad personam, ottenne il risultato di portare a casa il figlio dal fronte e, come "effetto collaterale", abolire la schiavitù negli Stati del Sud (o per lo meno accelerarne pesantemente il corso). Una morale non indifferente (almeno quella che ho voluto leggere io, poi di sicuro voi tutti ne troverete altre), in fondo anche i più fini politici sono umani e rispondono alle regole dell'animo umano. Con questo non voglio criticare il film, anzi, lo apprezzo perchè ha messo in luce il lato umano, troppo umano, di uno dei più importanti uomini della storia.
Vedere che anche ai tempi si compravano i voti mi ha fatto sorridere, vedere che una delle più grandi imprese della storia  sia stata frutto di un compromesso la rende meno eroica e più alla portata di tutti. Pensare che lo stesso metodo sia stato usato pochi mesi fa per mantenere in vita un governo in uno Stato della vergogna mi ha fatto rabbrividire. Mi è parso naturale, e mi sarebbe piaciuto poterlo esprimere ad alta voce al resto del pubblico, il paragone fra quell'infame dei democratici che ha votato contro il suo partito per un posto all'erario e, la nostra macchietta, Scilipoti. Forse ho riso anche troppo durante la proiezione di uno dei film candidato a 12 Oscar e che ha la capacità di raccontare al mondo la vera storia spogliandola dal mito, però è troppo facile il confronto con la nostra realtà e comprendere come ci siamo abbassati, da chi ha comprato i voti per concludere una guerra e liberare gli schiavi a chi lo ha fatto per mantenersi una seggiola sotto il culo. Che amarezza...
Meglio non pensarci troppo e continuare a far finta di nulla, tanto nulla cambierà. Basti vedere le ultime liste elettorali: 200 e rotti simboli e candidati specchietti per le allodole che mi domando cosa capiranno del voto che daranno in parlamento. Forse con l'incandidabilità degli indagati hanno finito i politici da proporre? Cosa ne saprà un calciatore del pareggio di bilancio? e una schermitrice degli esodati? un comico della legge elettorale? una pornostar delle pensioni? Eppure il nostro parlamento sarà riempito da queste persone, dai nomi altisonanti che attirano i voti ma che non sono tecnici delle materie che andranno ad affrontare (perchè non hanno messo BatRoberto? Io l'avrei votato...). Pensare che dovrà decidere del mio futuro un ex giocatore dell'Inter o una che ha "il ginocchio della lavandaia" (metafora scoperta oggi ascoltando la tv) mi fa sentire ancora più inerme di fronte lo strapotere delle istituzioni. Non mi fa nemmeno più strano pensare che gli sforzi fatti dalle famiglie per pagare una tassa sulla propria casa che già posseggono finiranno a coprire l'inefficienza della terza banca del Paese (MPS), il cui Presidente ha "regalato" 700 mila euro, sono quelli tracciabili, a un partito per tirare lungo con le indagini, per comprare tempo con la giustizia. Forse è per questo che paghiamo le tasse? Per vederle sprecate in questi giochetti? (Questo è solo uno degli scandali, ma potremmo citare: la Regione Lombardia, Er Batman, i diamanti della Lega, le assunzioni in Puglia, le case a Roma, i festini, gli appalti truccati, il San Raffaele, l'elenco è troppo lungo e tanto ne sapreste sempre uno in più di me da aggiungere qualsiasi schieramento politico voleste tangere).
Forse sono andato un po' troppo fuori tema, ma seguire la traccia non era il mio forte nemmeno a scuola, ma non potevo tacere quello che mi fa ribollire il sangue ogni volta che accedo a un servizio di informazioni mediatiche. Sentirmi impotente mi rende ancora più furioso, sfogarmi su questo blog non servirà a molto, ma almeno sento di aver fatto la mia piccola parte nel palesare quella che è una situazione ormai insostenibile in questo Paese alla deriva. Tutti sanno grazie ai mille mezzi di comunicazione, qualcuno denuncia, ma nessuno muove un dito per cambiare dare soluzione realmente al problema. Dove sono i manifestanti in piazza che tirano le monetine ai ladri urlandogli "prenditi pure questi"? Probabilmente per ottenere il loro obiettivo hanno venduto anche loro il voto a qualche partito (fuor di metafora, leggi pure movimento dei forconi). Peccato che, contrariamente alla storia narrata nel film, "l'effetto collaterale" dell'aver ceduto alle tentazioni umane è stato un risultato meno nobile della abolizione della schiavitù, fors'anche perchè le loro spinte sono, fin troppo venali, dovute all'ingorda e stupida avidità (perchè farsi rimborsare le caramelle quando guadagni 20 mila euro al mese non saprei come definirlo in altro modo), davvero troppo umane.

Hasta siempre

The Boss