sabato 30 marzo 2013

LA REGOLA DEL SILENZIO (THE COMPANY YOU KEEP) - SUSAN SARANDON BASTA PURE CHE FAI SOLO LA COMPARSA

Un inizio di film così non fu mai meglio scritto: Una donna di schiena, camera che si avvicina, riconosci i capelli rossi e ondulati, inquadrano il viso e tu pensi: "porca paletta un altro film con Susan Sarandon..."; uno sguardo triste al marito che esce di casa coi figli e poi via per andare alla pompa di benzina a farsi arrestare.
La storia, quasi più un docu-film a tratti, visti i ritmi lenti e i silenzi sonnecchiosi, parla di un gruppo eversivo organizzato a fine degli anni '60 in America, di cui sinceramente non ero a conoscenza (http://it.wikipedia.org/wiki/Weather_Underground), ma che ha reso violento il periodo di ribellione studentesca, creando clima di terrore in casa ai "paladini della democrazia", e della loro vita in clandestinità fino all'arresto a catena dei suoi fondatori, ambientato immaginariamente nel nostro presente.
Quando intuisci la trama pensi: "che figata!", ma devi sempre ricordare la prima scena, Susan Sarandon non tradisce mai!
Una storia di sentimenti paterni e amori conclusi a causa della latitanza, vite spezzate dalle scelte fatte in gioventù, ma rinate rocambolescamente nei sogni dei ragazzi (avvocati, professori, gente diventata tale solo perchè lo voleva fare, grazie alle coperture politiche sottolineerei), che si scoprono fragili nelle fondamenta quando si scontrano con la realtà della legge, facendo soffrire tutte le persone di cui si erano circondate e che non conoscevano il loro passato.
Suggerimento ai protagonisti reali (ricordiamo che Robert Redford nella parte del cattivo-buono fa la sua porca figura) del film:

  1. Perchè non siete andati in Francia a suo tempo? La dottrina Mitterand vi avrebbe fatto vivere meglio. 
  2. Perchè adesso anziché andare in mezzo ai boschi non vai in Brasile? Cesare Battisti ti può dare una mano a rifarti una vita, è un esperto!

Film noioso e lento, poi vederlo in inglese non aiuta, soprattutto per chi, come me, l'inglese lo sa poco e male, quando i protagonisti parlano veloci e con una patata in bocca è difficile capirli (un ciccione degli attivisti era incomprensibile).
Non consiglio la visione in lingua originale, anche se il titolo è sempre più azzeccato (chi caspio fa le traduzioni?), ma in italiano almeno potrebbe servire per scoprire una pagina di storia che non è così scontato che si conosca.

Hasta Siempre

The Boss

LETTERA AL PRESIDENTE - RICETTA PER IL NUOVO GOVERNO


Caro Napolitano, 
ti scrivo per chiederti di fare la voce grossa una volta ogni tanto. 
Prendi coraggio e metti in riga quei quattro politicanti che per non mollare la seggiola ci stanno portando nel baratro. 
Obbligali a fare sto governo di larghe intese, che tanto sono tutti ladri uguali e non cambia nulla quando votano, valgono sempre uno anche se hanno costi diversi.. 
Scrivi una bella lista di cose da fare immediatamente, tanto tutti le conoscono: pensioni, pagamenti, semplificazione, tagli, appalti pubblici,... quei punti fondamentali per far ripartire l'economia. 
Appena li portano a termine si torna al voto, ma la legge elettorale trova il modo di non farla fare a loro, altrimenti chissà che si inventano per non perdere il posto. Falla tu, un referendum, il Presidente del Senato, una commissione di esperti, un testo semplice e magari copiando qua e là le best practices. Magari un doppio turno simil francese, così non c'è più nessuno che governa con meno del 30%, che poi anche il popolo fa fatica a sentirsi suo il governo eletto; mi piacerebbe pure l'obbligo di raggiungere il quorum del 50% al secondo turno, così togli ogni ombra di dubbio ai cittadini sui vincitori, anche se mi accorgo che forse così si rischia di non eleggere più nessuno, sarà la volta buona che non saremo costretti ad accontentarci del meno peggio. Magari una volta tanto non indagati (che ci vuole a fare un controllino con il database della polizia? magari incrocia anche quello della finanza e dell'istruzione già che ci sei... non ti fidare troppo) e non presi dalla strada o dalla tv, quelli proprio non posso sopportarli (appena dopo stanno i magistrati a fine carriera, sembra un passo ormai obbligatorio, ma quantomeno loro sono periti in materia, gli ex sportivi non credo). 
So che non puoi fare nulla nel tuo ultimo semestre di mandato, ma tanto ormai con le regole in sto Paese   i politici si sono già puliti la bocca a tavola fin troppe volte, togliti lo sfizio e fallo pure tu una volta! Che anche se ti dovessi dimettere, per permettere al successore di sciogliere le Camere, chi eleggono quelli?
Finisce davvero come sospettano ironicamente in qualche film attualissimo. Benvenuto Presidente di Bisio è un film comico, ma spinge su alcuni argomenti reali, forse fin troppo reali così da sembrare crudi, tinti direbbero a Palermo, con una lieve venatura moralistica del "chi è senza peccato scagli la prima pietra" ma qualche pietra ogni tanto deve scappar di mano altrimenti non si cambia mai; consiglio la visione ai disillusi dalla polita odierna, e pure a lei Presidente, perchè forse da lassù non ci si rende conto di cosa pensa il popolo dei politici che li rappresentano e che hanno votato rovistando fra il meno peggio.
Insomma, sappiamo cosa lasciamo, ma non cosa troveremo.
Ti chiedo per questo un gesto semplice e indolore, tanto fra qualche giorno te ne vai e poi sono cavoli loro. Prendi una bella decisione impopolare, o meglio "impolitica". Che poi sono loro che ci smenano, non noi! Perché non ci credo che l'attuale bagarre la stanno facendo per il bene del popolo e non per il loro. 

Insomma, caro Presidente, pensaci tu!



Hasta Siempre

The Boss

domenica 17 marzo 2013

LA FRODE - SUSAN SARANDON È UNA GARANZIA

Continua la rassegna di film, questo weekend, causa neve, sono finito al cinema.
La frode (titolo originale arbitrage), con Richard Gere e Susan Sarandon. Avverto i lettori che sto per spoilerare mezzo film e lo criticherò pesantemente. Dunque non lamentatevi se vi troverete a leggere il finale del film e vi dirò che fa pure schifo.
Iniziamo a dire che nella locandina mica c'era la foto di quel gufo! Mai un film che possa essere allegro quando c'è lei.
Pensare che, appena comprato il biglietto, mi ero detto: sarà una riedizione de La stangata, wow! Inizia il film e sulla prima scena subito mi trovo coinvolto dal protagonista: sono io da grande, con gli occhiali e qualche capello in più. Cinico e dedito al lavoro, una bella famiglia e sa risolvere tutto mantendo un buon equilibrio, forse un po' sproporzionato verso il lavoro, ma per quella paccata di soldi può starci... :-)
Poi inizia il declino: lui va dall'amante, la società ha un buco di mezzo miliardo di dollari tappato in modo fraudolento, un incidente stradale in cui l'amante muore, lui che insabbia tutto,...
no! stop! perché doveva tradire la moglie? la truffa finisce in secondo piano, si intitola la frode, non il fedifrago!
Secondo me Susan legge i copioni e chiede di modificarli per fare la parte della vittima!
Per fortuna lui è cattivo fino all'osso e sa il fatto suo. Il lieto fine lo lasciamo ai moralisti. O, meglio ancora, scrivetevelo voi, tanto finisce senza dirci se Silvio accetta il contratto di divorzio di Veronica Sarandon.
Una storia già vista, con lei preoccupata solo di sé e dei suoi hobby, senza pensare che denunciando il marito li perderà.
In Italia sappiamo come è finita la storia, in America i giudici non sono onnipotenti e i cattivi, seppur con qualche ferita, portano a casa il bottino senza doverlo smezzare con moglie e figlia ricattatrici.
Unica nota di colore è il contratto della truffa firmato sul retro del menu di un ristorante di lusso. Forse anche il figlio scemo faceva ridere, ma d'altronde il ritratto di famiglia doveva essere completo, il Lapo de noiartri per intenderci.
Ancora poco e vi rendo inutile andare a sprecare i vostri soldi al cinema.
Andate e ricordate che se leggete Susan Sarandon sulla locandina dovrete prepararvi a un mattone moralizzatore, non fermatevi al solo titolo (tradotto evidentemente senza far trasparire il gioco di parole che coglie la parola inglese oltre al significato finanziario) e fotografia, l'ho imparato a mie spese!

Hasta Siempre

The Boss

sabato 16 marzo 2013

BASTA SPRECHI - CHI MANGIA SULLE SOVVENZIONI AI CELIACI

Approfittatori sociali! Queste sono le parole che mi vengono in mente quando penso ai rivenditori convenzionati per prodotti senza glutine! Poi uno ci pensa un attimo e forse sono anche loro solo vittime dei giochi...
Perché non possono avere lo stesso prezzo in farmacia/negozio autorizzato (dove io celiaco posso spendere la sovvenzione statale) e al supermercato? Perchè lo stesso prodotto, marca e peso, alla lidl costa 2.49 € e in farmacia 6,37 € €? http://www.lidl.it/cps/rde/xchg/SID-5A673C21-81C63FF0/lidl_it/hs.xsl/8097.htm vs http://www.farmaciazadei.it/index.php/Prenota-prodotti/Celiachia/Surgelati
Partiamo dal principio per spiegare il problema anche a chi non è nel giro.
I celiaci non posso assumere prodotti contaminati da glutine, cioè che abbiano avuto contatto con frumento, orzo, segale e farro. Sintomi fastidiosi e che aumentano la possibilità dell'80% di avere un tumore all'intestino rispetto a chi non segue questa dieta, diciamo che non ci si muore nell'immediato ma è meglio curarsi. La produzione di questi prodotti speciali costa ovviamente più di quelli normali, la pasta costa mediamente 8/kg http://www.pandea.it/it/prodotti_dettaglio.do?task=dettaglio&idProdotto=866 (e ho preso la marca meno cara che conosco altrimenti superiamo i 9 €/kg http://www.farmaciazadei.it/Prenota-prodotti/Celiachia/Pasta ) contro gli 1,90 €/kg della Barilla http://www.prontospesa.it/home/Prodotto.asp?C=5554 . Per questo lo Stato italiano ha deciso di aiutare chi è riconosciuto celiaco dalla ASL, dopo una gastroscopia e un esame del DNA, con una sovvenzione in base a età e sesso, secondo la quantità di kcal/giorno che dovremmo assumere per un'alimentazione corretta. Per un uomo adulto 149 €/mese e per una donna adulta 99 €/mese, pari a circa 2.000 kcal per l'uomo e 1.600 per la donna, questo almeno in Lombardia, poi ogni ASL fa per conto proprio. Se però ci pensate, chiedendovi di fare un semplice confronto, alla fine del mese con quei soldi posso permettermi 3 kg di pane e 5 kg di pasta, più un paio di pacchetti di biscotti per la colazione (i dolci costano un botto! http://www.farmaciazadei.it/index.php/Prenota-prodotti/Celiachia/Dolci-e-dessert ) e un paio di surgelati o pizze o farina per quella volta che non riesci a preparare il pranzo o vuoi farti una torta (non tutti contemporaneamente perchè i surgelati costano 30-40 €/kg, http://www.farmaciazadei.it/index.php/Prenota-prodotti/Celiachia/Surgelati ).
Nella vita normale dunque sarebbero una trentina di euro, il problema sorge quando viene messo il limite di spendere i soldi dello Stato nelle farmacie e nei negozi specializzati, dove i prezzi sono quelli che vedete sopra e poi facendo un giro al supermercato ci si trova di fronte a questi prezzi, 4 €/kg! http://www.lidl.it/cps/rde/xchg/lidl_it/hs.xsl/4182_26138.htm (Farmo è uno dei marchi per la vendita sul mercato normale della pasta senza glutine, non esistono le stesse marche dei prodotti per farmacia, ma i produttori sono gli stessi, anche per i surgelati sopra oplà corrisponde a pandea). Sempre carissimo rispetto alla realtà dei 1.90 €/kg della Barilla, ma insomma!
Poi, ovvio, per me celiaco meglio spendere 0 € in farmacia che 4 € alla lidl (e anche iper, auchan, esselunga, carrefour e tutti gli altri hanno prodotti a prezzi simili). Ma perchè non esiste la possibilità di spendere quei 149 € nei supermercati? Anzi, ritengo che, se avessi la possibilità di comprare quei 3 kg di pane, 5 di pasta e mezzo di biscotti, a 100 € restituirei volentieri i restanti 50 € allo Stato, che, come sappiamo, è sempre in vena di spending review ultimamente...
Non è corretto che si pesi così tanto sulle tasche dei contribuenti, per far guadagnare chi poi? Perchè andando a sentire i farmacisti e negozianti scopriamo che loro accettano quei prezzi anche perchè poi lo Stato li rimborsa a 6 mesi! Un supermercato accetterebbe di farsi pagare con questo ritardo? E poi, non confermato, immagino che per diventare negozio autorizzato un controllo dovrai pur averlo, una tassa dovrai pur pagarla... Dunque i rivenditori alla fine devono stare al gioco, sono solo pedine pure loro.
Mi sono indignato, ho scritto all'Associazione Italiana Celiaci (allego sotto il testo) ma non ho avuto nessuna risposta, già un anno fa scrissi anche a Striscia, Le Iene e non so quanti altri quotidiani nazionali e locali, ma nessuna risposta. Che ci sta dietro a questa storia? Sarà solo la questione dei tempi di pagamento? Ci sarà una stecca di qualcuno? Non ho i mezzi per rispondervi sinceramente...
I celiaci corrispondono a circa il 0,6% della popolazione italiana, se si potessero risparmiare quei soldi per ciascuno di noi quanto si risparmierebbe? (Fra uomo e donna, conti fatti alla bene e meglio, potrebbe essere 50 € x 12 mesi x 36.000 persone circa = 21.600.000 €/anno, lo stipendio di un parlamentare medio circa!). Sono cifre ridicole rispetto ai problemi dell'Italia, lo so, ma si inizia dai piccoli gesti a risparmiare! Il famoso nichelino di Zio Paperone... Le caramelle rimborsate al consigliere regionale!
Come minimo, adesso che i neo-eletti scoprono quanto prendiamo al mese dallo Stato, ci tagliano tutto e fine della storia! In Italia si fa sempre bene a non smuovere troppo le acque... ;-)

Hasta Siempre

The Boss

"Buongiorno,
sono un vostro iscritto da 10 anni ormai e sinceramente ho sempre affrontato passivamente la vita associativa, ma ora vorrei porvi un quesito.
Cosa può fare la nostra associazione per il divario incredibile dei prezzi fra mercato libero e quello pagato dallo Stato? Perchè in farmacia un prodotto mi costa 5.25 € e al supermercato 2.49 €? http://www.lidl.it/cps/rde/xchg/SID-5A673C21-81C63FF0/lidl_it/hs.xsl/8097.htm
Poi a me celiaco conviene sempre e comunque la farmacia perchè 0€ è meglio che 2.49€, ma visto che tanto si parla di crisi e di spending review, perchè non si parte anche da questi fatti? Ho provato per gioco a fare la spesa virtuale comprando gli stessi prodotti senza glutine al supermercato, nella stessa quantità e marca che posso comprare con la sovvenzione statale di 149 € e mi costerebbe un terzo in meno! Ovvio che non costerà mai quanto il mangiare con glutine e che quindi ritengo corretta la sovvenzione che ricevo, ma perchè non possiamo fare qualcosa? Liberalizzare l'acquisto con voucher nei supermercati? So che in Regioni diverse dalla Lombardia esiste un sistema simile, perchè non si può aiutare anche la mia Regione a risparmiare?
Spero che accogliate la mia comunicazione come stimolo positivo e costruttivo, perchè ho sempre apprezzato il vostro operato e vorrei semplicemente dare, per la prima volta in 10 anni, un mio contributo attivo alla associazione.
Nell'attesa di una vostra gentile risposta, porgo cordiali saluti"

domenica 10 marzo 2013

DISGUSTO TOTALE - COMBATTERE LE BATTAGLIE DEI POLITICI O APRIRE GLI OCCHI SUI NOSTRI PROBLEMI?

Come si può essere contenti di vivere in questa società che anzichè progredire regredisce?
Nell'arco di una settimana mi sono sentito catapultato indietro nel tempo di 20 anni:
Applausi al funerale di un ex brigatista che è morto durante una rapina (che c'è solo da sperare non fosse per l'autofinanziamento di qualche cellula dormiente) e tutto viene insabbiato, mica ci dicono a cosa servisse quella rapina, a me piacerebbe saperlo, vorrei capire se preoccuparmi quando esco dall'ufficio la sera. 
Un manager si è buttato dalla finestra dopo lo scandalo MPS come ai tempi di tangentopoli, anche se per questo già tempo fa lo aveva preceduto qualcuno (e forse più di uno, secondo me) nel caso San Raffaele.
Il politico nuovo sulla piazza che si presentava come l'azienda si spurghi del parlamento si scopre avere 15 società aperte in un paradiso fiscale a nome dell'autista e della cognata similmente ai primi processi aperti appena dopo le elezioni di Silvio nel 1994 quando era lui a sembrare la novità che avrebbe rinnovato il post prima repubblica (lui si sapeva che era già un poco di buono, ma prima non si parlava quasi dei suoi processi, così come Grillo si sa che è un mezzo dittatore del M5S ma non si è parlato ancora della sua situazione finanziaria).
Il Papa e i cardinali che usano il "segreto di Stato" su Vatileaks, i preti pedofili, lo IOR e chissà che altro, alla faccia dell'essere fondati sulla purezza d'animo, sembrano i casi Ustica, Bologna e simili. Poi mi fanno ridere quando si esprimono in conferenze stampa sulla situazione dello Stato italiano criticandoci, ma si guardino in casa loro prima mi verrebbe da dire. Però effettivamente non gliene si può fare una colpa, loro sono partiti già millenni fa da un mistero su cui porre la propria fede, anche qui probabilmente ci stanno chiedendo di fare lo stesso: credi alla nostra bontà e non chiedere di dimostrartela, se ne sei capace sei degno di noi, se no ranges!
Ma questi sono problemi che preoccupano più l'anima che il corpo, in fondo domani mattina l'operaio comunque si alzerà e dovrà fare 8 ore di lavoro per mangiare, che poi siano in nero o in regola questo interessa solo alle agenzie di sondaggi che devono dire che la disoccupazione aumenta, ma nessuno muore di fame anche se non trova lavoro da 3 anni e fa campare con 800 euro di assegno di disoccupazione moglie e 2 figli (se ha imparato a vivere di aria fritta me lo dica che domani mi licenzio e mi risparmio di alzarmi alle 5.30 e rincasare alle 20 ogni santo giorno). Con questo non nego di conoscere casi di veri poveri, di barboni in stazione ne vedo ogni giorno, ma non sono tutte quei milioni vittime della crisi che ci raccontano ogni sera negli speciali dei tg.
Il problema vero è che la gente vuole mantenere lo status quo: si moltiplicano i casi di furti nelle coltivazioni nei campi della pianura padana e poi li vedi in coda davanti al negozio perchè c'è lo smartphone in offerta a 300€; paesi interi sono teatro di costruzioni edili fini a se stesse perchè nessuno compra più non avendo i mutui dalle banche, ma in compenso apre il finanziamento per un nuovo televisore o telefonino; non mette i soldi in banca perchè non si può più fidare (giustamente), e non vuole regalare soldi allo Stato che ha messo una nuova tassa sui conti corrente, ma si fa fregare dalle pensioni private che utilizzano lo "schema Ponzi" o dal primo che gli promette tassi altissimi di rendimento, senza pensare al fatto che per darteli esiste un rischio correlato dietro; si chiedono soldi allo Stato sotto forma di CIG o sovvenzioni per la crisi del settore o false invalidità quando si guadagna meno, non quando non si guadagna più, e poi ci si lamenta perchè lo Stato non ha i soldi per sistemare le strade o per le scuole e per l'istruzione; si legalizzano i ricettatori, chiamandoli "compro oro" dicendo che sono utili per aiutare i poveri in crisi non per i ladri o i tossici, perchè per i poveri esistono i "monte dei pegni", che forse sono più onesti e eticamente corretti; si fanno rapine psicologiche facendo pubblicità in tv ai gratta e vinci e alle mille occasioni di vincita facile pulendosi poi la coscienza dicendo: "gioca responsabilmente", forse dovresti proibire certe cose quando sai benissimo che non è più solo un evento ludico, ma un modo per fregare soldi ai disperati; si fanno sofisticazioni alimentari sui prodotti del popolo (carne trita e cibi pronti, non sul caviale che anzichè essere di beluga è di trota), che già sceglie in base al prezzo e loro lo prendono per la gola mettendoci però scarti nocivi, piuttosto mettici del sano cartone come in tempo di guerra e almeno non fai ammalare nessuno; non spendiamo quei quattro soldi che ci avanzano per paura dei momenti peggiori che ci paventano ogni giorno i media, o ancora peggio per paura del redditometro (che ho già spiegato non tangere la popolazione a basso reddito), e poi ci chiediamo perchè il mercato non si riprende; ci riempiono di frasi fatte inutili e di odio politico senza senso e non ci raccontano la verità, tutti ridono dei ristoranti pieni, ma probabilmente li frequento solo io quei posti, perchè finisce che, se non prenoto, non trovo dove mangiare e mi tocca portare la morosa a festeggiare dal polentone, e se guardo la lista dei fallimenti sul giornale locale non leggo ristorazione ma semmai edilizia; ci dicono che la cultura non è più apprezzata dal popolo, poi vai al museo e ti chiedono 15 euro di ingresso per vedere meno di un quarto delle opere che possiedono, vai a teatro e ti chiedono 25 euro per un concerto di musica da camera o 50 per un'opera, forse per questo la gente fa le code chilometriche per i fratelli Vanzina a 5 euro o sta a casa a vedersi le fiction pagate con 30 minuti di pubblicità (ma anche qui mi è già stato spiegato in post passati che è sbagliato far finanziare la cultura dai privati); stiamo in ansia quando vediamo che lo spread sale ma non sappiamo nemmeno cos'è e non ci domandiamo nemmeno perchè è salito, ma non sta bene che sia così alto (poi quando torna a scendere non se ne accorge nessuno, ma fa nulla), paghiamo qualche stronzo per dircelo e non per fare una legge che renda forte la BCE potendo stampare moneta illimitatamente e ci protegga dagli speculatori, anzi, c'è pure chi chiede di uscire dall'euro proprio per questo, senza pensare al prezzo del petrolio o ai fondi salva Stati che ci stanno dando quelli dell'euro; pretendiamo che il processo Berlusconi proceda regolare, e non ci preoccupiamo invece che quegli stessi giudici, impegnati 2 giorni in aula a capire se una congiuntivite può essere fonte di legittimo impedimento, potrebbero lavorare per non dimenticarsi gli atti di cancelleria che fanno prosciogliere decine di mafiosi ogni anno, o lasciano che uno stalker, conclamato e conosciuto alle forze dell'ordine, sia ancora denunciato a piede libero per mancanza di personale in tribunale e finisca per uccidere la sua vittima.  
Sono qui sul mio letto a scrivere, guardando uno spettacolo bucolico fra le sinuose curve delle montagne innevate e il cielo azzurro azzurro, e mi faccio fregare ore di sonno per scrivere queste pagine infuriate, anzichè andare a farmi due passi e godermi l'unico giorno di pausa che mi concede il lavoro. Forse sbaglio anch'io a focalizzare le mie priorità, forse farei bene a farmi i cavoli miei e continuare a pensare per me, ma mi sto convincendo che stare zitti è più vile che provare a parlare, perchè sicuramente se vado a farmi due passi non cambia nulla, mentre qualcuno, se qualcuno mai leggerà questa pagina, potrebbe forse farsi delle domande, già solo questo sarebbe  una vittoria, meglio che il nulla. 
Visto che con le parole mie non sono bravo ad esprimere i concetti, lo dimostravano anche i voti che prendevo nei temi alle superiori e ora le cazziate che mi prendo dai pochi lettori che ho, preferisco finire con due citazioni così forse capirete. La prima, che vuole riassumere i concetti sopra espressi, è di Bennato che ultimamente, incompreso fra l'altro, ha scritto "Al diavolo il grillo parlante", non riferito solo a Grillo, come ritiene chi ha la coda di paglia, ma a tutti quelli che ci intortano con i bei discorsi e ci distolgono dai problemi veri, quelli terreni. Per spiegare la conclusione invece userò un comico che una volta apprezzavo (poi ora si è venduto alla politica), il grande Benigni, che disse: "Se ti tiri fuori dai potere alla folla, e quella sceglie sempre Barabba".
Ne faccio una terza, così sfrutto Bennato fino in fondo: "Sono solo canzonette", prendetele per quello che sono le mie parole, non per politica o per cultura, solo un mio divertimento per riempire una domenica mattina in cui il bioritmo mi ha fatto svegliare alle 7.30 anzichè lasciarmi dormire fino al sole alto.

Hasta Siempre

The Boss

sabato 9 marzo 2013

PENSIERO... INDETERMINATO!

Ormai in questo blog abbandonato dai redattori mi ritrovo solo io a combattere e sono pure l'unico dei redattori che ha raggiunto l'obiettivo del posto a tempo indeterminato!
Ebbene sì, dal primo Marzo mi è stato accordato il posto a tempo indeterminato! So che non vuol dire più nulla, che una nostra "filiale" del sud giusto questa settimana è stata messa in cassa integrazione guadagni, ma avere quel pezzo di carta in tasca ti fa vedere tutto in un'ottica diversa. Due lunghissimi anni da precario con contratti farlocchi, che per un anno e mezzo non mi hanno garantito nemmeno il pagamento del pullman per raggiungere il luogo di lavoro, finalmente ripagati dalla sicurezza.
Solo che poi scattano quei meccanismi di invidia dei colleghi, quelli che ti hanno sempre trattato come l'ultimo arrivato e ti mandavano a fare le fotocopie e risistemare l'archivio. Bene, adesso mi pagano quanto voi per fare le fotocopie 8 ore al giorno! prrr! Anzi no, niente fotocopie, però accogliere i clienti e prendergli i cappotti se non ti dispiace... Va beh, è solo la prima settimana, si accorgeranno che qualcosa più delle fotocopie sai fare. Speravo in qualcosa di più sinceramente, me ne ero fatto un sogno, mi aspettavo chissà che da questo giorno... è proprio vero che è più bello il momento dell'attesa che quello della vittoria in sè e per sè. 
Da lunedì si riparte e si cerca di crearsi un piccolo spazio tutto tuo dopo che la maternità che stavi sostituendo è rientrata e non hai più un mondo tuo... sarà difficile perchè lei pensa che le voglia fregare il posto ora che hai il contratto, le altre pensano al loro posto traballante perchè nei mesi hai sempre dato il doppio di loro per farti vedere, e tu? e quei pochi amici che avevano si sono dovuti stringere in ufficio per farti spazio, ti vogliono bene pure loro no? Infine ci sei pure tu che non sai nemmeno che cosa fare per tirare sera a rincorrere lavoretti senza senso. Belli i pensieri che ti fai ogni giorno entrando in ufficio.
Mi ero creato una nicchia sugli intangibili, era il mio progetto, mi ero conquistato un finanziamento dalla CCIAA per portarlo avanti e giustamente ora è diventato troppo grande per gestirtelo da solo... Fosse solo condividerlo con gli altri... tanto a me mica pagano di più se lo faccio da solo. Il problema è che poi leggi il giornale la mattina e ti viene il dubbio di aver tradito il tuo pensiero. Io volevo aiutare i dipendenti a tirare fuori le proprie capacità nascoste e invece questi hanno paura di te quando vai in azienda...

Da un lato sento che devo continuare a fare questo mestiere perchè è l'unico spazio che mi hanno lasciato per crescere e per guadagnarmi questo nuovo contratto, dall'altro mi sento uno schifo perchè non sono riuscito a trasmettere il mio desiderio di migliorare la condizione degli schiavi ma, anzi, li ho solo resi più precari di prima, ho creato in loro paure che prima non avevano, almeno secondo la loro percezione. Il valore percepito è l'importante non quello reale, così mi insegnarono.
Sarà dura anche fuori dal lavoro, inizio a sentire il vento dell'indipendenza soffiare fra i pochi capelli rimasti, voglia di andarmene di casa, di godermela, tanto ho il posto fisso! Questa chimera ormai sconfitta ma mai doma, perchè poi devi lasciare la certezza del nido familiare per il futuro fuori casa... Le scuse ormai stanno a zero, bisogna solo prendere coraggio. Lo stesso coraggio che ho cercato di infondere agli altri precari come me fino a settimana scorsa e che ora sembra essermi svanito sotto il naso. Come chi raggiunge l'obiettivo e non se lo sa godere, un senso di insoddisfazione profonda...
Quasi quasi mi licenzio e mi faccio riassumere da precario! Scherzo, sarebbe uno sfregio a tutti gli altri precari che lottano ogni giorno per farcela, però voglio dire a questi miei ex compagni di sventure che non cambierà molto con quel pezzo di carta in tasca. 
Ci hanno plagiati mentalmente, non vogliono più farci sentire liberi, ci hanno insegnato il terrore del futuro e del cambiamento, ci hanno fatto affezionare a questa condizione di autocommiserazione, di vittimismo verso la società ingiusta, di odio verso le istituzioni e il mondo del lavoro che non ci considerano. 
Ci hanno creati precari nell'animo ancor prima che sul conto corrente.

Hasta siempre

The Boss