sabato 30 agosto 2014

GUERRILLA GARDENING - GIRASOLI DI GIOIA

Se fosse mai iniziata, è comunque finita la bella stagione. Ma ha lasciato dei bei ricordi!
Tutto è iniziato un anno fa quando di ritorno dalle ferie mi sono imbattuto in un girasole... Portiamolo a casa, sembra carino, la fidanzata sarà contenta!
Poi con lei ci siamo detti: "Perché non rendere la stessa gioia ad altri?". Sembrava di avere dei bimbi, prima li abbiamo fatti seccare con cura appendendoli, poi li abbiamo sgranati e conservati gelosamente fino a primavera.
Ad aprile finalmente è arrivato il loro momento! Prima una parte è stata piantata nel giardino, poi, migliorata la tecnica, abbiamo fatto una serie di vasetti per accudirli fino all'altezza di una quindicina di cm, perchè i lumacotti avevano sterminato i primi.
Infine ci siamo ricordati da dove eravamo partiti, quel bel girasole colto in estate. Così, furtivamente, una notte siam partiti verso il percorso ciclo-pedonale e abbiamo seminato! Una zona triste, in mezzo ai campi di colza e pannocchie, ha proprio bisogno di una bella macchia di colore!
I giorni passavano e noi avevamo una buona scusa per fare un po' di movimento, finchè dopo 2-3 settimane vediamo i primi germogli! Anche qui i lumacotti hanno fatto la loro parte, e il contadino l'altra, ma una decina sono resistiti!
Così per settimane siamo tornati a monitorarli e a pulirli dalle erbacce, e ora sono dei bellissimi girasoli che la gente può gustarsi mentre passeggia!
Speriamo che qualcuno resti contagiato come noi e li raccolga per diffondere il germe del guerrilla gardening, non fa male a nessuno e porta allegria. Sembra davvero di aver cresciuto dei bimbi, mi auguro portino la stessa gioia anche ad altri!
Noi nel mentre abbiamo raccolto migliaia di semini... sarà un inverno lungo passato ad attendere il momento giusto e scegliendo i nuovi posti da colorare di allegria!

P.S.: Ricordate che arrecare danno alla cosa pubblica è illegale, ma la Costituzione incentiva le organizzazioni private che aiutano la cura del bene pubblico. Se proprio volete mettervi in regola chiedete un permesso al Comune prima di agire e vedrete che sarete ben accetti (e non diffidati dall'agire come il povero agrigentino che ha rischiato la sanzione per aver pulito un giardino pubblico! http://www.tempi.it/agrigento-diffida-pulizia-parco-villa#.VAGm3sV_sl8)

Hasta Siempre

The Boss

lunedì 11 agosto 2014

CHROMECAST - COME AGGIORNARE LA TUA VECCHIA TV A UNA SMART TV!

Che figata!
Scusate ma sono ancora esaltato! Oggi mi è arrivato il chromecast e mi sono subito messo all'opera!
In 10 minuti e 35€ la tua vecchia tv (io ho un panasonic di 6 anni fa) diventa una smart tv coi contro coglioni!
La smart tv normale infatti va in internet ma devi navigare con strumenti che non sono così facili come il telecomando o simili. Con chromecast invece invii il tuo schermo pc (pure se monta ancora windows xp), smartphone e tablet alla tv!

Cosa serve: presa HDMI, internet wifi, una presa della corrente, un'estensione di chrome (google cast).

Collegata la chiavetta chromecast alla tv e la sua relativa presa all'impianto elettrico (in una usb stile cellulare, dunque basta anche la presa usb della tv se l'avete), mi connetto col pc al sito segnalato dalla demo comparsa sulla televisione (https://www.google.it/chromecast/setup), seguo le istruzioni che mi fanno prima collegare il pc alla chiavetta e poi la chiavetta alla rete, 5 minuti per scaricare l'aggiornamento e poi ero in pista!


Imparerete a riconoscere questo logo su ogni device perché vi aprirà le porte del mondo chromecast!

Con l'estensione di chrome "google cast" puoi vedere: la schermata del pc (click sul logo e selezioni schermo intero, arriva qualche attimo in ritardo...), i siti internet visitati con chrome (una scheda alla volta, sempre dal logo), i film scaricati se sono in formato mp4 facendo ctrl+O e scegliendo il file, i film in streaming (per questo meglio modificare da "opzioni", sotto il logo di trasmissione a chromecast, metendo una definizione standard da 480p anzichè le migliori ma più lente 720p o 1080p, altrimenti va in buffering o comunque rallenta le immagini).
Con l'app di chrome "videostream" puoi vedere tutti i film che ti sei scaricato da torrentz con utorrent (selezioni quello con migliore peer e ormai con un click sul tasto a forma di magnete fa tutto da solo) pure se sono in formato diverso dall'mp4 (puoi sempre trasformare avi, mkv, etc in mp4 con programmi es. DVDvideosoft), è gratis e va molto meglio dei film streaming (oppure scaricare il programma plex, è più complicato però).

Da smartphone e tablet (android e apple) puoi inviare schermate dalle app che sono compatibili, praticamente tutte, se non trovi il logo per la trasmissione aggiorna la app e controlla che sia nell'elenco di quelle supportate.

Vado a giocare!
Se avete domande o suggerimenti accetto scambi di info volentieri!


Hasta siempre

The Boss

p.s. Ci sono filmati che si possono scaricare nei siti citati sopra che potrebbero essere coperti da copyright, scaricarli è violazione della legge.

giovedì 7 agosto 2014

ABOGADOS - UN BUSINESS TUTTO EUROPEO

Quando la burocrazia ti deprime inventati la soluzione!
Da anni centinaia di laureati in giurisprudenza rassegnati a non passare l'esame per avvocato migrano verso i paradisi delle licenze a buon mercato.
Pure la Corte Europea gli dà ragione, pure CEPU fa la pubblicità martellante in radio (che poi mi domando se lo fa perchè gli ascoltatori sono tutti laureati in legge disoccupati o perchè sono genitori di laureati in legge disoccupati).
Fatto sta che conosco per fortuna/purtroppo qualche neo laureato in giurisprudenza e così ho voluto vederci chiaro. Naturalmente il secchione che ha passato al primo colpo l'esame d'avvocato critica aspramente chi scappa in Spagna per aggirare la lotteria degli esami italiani, ma già chi lo ha passato dopo aver fatto ricorso in fondo giustifica i colleghi abogados perchè ha provato sulla sua pelle l'ingiustizia dell'esame, infine chi non lo passa da qualche volta si giustifica dicendo che gli abogados fanno lo stesso gioco che si faceva una volta laureandosi nelle sedi agevolanti, ci siamo solo aperti al mercato europeo, una volta bastava attraversare l'Italia...
Una volta avremmo detto che bastava rendere più equo l'esame e tutto si sarebbe sistemato, ora invece abbiamo pure la concorrenza sleale dei Paesi Comunitari. Chi me lo fa fare di studiare chiudendomi in casa per 6 mesi quando posso comprare l'esame con CEPU che mi prepara via internet e mi chiede di andare in Spagna solo una volta per ritirare i documenti di persona?
Perderà il valore dell'iscrizione all'albo se non sai dove hai passato l'esame, oppure ci inventeremo un titolo che esiste solo in Italia così non potranno venderlo in nessun altro Paese. Autarchia dei titoli di studio!
Renzo Bossi si è diplomato in Albania e tutti abbiamo storto il naso, ma in fondo lui non si è abilitato a difendere le persone in tribunale, rimane sempre il figlio di Bossi e fa quello di mestiere, diplomato o no. Era come quelli che sfuggivano alle grinfie del Sarpi rifugiandosi al Sant'Alessandro... Lo vedevi nei loro occhi sin dal primo giorno che avrebbero mollato!
Secondo me è corretto riformare il meccanismo in Italia per convincere la gente a non scegliere la via più facile, ma pure gli italiani dovrebbero capire che si può anche sbagliare, l'importante è non mollare e perseverare.

Hasta siempre

The Boss

domenica 3 agosto 2014

LA GRANDE TRISTEZZA

Chi non ha visto il capolavoro de La grande bellezza? Facile descrivere la noia dei ricchi, diverso è guardare con gli occhi al popolino la stessa situazione.
Quelli che per non pensare al lavoro che non gira si rifugiano nelle discoteche all'aperto, quelli che vanno a vedere i casi umani che sfilano sui palchi per potersi dire che c'è qualcuno più sfortunato di loro, quelli che sono talmente fatti e ubriachi che non si accorgono di essere rimasti soli a ballare in mezzo alla pista...
Un circo in passerella: Giganti con evidenti problemi di ritegno e movimento, nani troppo euforici, gente che veste con la pagina dei morti de l'eco, milf che instradano teen, altre milf con vestiti troppo corti e il codino che penzola come nei calci in culo, uno che sembra uscito dal wrestling stile Bret Hart, gobbi con le braccia penzoloni, granny che coprono i capelli grigi con fasce, pensionati (uomini e donne) che offrono da bere a pische, madri che suggeriscono ai figli di mantenere una buona igiene intima perché in discoteca non si sa mai chi puoi incontrare nei bagni, ragazze ubriache che si strusciano fino a cadere e non riuscire a rialzarsi da sole... Mancava Gerry Calà a cantare e poi potevamo chiudere il cerchio de La grande tristezza.
Questa è la vita reale: quella che viviamo noi precari che non possiamo permetterci locali di lusso e feste private, quella dove non si ha come sfondo sempre e solo la Capitale ma è più probabile trovarsi in un parcheggio del supermercato a ballare, quella dove i ragazzi non abbiamo un contratto fisso e le ferie non sono previste nemmeno sotto ferragosto,  quella dove per divertirci si va a bere al bar dell'amico e poi si tira tardi ridendo dei casi umani che la nostra società ci regala (e chissà che pure loro non ridano di noi vicendevolmente!). 
Questa è la vita che dovrebbero raccontare nei film perché chi fra cent'anni guarderà i film d'inizio millennio non pensi che ci siano stati solo vecchi ricconi che non sapevano come trovare la loro ispirazione di vita nonostante gli passassero sotto gli occhi centinaia di fenicotteri rosa con le luci dell'alba sullo skyline di Roma, ma che l'Italia in questo 2014 è fatta anche di altra povera gente e che pure questa ha gli stessi problemi d'ispirazione ma meno fondi e possibilità per cercare l'oblio.

Hasta siempre

The Boss