lunedì 23 febbraio 2015

AULULARIA - LA PENTOLA D'ORO, PLAUTO

Una commedia sempre attuale. Un commento banale ma quanto mai vero. L'avidità è il male della nostra società e più si è ricchi e più se ne vorrebbero. Peggio ancora se un povero si arricchisce, la fame atavica si fa sentire ancora più forte! Penso a quei cretini che continuano a beccare per le bustarelle, non gli sarebbe bastato il guadagno lecito?
Il protagonista trova una pentola d'oro e qui iniziano le sue disavventure. La paura che qualcuno lo scopra non lo lascia vivere e costringe nella povertà anche la figlia e la serva (nella traduzione moderna una simpatica badante dell'Est). Un giorno il ricco del paese, un anziano sfortunato ma ricco, chiede in sposa la bella figlia dell'avido. Era l'unica speranza di sposarsi per lei in quanto non aveva dote, ma il padre avido pensa sempre male e non si dà pena... Il colpo di scena è introdotto dall'onnipresente servo furbo (chissà perché, un giovane romanaccio) che scopre la pentola e la trafuga. Come viene riequilibrato tutto? La figlia dell'avido, povera ma sveglia, era aspetta un figlio dal nipote del ricco. Il servo dunque propone lo scambio: la pentola in cambio del matrimonio della figlia col nipote stupido (e pure la sua vita era in ballo, la pena per gli schiavi ladri era la morte). Vissero tutti felici, ricchi e contenti.
La morale? Goditi sti soldi e non essere avido altrimenti perderai anche quel poco che hai senza averlo mai sfruttato! Il tema della "roba" è stato più volte ripreso nella letteratura ma la commedia degli scambi è sempre carina, anche quando tradotta riammodernandola.

Hasta Siempre

The Boss

IL GIOVANE FAVOLOSO - COMMENTO PERSONALE, TRAMA, SPOILER FINALE

COMMENTO PERSONALE
Premesso che chi vede un film del genere sa già cosa lo aspetta, oppure ha sbagliato sala all'UCI, devo ammettere che si tratta di un bel film. Non è per nulla pedante, non lascia troppi silenzi, è un mix corretto di poesia e storia. 2 ore e mezza sono passate senza colpi di sonno e con qualche sorpresa. La storia di Leopardi è emozionante e con qualche piccolo colpo di scena/trascorso esilarante che spezzano il suo pessimismo cosmico... La scelta di inserire delle musiche moderne dona un ritmo nuovo alla biografia che comunque è risaputa sin dalle memorie scolastiche.
Consigliato a chi piace la letteratura e non solo agli amanti di Leopardi (io stesso ritengo la sua capacità più poetica che filosofica, con grande rispetto per la morale che non condivido e ammirazione per lo stile).

TRAMA
3 bambini si rincorrono nel giardino di casa... sono 3 contini, i fratelli Leopardi. Sin dal principio del film si sottolinea il difficile rapporto con i genitori troppo presenti: la madre fredda e austera, il padre buono ma pretenzioso e protettivo.
Giacomo, il maggiore dei 3, è il più brillante e accetta di mal grado il giogo dei genitori e del paese, in cui l'unico divertimento è lo studio "pazzo e disperatissimo".

SPOILER FINALE
C'è gran poco da spoilerare... alla fine muore! :) Scherzi a parte, è un film carino e pieno di sorprese. Spiega molto bene tutte le vicissitudini che lo portano da Recanati a Firenze, poi a Roma e infine a Napoli. La sua vita triste e solitaria, il suo pensiero sempre arrabbiato col mondo e la natura matrigna, le varie sfortune che lo perseguitano sono ben compensate dai momenti con il caro amico Ranieri e gli altri letterati come Giordani (parecchi incontri e parecchie città sono state saltate nel film, ma credo sia questione anche di tempo... già 2 ore e mezza sono tante) che lo accompagnano per tutta la vita comprendendo la sua grandezza e la sua genialità. Lui si appoggia a loro come complemento di ciò che la natura non gli ha donato, difficoltà fisiche e malanni perenni gli impediscono anche di vedere e scrivere, oltre che di camminare agevolmente. Le immagini più belle sono quando il regista ci lascia intuire la poesia dalle fotografie proposte, così ci si compiace a comprendere i momenti salienti della storia di Leopardi attraverso i suoi canti più famosi: A Silvia, L'ermo colle, Canto di un pastore errante, La ginestra, ... e tanti altri che vengono citati e lasciati intuire dal video.
I momenti del bordello, di lui sulla spiaggia, in riva al fiume a piangere, ma anche la ribellione al padre (solo immaginaria nell'urlo soffocato), i momenti di tenerezza con la sorella e la sorella presa Paolina, sono tutti momenti che ci piace immaginare siano andati davvero così perchè rendono più umano quel mostro di bravura del Leopardi.

Hasta siempre

The Boss

venerdì 20 febbraio 2015

RAI - ABBONAMENTO E PUBBLICITÀ NELLE FICTION

Edison e Eni in "Che Dio ci aiuti" e a "Un passo dal cielo", qui anche Loacker la fa da padrone.
A me va benissimo che a ogni rientro dalla pubblicità mi metti la frasettina per evitare di cadere nella pubblicità occulta, ma non può essere che una tv di Stato, finanziata con i soldi degli italiani attraverso l'abbonamento, si metta a fare pubblicità pure durante la trasmissione. Si sta avverando il sogno del prof di marketing, lui diceva: "il film è la pausa fra una pubblicità e l'altra".
Una vergogna! Soprattutto perchè puntano sui programmi più sensibili, hanno creato il filo rosso delle fiction del giovedì sera che attira tutti i vecchi e rincoglioniti vari e poi ci piazzano le pubblicità di Edison, Eni e Loacker così evitano il porta a porta per far cambiare i contratti, pungono sulla ristrutturazione di immobili gli unici che possono permettersela avendo la pensione e infine se li comprano con un po' di dolcetti... 
VERGOGNA!
Preferirei qualche canale tematico in meno ma niente pubblicità... con quel che paghiamo poi!

Hasta Siempre

The Boss

lunedì 16 febbraio 2015

BIRDMAN - COMMENTO PERSONALE, TRAMA, SPOILER FINALE

COMMENTO PERSONALE
9 candidature al premio oscar attirano come uno specchietto per le allodole, in realtà per capire il film bisogna essere amanti di un certo genere. Personalmente mi sono perso nelle sequenze senza tagli che portano dalla realtà al sogno con qualche piccola interruzione, non sempre, di comete e meduse spiaggiate (gli alti e i bassi della vita del protagonista). Bisogna poi voler vedere un film che non abbia un senso compiuto, bisogna guardare all'allegoria generale che vuole esprimere il malessere del cinema moderno. Una critica forte a questi attori che vivono per il loro personaggio e che confondono troppo spesso la realtà per la finzione. Quelli che nel film sono definiti "celebrità e non attori".
La frase che mi è piaciuta di più del film è: "confondi l'amore con l'ammirazione". Ma non è l'unica meritevole di nota. Consiglio la visione a un pubblico attento e non troppo legato ai canoni di cinema classico con trama limpida e lieto fine, le volgarità non si sprecano (detto brutalmente la prima volta che mi ci sono approcciato mi sono addormentato dopo 5 minuti e mi sono svegliato su un dialogo: "come fai a conoscerlo?", "condividiamo una vagina")

TRAMA
Thompson è un attore legato al suo personaggio di supereroe vestito da uccello: Birdman. Per togliersi questa macchia indelebile che lo perseguita si ritira dal cinema e vuole provare a riscattarsi facendo regista, produttore e attore di una piece teatrale (di discutibile fattura). Attori principali sono parenti e amici, fra cui un attore vero che dovrebbe dare la svolta giusta alla storia.

SPOILER FINALE
Thompson è così preso dal suo personaggio che vive come se fosse davvero un supereroe e le immagini si confondono fra realtà e immaginazione, ogni tanto sposta oggetti con la mente, vola, ... Non è facile capire a che tipo di film ci si sta approcciando di primo acchito, poi la critica al cinema che rende un attore prigioniero del suo personaggio è sempre più palese, sino ad arrivare all'esplicitazione nella scena con la giornalista che dovrà stroncare la sua piece.
Ad aggravare il tutto ci sono gli altri attori: una coppia scoppiata che ha nella parte femminile una fragile attrice di Broadway e nel maschile un figo che si sente vero solo sul palco; la seconda moglie di Thompson che pensa di essere incinta; l'ex attore fatto fuori con un incidente non troppo casuale che farà causa a Thompson; la figlia che è ex tossico-dipendente e attratta da tutto ciò che è trasgressione (compreso farsi il figo e distruggere il morale del già fin troppo fragile padre divorziato); la ex moglie che ricorda i passaggi più bui della storia amorosa comprese le scene di violenza legate alla confusione fra "ammirazione con l'amore" (Thompson le ha tirato un coltello perché lei ha criticato un suo film).
Spesso Thompson si ritrova in scende a metà fra la realtà e il sogno, sente la voce del protagonista di Birdman che lo galvanizza e gli suggerisce di tornare ad interpretarlo: fa levitazione e risponde in skype alla figlia, scaglia oggetti con la forza del pensiero e poi si fa male con lo specchio, vola dal grattacielo e non paga il taxi quando atterra, si fa due passi in centro e si ritrova in mezzo a una battaglia con mostri giganti... La parodia di un film americano sui supereroi Marvel che vanno tanto di moda oggi (o di uno di quelli Disney con Johnny Depp, che forse poteva essere il protagonista del vero finale dicono in internet altri blog). Il tutto intramezzato da comete e meduse spiaggiate a segnare gli alti e bassi della vita. 
Il finale è prevedibile e lascia in teoria aperta l'interpretazione, nella pratica svolge la sua funzione di critica al cinema fino in fondo: Thompson, dopo 3 anteprime andate una peggio dell'altra (il figo che si lamenta in scena per il poco alcol nel bicchiere, una volta resta in mutande in mezzo alla strada, ...) finalmente arriva all'atto finale della Prima: ma prende una pistola vera anziché una finta (cosa già chiamata da una battuta fatta dal figo a inizio film). Arriva sul palco evidentemente scosso: non si ritiene un buon padre, la moglie lo odia, l'ex moglie lo odia, tutti lo vedono solo come Birdman e non come attore o uomo,... così, anziché sparare a salve, spara davvero. La giornalista esce subito senza nemmeno applaudire, aveva detto che avrebbe stroncato la piece comunque fosse andata perché non era un lavoro per "celebrità ma per attori", gli altri si abbandonano in una standing ovation e successive preghiere al parco per l'attore vittima di un increscioso "incidente"...
Il giorno dopo Thompson è vivo, si è solo sparato al naso, la giornalista non poteva stroncare la piece di un suicida, finisce quindi intitolando il suo articolo "l'imprevedibile virtù dell'ignoranza" cioè la capacità di una celebrità ignorante dell'arte di essere attore di portare la realtà sul palco, di vivere col sangue il palco.
Ironia della sorte la maschera di gesso messa a proteggere il naso ricorda molto la maschera di Birdman, lui sembra guarito (probabilmente sono passati giorni e giorni ma l'assenza di tagli non ti consentono di esserne certo), così cosa può succedere a una persona che ha appena tentato il suicidio (e che si crede un supereroe volante) se viene lasciata in una stanza da sola con le finestre che danno sulla strada?
Thompson spicca il volo! Lo sguardo della figlia prima lo cerca spaventato verso il basso e poi si alza al cielo sorridente (come direbbe la mia prof del liceo la figlia è boopide). 
Sarà morto? Chissene! O meglio, di sicuro sì, ma non era questo il senso del film, il problema è che viviamo in un mondo in cui le persone sono la loro maschera e non più loro stesse, sono celebrità e non attori, sono supereroi e non uomini, vogliono l'ammirazione non l'amore... fino al punto di credere di poter volare (quasi pirandelliano, ma sarebbe uno sminuire Pirandello).

Hasta siempre

The Boss

p.s. il finale alternativo è che Thompson muore davvero e lo sostituiscono con Johnny Depp che si relaziona con la voce del pirata dei caraibi.

mercoledì 11 febbraio 2015

NON SPOSATE LE MIE FIGLIE - COMMENTO PERSONALE, TRAMA E SPOILER FINALE

COMMENTO PERSONALE

Una commedia francese facile e divertente, tante battute che richiamano il nostro essere perbenisti di facciata e razzisti di sottofondo strappano risate e fanno pensare. Consigliato per una serata in famiglia senza volgarità e con tanti sorrisi.

TRAMA

Il trailer praticamente svela già tutto: una famiglia francese, benestanti di provincia, hanno 4 figlie, di cui già 3 sposate rispettivamente con un mussulmano, un ebreo e un cinese. 
Oltre alle differenze etniche e religiose ci si mettono anche le sventure delle varie famiglie, il lavoro che non va per il genero, la depressione della madre, una figlia ipersensibile,... In qualche modo però le famiglie riescono a trovare dei compromessi per non badare troppo alle diversità e sciagure varie e volersi tutti bene.
La quarta figlia naturalmente non è caduta da un ramo diverso... Per la grande famiglia questa volta però sembra stia arrivando la goccia che farà traboccare il vaso!

!SPOILER FINALE!

Dopo tante scene esilaranti e dissacranti su ogni tabù religioso possibile, si prepara lo scontro finale: i due consuoceri sono entrambi convinti di essere tolleranti, ma allo stesso tempo hanno qualche rimostranza verso il diverso. Chi fa il democratico ma dà colpa alla Francia di essere la causa di tutti i mali del Marocco e chi si sente Gaullista ma ha paura di dare la figlia in mano a un selvaggio. 
Il tutto si risolve, come da buona tradizione mediterranea, a tavola. I due prima vanno a pesca assieme per rimanere appartati durante lo scontro, ma soddisfatti dal riconoscimento comune delle proprie mancanze si trovano d'accordo e finiscono a mangiare e bere. Forse anche troppo, visto che saranno arrestati per ubriachezza molesta! 
Ma tutto è bene quel che finisce bene, così vengono liberati dal carcere e riescono a rimettere insieme i cocci della famiglia che si stava sgretolando. Recuperano la figlia che stava tornando a Parigi col treno abbandonando il matrimonio, fanno pace i genitori che stavano per divorziare e vissero tutti felici e contenti.
Il matrimonio conclusivo riassume tutto ciò che c'è di buono nella storia, la morale è che nonostante le etnie e religioni diverse siamo tutti umani fatti per amare.

Hasta Siempre

The Boss

sabato 7 febbraio 2015

AMERICAN SNIPER - TRAMA, COMMENTO PERSONALE E SPOILER FINALE

TRAMA
Un film forte e coinvolgente sulla storia vera di un seals ai tempi della guerra in Iraq.
Il protagonista é un ragazzo texano cresciuto come lo stereotipo dei texani: "Dio, patria, famiglia" é la citazione che spiega meglio la sua figura di fratello protettivo, idolo delle ragazzine perché vince i rodei ma si trova tradito dalla compagna, cristiano che si porta sempre con sé la bibbia rubata in chiesa da piccino (ma non la legge mai perché non é praticante). A seguito del tradimento decide di partire per proteggere la patria come ha sempre fatto col fratello, affronta le dure prove per diventare un vero cecchino e nel mentre trova l'amore della sua vita. Lei, nonostante sappia con chi si stia sposando, cercherà più volte di farlo redimere (cosa stranamente comune nelle donne).
COMMENTO PERSONALE
Una storia vera ha gran poco da commentare; è un film crudo, non si risparmia atrocità (il bambino perforato con un trapano non è stato facile da guardare), eppure questo ti sa far comprendere meglio lo stato d'animo del protagonista quando torna a casa e non riesce a staccare la sua mente da quegli orrori.
Consiglio di vedere questo film a tutti per capire quanto è dura la guerra e quanto è duro il rientro. Sconsiglio ai deboli di stomaco.
SPOILER FINALE
Il protagonista parte per 4 missioni, l'obiettivo di uccidere il fantomatico cecchino siriano ex atleta delle olimpiadi lo farà tornare sul campo di battaglia, dove perderà gli amici e vedrà impazzire il fratello.
Anche lui ad ogni viaggio perde sempre più lucidità, non riesce a staccare e quando torna in America ha difficoltà a relazionarsi con la famiglia. Scene crude di combattimenti e sparatorie non vengono risparmiati in ogni momento del film, soprattutto nel finale quando il gruppo a lui affidato si salva rocambolescamente da un assedio. Non sai mai cosa aspettarti, tanto è che nel finale, quando lui si congeda dalla marina sorge il dubbio su come dovrà finire questo film. Il protagonista si dedica al recupero dei poveri reduci della guerra in Iraq, ritorna a vivere la sua vita normale e il suo amore per la famiglia.
Il finale è davvero a sorpresa: durante una sua visita a un reduce questo lo uccide.
L'America si ferma per un giorno ai suoi funerali e gli viene dedicato un rodeo. Io da italiano medio sinceramente non sapevo nemmeno chi fosse... chissà se in America qualcuno vedendo il film si è ricordato di lui e della sua storia di eroe della patria!

Hasta siempre

The Boss