Chi non ha visto il capolavoro de La grande bellezza? Facile descrivere la noia dei ricchi, diverso è guardare con gli occhi al popolino la stessa situazione.
Quelli che per non pensare al lavoro che non gira si rifugiano nelle discoteche all'aperto, quelli che vanno a vedere i casi umani che sfilano sui palchi per potersi dire che c'è qualcuno più sfortunato di loro, quelli che sono talmente fatti e ubriachi che non si accorgono di essere rimasti soli a ballare in mezzo alla pista...
Un circo in passerella: Giganti con evidenti problemi di ritegno e movimento, nani troppo euforici, gente che veste con la pagina dei morti de l'eco, milf che instradano teen, altre milf con vestiti troppo corti e il codino che penzola come nei calci in culo, uno che sembra uscito dal wrestling stile Bret Hart, gobbi con le braccia penzoloni, granny che coprono i capelli grigi con fasce, pensionati (uomini e donne) che offrono da bere a pische, madri che suggeriscono ai figli di mantenere una buona igiene intima perché in discoteca non si sa mai chi puoi incontrare nei bagni, ragazze ubriache che si strusciano fino a cadere e non riuscire a rialzarsi da sole... Mancava Gerry Calà a cantare e poi potevamo chiudere il cerchio de La grande tristezza.
Questa è la vita reale: quella che viviamo noi precari che non possiamo permetterci locali di lusso e feste private, quella dove non si ha come sfondo sempre e solo la Capitale ma è più probabile trovarsi in un parcheggio del supermercato a ballare, quella dove i ragazzi non abbiamo un contratto fisso e le ferie non sono previste nemmeno sotto ferragosto, quella dove per divertirci si va a bere al bar dell'amico e poi si tira tardi ridendo dei casi umani che la nostra società ci regala (e chissà che pure loro non ridano di noi vicendevolmente!).
Questa è la vita che dovrebbero raccontare nei film perché chi fra cent'anni guarderà i film d'inizio millennio non pensi che ci siano stati solo vecchi ricconi che non sapevano come trovare la loro ispirazione di vita nonostante gli passassero sotto gli occhi centinaia di fenicotteri rosa con le luci dell'alba sullo skyline di Roma, ma che l'Italia in questo 2014 è fatta anche di altra povera gente e che pure questa ha gli stessi problemi d'ispirazione ma meno fondi e possibilità per cercare l'oblio.
Hasta siempre
The Boss
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