giovedì 14 maggio 2015

LA CITTÀ DELLE CODE, DEL BURRO E PATATINE, O ANCHE DETTA BRUXELLES

Come tutti gli anni, il gruppo dei fondatori di questo blog (il quarto moschettiere si è dato malato il giorno della partenza) ha deciso di dedicarsi un weekend per staccare dalla vita di tutti i giorni e rafforzare la propria amicizia.
Mollati lavoro e famiglia, i compagni di sventura hanno deciso di cercare la meta meno cara raggiungibile con i voli lowcost. Avendo già girato un po' in questi anni non ci è rimasta molta scelta, così siamo finiti, quasi per caso, a Bruxelles.
Avvantaggiati dalle varie conoscenze nate nel periodo universitario, ci siamo dedicati alla visita di questa ridente capitale europea. Un buco se confrontata con qualsiasi nostra città metropolitana!
Storicamente ha qualcosina da raccontare con le sue chiese, i musei, il centro storico,... ma per questo ci sono le guide turistiche. Il nostro aggancio ci ha aiutati per quanto riguarda i locali serali (zona delirium, le corbeau, madame mustache sono stati i più apprezzati, una tristezza la zona a luci rosse... ma ce l'aveva detto che era poco folkloristica), i ristoranti (le goffre di pascalino e fin de siècle imperdibili! nonostante la coda...), le storielle più tipiche (la piazza centrale e il mitico parcheggio multipiano da cui si vede tutta la città) e soprattutto per le cittadine dei dintorni che hanno dato più di Bruxelles stessa a mio parere. Brugge e Gent infatti si sono rivelate bellissime nella loro struttura tipica del 17esimo secolo, con i canali, i mulini a vento,... Meritano una giornata di visita (meglio nel weekend visto che i treni costano la metà! Altri mezzi non sono consigliati tanto le città sono piccole e in un'ora le si attraversa completamente).
Ma, come accennato anche sopra, più delle bellezze si sono fatti notare i difetti: code allucinanti per qualsiasi cosa! Atterrati alle 17.30 coda per prendere il pullman che porta da Charleroi al centro (partiti alle 19 e costo 17€, esorbitante! in taxi abbiamo scoperto, più tardi, costare 15€ e zero attesa... il ritorno quasi meglio, solo mezzora di coda ma costo identico). Metropolitana, coda... Parlamentarium, coda... delirium, coda... madame mustache, coda... chiese, coda... non è solo l'Italia che ha problemi di organizzazione! :)
Infine il cibo, vero che noi italiani siamo abituati troppo bene, ma non è possibile che su qualsiasi cibo (pure il pane nel cestino del coperto) ci fosse burro fuso o spalmabile e ogni tipo di piatto avesse come contorno le patatine fritte (fritte due volte, prima nel burro e poi nell'olio!). Una cucina grassissima che ci ha consentito di avere le forze per camminare e ballare notte tempo per 3 lunghissimi e divertentissimi giorni!
Al prossimo ponte primaverile malvagi trolloc!

Hasta siempre

The Boss


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