COMMENTO PERSONALE
Il vero vincitore degli oscar 2015 doveva essere Selma. A me questa serie di film da intellettualoidi che stanno premiando non piace. Selma parla di una storia vera, lo fa in maniera corretta e imparziale, ha un impegno sociale forte in questo periodo di inasprimento della discriminazione razziale in America. Selma ci racconta la lotta pacifista fatta pochi anni fa (50 giusto il 7 marzo) per i diritti degli afroamericani e che già oggi sembra sia stata dimenticata da tutti. Lo consiglio a chi come me ha memoria corta o vuole comunque approfondire un periodo storico sempre molto attuale, nell'Italia dei 1.000 migranti al giorno soprattutto.
Magari lascerei il miglior attore a Birdman, perché fare il pazzo non è mai semplice, ma la regia premiata per aver fatto la scelta di non tagliare le scene mi sembra una stronzata, così come il miglior film dato a un film che usa il trito e ritrito tema della maschera... Forse gli americani non hanno mai studiato Pirandello...
TRAMA
Il film parla di un fatto storico, c'è poco da fare spoiler o dilungarsi a spiegare i protagonisti, Martin Luther King è già all'apice della sua fama, è appena stato insignito del premio Nobel per la pace, il Presidente degli USA lo riceve come fosse un amico, tutti lo ammirano, ma lui non ha ancora vinto tutte le battaglie: gli afroamericani hanno ancora difficoltà a iscriversi alle liste elettorali. Viene mostrato l'esempio di una signora tanto gentile e carina che si presenta all'ufficio pubblico per iscriversi alle liste elettorali, ma le viene negato il diritto perché non supera la prova: conoscere i nomi di tutti i giudici del suo Stato. Una prova iniqua a cui lei si sottopone regolarmente perché crede nel suo diritto al voto.
Selma, infatti, viene scelta dal movimento antirazziale proprio perché i cittadini sono stati ben indottrinati dai membri locali.
SPOILER FINALE
Come dicevo sopra c'è gran poco da dire, gli afroamericani oggi votano, chissà chi li ha aiutati ad acquisire questo diritto?
Però il film spiega bene quanto è stata dura: la famiglia King che doveva vivere col timore di un attentato ogni giorno, i caucasici che avevano il diritto non scritto di vessare psicologicamente e fisicamente gli afroamericani rimanendo impuniti, gli stessi movimenti per i diritti dell'uomo che si combattevano per imporre la propria linea di azione (King con il pacifismo e Malcolm X con l'interventismo).
Il gioco di King era infatti di far massacrare di botte la gente davanti alle telecamere per sensibilizzare milioni di spettatori e mettere in imbarazzo il Presidente degli USA che non voleva scendere a patti sulla questione in quel momento. Non è facile però convincere la gente a fare un sit-in senza rispondere alle vessazioni dei caucasici, così ci scappa un pugno in volto al poliziotto... 0-1 mediatico...
King viene arrestato e il movimento organizza una marcia di protesta. Naturalmente lo fa di sera e nel buio ci scappa il morto... Mediaticamente gratuito. Sempre 0-1. Ma gli animi si scaldano e non poco.
Così King organizza una marcia da Selma verso il Campidoglio con tutti gli afroamericani di Selma, la polizia intima l'alt e senza pensarci due volte massacra la gente davanti alle TV di mezzo mondo. 2-1! La marcia viene ripetuta con migliaia di persone da tutta l'America, il Presidente è in scacco, ordina al governatore di non alzare un dito e così verrà fatto. King si trova in imbarazzo di fronte alla strada senza oppositori e adducendo che aveva paura di un'imboscata fa tornare tutti a casa (io la leggo così, poi magari davvero li avrebbero aspettati al di là del ponte per menarli, non lo sapremo mai). 2-2...
Quella notte però un gruppo di caucasici locali uccide un attivista caucasico, è il 3-2!
Nel mentre anche il resto del mondo va avanti, Malcolm X è stato ucciso proprio in quel periodo dopo una visita alla moglie di King per avvicinare le due posizioni e la tensione si alza...
Il Presidente non può più stare fermo, tutti invocano la pace, la marcia viene ripetuta e portata a compimento, il diritto al voto concesso immediatamente.
Vissero tutti felici e contenti? No, purtroppo... La storia ci insegna che King fu ucciso e ancora oggi gli afroamericani sono vittime di razzismo, discriminazione e violenza impunita. Forse è il caso di fare un richiamo del vaccino antirazzista ogni tanto...
Il vero vincitore degli oscar 2015 doveva essere Selma. A me questa serie di film da intellettualoidi che stanno premiando non piace. Selma parla di una storia vera, lo fa in maniera corretta e imparziale, ha un impegno sociale forte in questo periodo di inasprimento della discriminazione razziale in America. Selma ci racconta la lotta pacifista fatta pochi anni fa (50 giusto il 7 marzo) per i diritti degli afroamericani e che già oggi sembra sia stata dimenticata da tutti. Lo consiglio a chi come me ha memoria corta o vuole comunque approfondire un periodo storico sempre molto attuale, nell'Italia dei 1.000 migranti al giorno soprattutto.
Magari lascerei il miglior attore a Birdman, perché fare il pazzo non è mai semplice, ma la regia premiata per aver fatto la scelta di non tagliare le scene mi sembra una stronzata, così come il miglior film dato a un film che usa il trito e ritrito tema della maschera... Forse gli americani non hanno mai studiato Pirandello...
TRAMA
Il film parla di un fatto storico, c'è poco da fare spoiler o dilungarsi a spiegare i protagonisti, Martin Luther King è già all'apice della sua fama, è appena stato insignito del premio Nobel per la pace, il Presidente degli USA lo riceve come fosse un amico, tutti lo ammirano, ma lui non ha ancora vinto tutte le battaglie: gli afroamericani hanno ancora difficoltà a iscriversi alle liste elettorali. Viene mostrato l'esempio di una signora tanto gentile e carina che si presenta all'ufficio pubblico per iscriversi alle liste elettorali, ma le viene negato il diritto perché non supera la prova: conoscere i nomi di tutti i giudici del suo Stato. Una prova iniqua a cui lei si sottopone regolarmente perché crede nel suo diritto al voto.
Selma, infatti, viene scelta dal movimento antirazziale proprio perché i cittadini sono stati ben indottrinati dai membri locali.
SPOILER FINALE
Come dicevo sopra c'è gran poco da dire, gli afroamericani oggi votano, chissà chi li ha aiutati ad acquisire questo diritto?
Però il film spiega bene quanto è stata dura: la famiglia King che doveva vivere col timore di un attentato ogni giorno, i caucasici che avevano il diritto non scritto di vessare psicologicamente e fisicamente gli afroamericani rimanendo impuniti, gli stessi movimenti per i diritti dell'uomo che si combattevano per imporre la propria linea di azione (King con il pacifismo e Malcolm X con l'interventismo).
Il gioco di King era infatti di far massacrare di botte la gente davanti alle telecamere per sensibilizzare milioni di spettatori e mettere in imbarazzo il Presidente degli USA che non voleva scendere a patti sulla questione in quel momento. Non è facile però convincere la gente a fare un sit-in senza rispondere alle vessazioni dei caucasici, così ci scappa un pugno in volto al poliziotto... 0-1 mediatico...
King viene arrestato e il movimento organizza una marcia di protesta. Naturalmente lo fa di sera e nel buio ci scappa il morto... Mediaticamente gratuito. Sempre 0-1. Ma gli animi si scaldano e non poco.
Così King organizza una marcia da Selma verso il Campidoglio con tutti gli afroamericani di Selma, la polizia intima l'alt e senza pensarci due volte massacra la gente davanti alle TV di mezzo mondo. 2-1! La marcia viene ripetuta con migliaia di persone da tutta l'America, il Presidente è in scacco, ordina al governatore di non alzare un dito e così verrà fatto. King si trova in imbarazzo di fronte alla strada senza oppositori e adducendo che aveva paura di un'imboscata fa tornare tutti a casa (io la leggo così, poi magari davvero li avrebbero aspettati al di là del ponte per menarli, non lo sapremo mai). 2-2...
Quella notte però un gruppo di caucasici locali uccide un attivista caucasico, è il 3-2!
Nel mentre anche il resto del mondo va avanti, Malcolm X è stato ucciso proprio in quel periodo dopo una visita alla moglie di King per avvicinare le due posizioni e la tensione si alza...
Il Presidente non può più stare fermo, tutti invocano la pace, la marcia viene ripetuta e portata a compimento, il diritto al voto concesso immediatamente.
Vissero tutti felici e contenti? No, purtroppo... La storia ci insegna che King fu ucciso e ancora oggi gli afroamericani sono vittime di razzismo, discriminazione e violenza impunita. Forse è il caso di fare un richiamo del vaccino antirazzista ogni tanto...
Hasta Siempre
The Boss
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