Racconta la vita di Jep Gambardella, uno scrittore che ha avuto successo con il suo primo ed unico libro e poi ha deciso di perseguire il suo obiettivo di divenire il re della mondanità.
Conosce tutti, dà le feste più belle, si porta a letto le donne più belle, ma in fondo è profondamente infelice.
(INIZIO SPOILER)
Chi lo conosce meglio se ne va, o muore, e lui resta sempre solo ad affrontare il quesito che i suoi amici più cari gli hanno posto durante la vita: perchè non hai più scritto un libro?
Lui si auto illude, vive nel passato, si circonda di finte risposte, di caroselli che lo stordiscono, perchè non sa darsi una vera risposta.
Come lui, nessuno sa darsi le vere risposte nella vita, così tutti i personaggi con cui si accompagna non trovano risposte: il proustiano prende il volo su un'auto pensando che la morte sia la soluzione corretta, chi ama un uomo ma diventa compagna di un altro che distruggerà lasciando il diario con le memorie, chi non ascoltata perchè è troppo bella perchè qualcuno la ascolti davvero e capisca che ha bisogno di essere curata, chi è arrivato all'apice della sua carriera ma non sa rispondere alle domande fondamentali del suo operare quotidiano e si nasconde dietro al cucchiaio d'argento.
Qualcuno lo aiuta ad aprire gli occhi nel percorso, il suo amico scrittore di piece teatrali che capisce la sua vita quando perde l'illusione del suo finto amore, l'illusionista che nasconde ciò che uno non vuol vedere ma non può far sparire ciò che uno vuol vedere, la sua capa che vede tutto con gli occhi di un bambino, il suo silenzioso vicino che si rivela un super ricercato e che è rimasto invisibile a un passo da tutti i più in vista. Solo la santa, sul finire di questo racconto, gli toglie le fette di salame e gli dice esplicitamente che la bellezza si mostra tutti i giorni ma sei tu che non vuoi vederla, lei si lascia cogliere solo da chi la vuol apprezzare, come quando da ragazzo lui colse il suo primo amore solo dopo che gli si balenò davanti agli occhi.
Una vita di gente che ha paura di sapere qual è la verità perchè sarebbe troppo difficile affrontarla? Io la leggo così, mi fa ridere sentire nelle trasmissioni tv i veri protagonisti di questi caroselli della mondanità che invece difendono il loro diritto a staccare dalla noia di vivere...
Ma d'altronde non sono anche io un deluso? Continuo a lamentarmi per il mondo che mi circonda ma non faccio mai nulla per sistemarlo, guardo al mio orticello, il mio lavoro, la mia famiglia, i miei cari, e mi dico: majat me, majat tocc! (mangiato io, mangiato tutti). Perchè gli altri dovrebbero fare di più? Perchè sono pagati profumatamente per farlo? Quello è solo l'obolo che gli diamo per lavarci le mani e lasciare che ci pensi qualcun altro alle beghe fuori del nostro quotidiano...
Consiglio finale: Non andate a vedere il film troppo tardi o armatevi di caffè! Anzi, direi un bel Martini o una Peroni viste le sponsorizzazioni esplicite alla sua candidatura agli Oscar...
Hasta Siempre
The Boss
Il film l'ho rivisto ancora ieri sera e ancora non mi convince, mi piace sempre di più invece dissetarmi con Martini e Peroni, ma la cosa che mi ha fatto ridere di più sono le campagne politiche contro il film! un complotto di Silvio contro il M5S o ancora meglio l'oscar che viene annullato perchè Silvio ha scommesso sulla vittoria programmando la messa in onda prima del tempo... fortuna che Silvio non è più al potere se no oggi pioverebbe!
RispondiEliminahttp://informatitalia.blogspot.it/2014/03/ecco-come-e-perche-la-grande-bellezza.html
Hasta siempre
The Boss