Questa è la politica dell'Europa Unita, quella che dovrebbe essere un grande Paese di fratelli tutti uniti. Però se hai un problema sono cavoli tuoi!
Così quando si parla di migranti (mi piace questo perbenismo culturale, perchè una persona è in continuo movimento, non è un participio passato, è un participio presente!) ognuno usa la sua politica. In Italia, come ritengo corretto che sia, si accoglie il povero che fugge dalla guerra e dalla disperazione al meglio che si può e ci si sente pure insultati quando non si riesce a gestire al meglio l'emergenza, negli altri Paesi invece si mettono le barriere elettrificate, si respingono i barconi, si chiudono le frontiere... Complimenti! Poi criticate l'Italia perchè non riesce a gestire 3.000 persone nello spazio previsto per 500 e hanno usato la canna dell'acqua per fare le doccie... I proiettili di gomma e i lacrimogeni sono invece più umani! Melilla e la sua comunità di migranti accampati sulla collinetta in attesa di riuscire a scavalcare i tre muri di rete elettrificata e spinata sono il tipico esempio di contrasto con i nostri sistemi di radar e navi che ogni giorno soccorrono le carrette del mare. Per non parlare poi dell'emergenza della stazione di Milano in questi giorni, lì sì che si vede quanto siamo capaci di essere accoglienti, altro che barconi respinti dalle coste maltesi!
Forse sono solo i casi estremi, ma nel mio piccolo non ho occasione di conoscere altro se non questi.
Fatto sta che comunque se vogliamo diventare una Comunità Europea servono regole e comportamenti comuni, non ognuno a modo suo.
Hasta Siempre
The Boss
La soluzione comune di non soccorrere più nessuno non era quello che mi auspicavo.
RispondiEliminaLa tragedia di oggi, dovuta alle nuove norme che hanno portato le motovedette a rimanere a 30 miglia massime dalla costa anziché avere il pattugliamento di tutto il braccio di mare con navi della marina più attrezzate, è figlia del populismo di chi chiedeva la chiusura del troppo dispendioso programma mare nostrum.
I disperati provano comunque ad attraversare il mare, non li scoraggia il pensiero delle tormente, figuriamoci se lo fa quello dei soccorsi dimezzati, non li chiamerebbero disperati!