Ultimamente provo confusione di fronte ad alcuni commenti su eventi tragici che accadono a compatrioti. Così mi chiedo se sono io a classificare inadeguatamente gli avvenimenti, oppure c'è una forma di esaltazione del gesto fino ad eroicizzare chi forse non ha fatto nulla di straordinario e alľopposto una amnesia di gruppo verso chi è eroe nel silenzio della quotidianità.
Il mio pensiero nasce dalla cronaca della settimana: prima con quelľattivista no-tav che per protesta si è arrampicato su un traliccio ed è caduto, poi con la notizia lasciata in coda al tg del parroco antimafia che vive sotto scorta. Ma come questi mille altri casi mi vengono in mente: senza scavare lontano nella memoria penso ai funerali di Stato per chi muore in un incidente stradale sul lavoro solo perché il suo lavoro è più rischioso, come se la vita persa ogni anno da migliaia di persone che lavorano nei cantieri dovuta solo alla scarsa cura della sicurezza dei loro padroni avari, valesse meno di quella di quattro soldati che si ribaltano in auto mentre guadano un fiume; o ancora la cooperante rapita durante il suo lavoro in zone pericolose ( che se proprio avrei esaltato per il suo stimabile servizio alla comunità, parlare di lei solo perché è stata rapita mi sembra strano). Perché non parlare anche dei sequestri di navi con sparatorie in India, dove persone svolgendo il proprio lavoro probabilmente hanno sbagliato involontariamente e però lo Stato si schiera in loro difesa perché fanno un lavoro pericoloso (che poi se avessero voluto potevano evitare di consegnarsi oppure farli liberare da loro colleghi...).
Forse è meglio che mi fermi con gli esempi perché questi sono solo i più recenti e ľelenco chissà dove ci porterebbe, voglio invece passare alla vera questione: perché il popolo ha bisogno di eroi tanto eclatanti quanto contraddittori? Nessuno si ricorda mai di chi nella purezza quotidiana svolge servizi alla comunità altruisticamente, senza chiedere nemmeno un grazie, e invece si spendono fiumi di inchiostro su gente che effettivamente compie atti che fanno notizia facilmente, ma non sono più straordinari di altri, anzi! 100 volte un volontario alla mensa dei poveri, 1000 volte chi sfida la mafia non pagando il pizzo, piuttosto che un esibizionista che reca danno a se stesso e allo Stato manifestando la propria protesta in modo "originale", o chi svolge un lavoro pericoloso ma ricompensato adeguatamente per il rischio. Perché quelli non finiscono mai in prima pagina, nessun artista spende una parola per loro, lo Stato non distribuisce medaglie o pensioni alle loro famiglie quando li perdono in incidenti sul lavoro o sulle strade o per "cause ignote" mentre vanno a guadagnare quattro soldi senza dar fastidio a nessuno?
Incolpevoli vittime tanto quanto chi è finito in tv ma forse troppo simili al popolo per essere premiati, altrimenti tutti ci si potrebbe sentire eroi almeno per un giorno nella vita.
Hasta siempre
The Boss
Condivido in pieno!
RispondiEliminaIvan