Una delle cose che non sopporto
maggiormente delle persone quando vengono colte sul fatto nel compiere qualcosa
di sconveniente, legale o illegale che sia, è la cd. “chiamata in correità” di
altri, a discolpa del loro comportamento. In questo, i politici sembrano i
campioni assoluti, sempre pronti a pensare al proprio interesse personale a
discapito del bene collettivo, ma a chiamare in causa la collettività quando
vengono accusati personalmente. Per tanto corrompere non sarebbe tanto grave
nel momento in cui molti amministratori lo fanno, di qualsiasi colore o
bandiera; ricoprire più cariche contemporaneamente, magari incompatibili fra
loro, è lecito se molti altri lo fanno; o, come diceva Rutelli oggi a “In ½ ora”,
avere un tesoriere di partito ladro bugiardo è un’infamia, ma non si dimentichi
che è storia comune a tanti altri partiti. Ma che cosa vuol dire? Richiamando
il passato macchiato di altre compagini si vuole forse dimostrare
l’inevitabilità del marcio. “Prima o poi doveva succedere” sembra dire il
leader dell’Api. “Evidentemente c’è stata qualche falla nel sistema di
controllo, probabilmente qualche bocca cucita di troppo, sicuramente di soldi
ne sono spariti tanti, ma, sia chiaro, non siamo stati di certo gli unici”.
Questa è l’unica arma di difesa, oltre ovviamente al chiamarsi totalmente
estraneo alla vicenda, di un politico di fronte ad un atto d’accusa. E’ il
modus operandi di questa classe che, dovendo rispondere al popolo di
determinati comportamenti, non esitano a ricordare che tutti, ora o in passato,
chi più chi meno, hanno peccato (spesso si trattava d’ingordigia). In tal modo
si crea un appiattimento fra i vari schieramenti, una parificazione,
indicandone l’appartenenza ad una medesima classe: quella dei farabutti. Siamo
tutti uguali, siamo tutti delinquenti sembrerebbero ammettere tutti quanti.
Bell’esempio di eguaglianza, oltre che di fair play elettorale. Si dimenticano
di essere persone, con un pensiero critico e una propria morale, capaci di
distinguere se non il bene dal male, il lecito dall’illecito. Invece li trovi poco
propensi alla riflessione e all’autocritica e lontani dal prendere a modello i
soggetti più virtuosi.
I più mi criticheranno per quanto
scritto, accusandomi di demagogia e pressapochismo. Da parte mia rispondo che parlare
in termini assolutistici non mi è mai piaciuto e lungi da me far di tutta l’erba
un fascio. Ma quanto visto oggi in televisione, i sorrisetti, i toni da
predicatore, le fronti corrucciate in fare severo, le movenze da statista, tutto
ciò mi sa di vecchio e ipocrita e sinceramente mi ha stancato. Quindi per un
giorno lasciatemi mettere tutti nello stesso calderone. Chissà, magari un
giorno ce li ritroveremo dentro di nuovo tutti quanti.
Il problema è che non puoi cacciarli tutti al gabbio, dunque si chiederà un'amnistia e si spergiurerà che da domani non succederà più nulla di simile perchè si è imparata la lezione. Già una Repubblica è caduta con scandali del genere e i risultati si sono visti, si creerà una terza Repubblica nel dopo Monti? Non mi dispiacerebbe, ma ho paura che dopo pochi anni ci accorgeremmo che nulla è cambiato. Ieri al CSC pure un crucco ha detto che viviamo in un mondo di politici che hanno letto Machiavelli e il Gattopardo!
RispondiEliminaHasta siempre
The Boss
Hai visto le intenzioni di voto nelle statistiche di Rai Uno? La gente non vuole più andare a votare... E chi può dargli torto? In fondo poi i voti si perdono fra cambi di partito e governi tecnici! Non ce n'è uno che si salva, che cambia votare un ladro e corrotto rosso o azzurro?
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