domenica 16 giugno 2013

ESAME AVVOCATO: UNA VERGOGNA TUTTA ITALIANA

So che da non esperto in materia sarebbe meglio tacere e lasciar parlare i periti, ma i dati sono evidenti: solo il 30% dei candidati riesce a passare la prova scritta dell'esame per diventare avvocato.
Così, parlando con un amico aspirante avvocato, mi trovo a chiedergli come possa essere che una persona che da due anni svolge questo mestiere possa essere bocciato su un esame che lo riguarda così da vicino. Sono 3 materie e uno di solito si specializza in una sola, ma fra esami universitari, scuole di preparazione all'esame, dominus che ti aiuta, ripetizioni date e ricevute, uno almeno un'infarinatura sufficiente (non dico eccellente) dovrebbe averla. 
Risposta: hanno 7 minuti per correggere un compito di 8 pagine! http://www.altalex.com/index.php?idnot=641
Detto tra noi, io manco riesco a leggere 8 pagine in 7 minuti... 
Poi ti stupisci se la legge in Italia va a rotoli... perchè poi la vergogna è che non passano i 30 migliori su 100, passano chi vogliono far passare, fosse almeno un test difficile per scremare le inefficienze... Allora ti domandi come mai un giocatore dell'Atalanta, squadra di Bergamo, abbia potuto sostenere l'esame a Salerno, quando le leggi parlano chiaro e vogliono che sia sostenuto nel luogo in cui ha svolto la maggior parte della pratica (lui per onor di cronaca è di origini campane, ma gioca in squadre fuori dalla Campania da 10 anni, così come il fatto che si sia laureato alla Link campus of Malta, di cui è pure docente, partecipata al 51% da CEPU non dà una bella immagine di copertina alla sua preparazione http://www.unilink.it/2012/06/panucci-e-stendardo-in-cattedra-allmba/). Fra un allenamento e l'altro faceva da pendolare a Salerno? Poi è vero che le prove vengono corrette in sedi diverse estratte a sorte, ma io alla sorte non ho mai creduto e credo che vada sempre aiutata... http://www.diritto24.ilsole24ore.com/guidaAlDiritto/civile/civile/primiPiani/2012/12/esame-davvocato-senza-codici-commentati-pesanti-sanzioni-per-chi-copia.html
http://www.bergamonews.it/sport/stendardo-esame-ok-ora-la-prova-orale-poi-sar%C3%A0-un-avvocato-176049
Ma questi non sono gli unici casi strani, ad esempio conosco ragazzi che hanno seguito lo stesso identico percorso di studi, stessi voti al liceo e all'università ma studi di praticantato diversi e quello che ha lavorato per lo studio di un noto politico locale è casualmente passato con ottimi voti e l'altro bocciato per un soffio... strano? no, italiano!
Mi sembra assurdo che ci dovrà garantire la giustizia sia il primo a fare il furbo. Non è corretto poi verso chi si fa 2 anni schiavizzato in qualche studio e poi si ritrova bocciato, e di conseguenza costretto a tornare sotto l'egida del suo dominus per un altro anno. Mi sento in dovere di accusare questa nefandezza, perchè non voglio credere che le università, i corsi specifici, 2 anni di praticantato e le capacità personali di milioni di ragazzi non siano sufficienti per passare questo esame.
Tutti gli ordini in genere fanno selezione in maniera poco chiara, ma quello degli avvocati davvero mi fa schifo.
Sarà forse vero l'antico adagio per cui l'avvocato non deve dimostrare la vera e unica verità, ma far valere in sede di giudizio la verità più conveniente?

Hasta Siempre

The Boss

mercoledì 5 giugno 2013

CICLISTI: IL TERRORE DELLA STRADA!

Tanto per cambiare anche in questo articolo sarò polemico, ma a questo giro mi tocca colpire l’hobby dei miei cari (mio cognato e la mia fidanzata sono pure loro ciclisti!).
Nulla in contrario al salutismo e alla visione green di chi va in bicicletta per sport, ma un appunto pesante su come lo fa non posso trattenerlo.
L’episodio che mi ha colpito e mi ha spinto a scrivere è successo domenica mattina mentre partivo per una gita fuori porta, appunto con la fidanzata. Dovete sapere che la mia valle è considerata un paradiso dei ciclisti: le salite sono vicine alla città, poco traffico, bei paesaggi, le strade un po’ accidentate ma si sorvola.
Scendendo troviamo il solito gruppetto di 3 ciclisti che viaggiano affiancati e occupano la corsia, così la fidanzata, che è alla guida, prima temporeggia e poi si lascia scappare un commento a alta voce. Tipica reazione dei ciclisti è un gestaccio e poi lasciano strada; io ammonisco l’atteggiamento perché conoscendo la strada so che a fondo valle, al primo stop, i ciclisti ti recuperano e non si sa mai come va a finire. Segue discussione sul fatto che i ciclisti sono persone civili e non dei bifolchi. Ultime parole famose! Due curve dopo, al primo stop, otto ciclisti accerchiano una macchina e aprono la portiera del passeggero! Non so come sia andata a finire perché non ci siamo fermati, ma, visto che non ci sono stati articoli di cronaca nera in merito, immagino tutto bene. In fondo non siamo ancora nel far west, però ho avuto voglia di scendere e aiutare gli automobilisti (che tra l’altro erano pure 3 ragazzi di colore e le mie zone soffrono ancora di qualche piccolo rigurgito razzista, immagino la difficoltà che abbiano avuto a far valere le loro ragioni).
La questione però resta aperta: dobbiamo subire una sudditanza psicologica dei ciclisti? Non è corretto nemmeno quando gli automobilisti aprono le portiere e li sbattono a terra, ma quando sono loro a fare pazzie come attraversare col rosso o sorpassarti da entrambi i lati dell’auto o, ancora, occupare le corsie per parlarsi… non puoi dirgli niente e rischi pure che ti aspettino a fondo valle per farti la festa!

Così non va, pure i sindacati degli operai hanno fatto pace con quelli degli imprenditori, perché non possono farlo i ciclisti e gli automobilisti?



Hasta Siempre


The Boss