mercoledì 31 dicembre 2014

LEGGE STABILITÀ 2015 - NUOVI BUSINESS VECCHI INTRALLAZZI

Dopo una giornata e mezza di ferie in cui ho impegnato ogni momento libero per leggere la legge di stabilità sono arrivato solo al comma 200. Qui di seguito i commi più interessanti:
COMMA 4 - 1 miliardo per la scuola, rinnovato di altri 3 miliardi per gli anni a seguire, peccato per chi non ha fatto il TFA!
COMMA 35 - credito d'imposta del 50% per gli stipendi dei dottorandi o laureati in materie scientifiche se assunti per fare ricerca e sviluppo
COMMA 50 - 50 milioni per smaltire l'amianto, apriamo una società?
COMMA 52 - 60 milioni per le emergenze nazionali, chi altro riderà la notte come durante il terremoto a l'Aquila?
COMMA 96 - 260 milioni stanziati per completamento del processo telematico della giustizia, apriamo un negozio di pc vicino al tribunale?
COMMA 106 - 6 milioni da spendere entro 30 giorni dalla pubblicazione per mettere in sicurezza il palazzo di giustizia di Palermo. Faranno un bando?
COMMA 125 - 960 € all'anno per chi sforna o adotta bimbi. Però devi avere ISEE di 25.000€. Fino al terzo anno del figlio, ma soldi non si capisce come li abbiano calcolati... Mah! Se poi superi i 4 figli c'è il bonus di 8.500€!
COMMA 131 - 100 milioni per servizi all'infanzia. Asili nido?
COMMA 133 - 50 milioni per curare i dipendenti dal gioco d'azzardo. Viva gli psicologi
COMMA 134 - 10 milioni per l'INVALSI
COMMA 136 - 3,55 milioni per promuovere i corsi di italiano all'estero. Lettori madrelingua?
COMMA 141 - fare il politico? Quello porta sempre vantaggi
COMMA 142 - 30 milioni per gli astronauti
COMMA 144 - assegnazione bande frequenza per SDL
COMMA 145 - 700 milioni ai fondi strutturali dell'UE, ma non so se potrò fare l'UE da grande
COMMA 146 -  frequenze del digitale terrestre, prosegue per alcuni commi molto specifico, ti interessa solo ti chiami Berlusconi
COMMA 150 - 250 milioni per il settore del trasporto, da grande voglio essere una ferrari!
COMMA 152 - 5 milioni per le scuole sarde colpite dal disastro del 2013, qualche muratore potrebbe sbarcare il lunario...
COMMA 153 - 100 milioni per realizzazione di opere di accesso agli impianti portuali (si ripetono fino al 2019!)
COMMA 155 - 100 milioni per l'Agenzia delle Entrate
COMMA 156 - 250 milioni per lo Sviluppo (banda larda, start up, etc)
COMMA 158 - 350 milioni per i diversamente abili (faranno girare anche loro l'indotto), 400 milioni solo per la SLA
COMMA 162 - 1 milione per non dimenticare il genocidio ebraico
COMMA 167 - 5 milioni a Trento e Bolzano per uno screening neonatale per le malattie metaboliche
COMMA 169 - 200 milioni alle scuole parificate
COMMA 170 - 5 milioni agli istituti musicali non parificati
COMMA 172 - 150 milioni alle università
COMMA 175 - 720 milioni per l'agenzia aerospaziale da qui al 2020, ho sempre sognato di fare l'astronauta
COMMA 176 - 3 milioni in più all'Istituto Italiano Tecnologia in aggiunta ai 100 milioni stanziati nel 2003
COMMA 177 - 10 milioni per l'astrofisica
COMMA 178 - 850 milioni per le missioni di pace
COMMA 179 - 187,5 milioni per i rifugiati e richiedenti asilo
COMMA 181 - 12,5 milioni per i minori rifugiati
COMMA 184 - 8 milioni contro lo sfruttamento degli esseri umani e la tratta degli stessi
COMMA 185 - favori vari e credo inutili ai giornali per renderli informatici per mezzo di credito d'imposta
COMMA 186 - 700 milioni in 3 anni come indennizzo a chi ha subito danni per trasfusioni e vaccini ma solo a Trento e Bolzano!
COMMA 187 - 380 milioni per il servizio civile
COMMA 188 - 70 milioni per le scritture contabili del bilancio dello Stato, ho sempre detto che mi pagano troppo poco per quello che faccio!
COMMA 189 - 3,5 miliardi da qui al 2026 per diminuire la pressione fiscale... ma non aumentano l'IVA?
COMMA 190 - 7 milioni per le paralimpiadi
COMMA 194 - 20 milioni per le reti radiotelevisive locali
COMMA 199 e 200 - 125 milioni per "esigenze indifferibili", boh!
proseguendo troveremo anche aiuti al made in, settore agricolo, società di consulenza di Trento e Bolzano, settore lattiero, aviazione civile, automobilistico, ferrovie-metropolitane, aree portuali, settore cultura-storico, autotrasporto, militari, edilizia pubblica, poste italiane spa, ANAS, RFI, sogei spa (informatica), medicina, istituti di patronato e mi sono incagliato definitivamente attorno al comma 350 sui pagamenti ritardati delle pensioni che faranno risparmiare milioni di euro allo Stato e l'educazione scolastica-ricerca (c'è un fondo che è versato su una banca a caso, ISP, chissà perchè)...

Perchè mi sono fermato qui? Mi sono accorto che in fondo ce n'è per tutti i gusti, qualsiasi lavoro fai più o meno ha ricevuto delle agevolazioni, ma qualcuno ne ha mai toccata una? I soldi sembrano molti, ma i beneficiari pochissimi. Leggerne metà mi ha già nauseato, se proprio vorrò leggere qualcosa di interessante su questa legge mi darò ai bigini preparati dai quotidiani che tanto non fanno altro che tagliare le porcate più grosse tenere quelle 5 o 6 cose che interessano davvero il cittadino comune non colpito dalle regalie di fine anno.

Hasta Siempre

The Boss

mercoledì 24 dicembre 2014

A SILVIA - 200 ANNI DOPO E CON LA MIA IGNORANZA

Chissà cosa ti avrebbe cantato il tuo Leopardi, cosa avrebbe visto dalle sue finestre: il tempo pazzo che a maggio lo avrebbe fatto gelare e in inverno gli avrebbe ancora regalato qualche speranza di sole. Una vita lunga e speranzosa ti si sarebbe prospettata, la medicina da qui tempi qualche passo avanti lo ha fatto, nella fortuna di non cadere sotto i ferri della malasanità! Ti avrebbe cantato dei balli in piazza attorno ai roghi appiccati contro l'innovazione dei mezzi di trasporto (in fondo che ti serve a fare innovare se ti va bene quello che hai già? Credo la pensassero così anche ai tempi di Leopardi). Probabilmente ti avrebbe vista arrivare da in fondo alla via carica di libri, dopo una giornata in università o al lavoro, dopo ore di attesa in stazione per colpa della TAV (o di chi le ha dato fuoco, dipende dai punti di vista), dopo una giornata passata a sentirti raccontare dai tg e dai teleimbonitori dei talk show dell'Italia unita e poi divisa ancora, degli italiani mai uniti e della loro incapacità cronica di accettare il nuovo e il diverso.
O forse ti avrebbe cantata in versi liberi, ormai nessun poeta a cui piaccia considerarsi tale si sbatte più a cercare le rime o contare le sillabe. A me piace cantarti così:
Silvia, ti ammiro ancora,
stanca dal lavoro,
sulla tua macchinina,
presa ancora tra cellulari, tablet e cuffie
che sbagli sempre,
il sensore della retro,
che non ti aiuta mai nel momento giusto,
e la tua chioma
soffice e indoma,
che distrae ogni passante,
e impedisce la visione
a chi sta in seconda fila a teatro.
Oh che beltà, i tuoi occhi,
dal colore sfuggente,
che si lascia carpire solo quando
non è influenzato dall'abbigliamento.
A maggio ti venni a prendere
in motorino sotto scuola
e festeggiai, teco,
la fine degli studi
e dell'ennesimo contratto precario.
A dicembre ti guardai lavorare,
per il lato oscuro della forza,
dal letto ancora caldo,
durante un weekend di sole speranzoso
di poter andare a passeggiar per ore,
mano nella mano,
in su le mura rosa
della città antica.
La vita assieme è ancora lunga,
questa è la mia speme,
oh mia belva delle silve!
E la speranza che scopra,
finalmente, la tua via
mi riempie il cuore e le orecchie
dei canti tuoi soavi
e del ninnare a ritmo di Bach,
che una volta riempivano le stanze
del suocero ostello,
e ora rimangono solo
un dolce ritornello,
che mi canto la notte,
quando allungo la mano
e freddo scopro il nostro giaciglio,
desideroso di riaverti presto
sorridente al mio fianco.

Hasta Siempre

The Boss

sabato 20 dicembre 2014

CHI NON FA NON SBAGLIA - OLIMPIADI 2027

Gli italiani non sono un'erbaccia da estirpare, non sono tutti corrotti, non devono rinunciare a fare grandi opere perché altrimenti c'è chi ci lucra.
Come se nel resto del mondo non esistessero i marpioncini, come se i ladri e mafiosi fossero solo italiani... Siamo semplicemente più portati a vedere ciò che ci succede vicino perché abbiamo un buon meccanismo di informazione e controllo.
Pensiamo al caso olimpiadi 2027, sono più i cori dei contrari per principio che le notizie che ti ricordano che le olimpiadi di Torino hanno fruttato 60 milioni di utili per le società pubbliche che hanno gestito direttamente, con chissà quale indotto e con un ammodernamento della città che ci voleva da anni.
Quanti parlano dei casi di corruzione nelle altre olimpiadi in giro per il mondo? Eppure hanno fatto processi e dimostrato che per far vincere salt lake city erano stati corrotti tutti i membri della commissione olimpica.
Non dobbiamo rinunciare a fare, dobbiamo solo impegnarci di più nella prevenzione.
EXPO, ancora oggi che ormai si stanno vendendo i biglietti, trova oppositori che vorrebbero chiuderla, pure i preti augurano che arrivi il diluvio universale e che nessuno li aiuti. C'è stata e c'è ancora una campagna di critica sferzante che ha messo in risalto solo gli appalti truccati, nessuno ti dice mai che hanno costruito palazzi stupendi, strade per decongestionare il traffico endemico, metropolitane, sistemato parchi e aree pubbliche, fatto mostre e spettacoli...
Sinceramente non mi interessa granché se non sono stati ottimizzati i tempi o i costi, l'edilizia e l'indotto sono stati aiutati in periodo di crisi, i cittadini si sono trovati nuove infrastrutture e stimoli culturali. E sinceramente chissene se i conti saranno in rosso, forse la gente si è dimenticata che lo Stato è un ente pubblico che non ha come primo fine il lucro ma aiutare i cittadini; i contribuenti non sono dei soci che ricevono i dividendi ma degli utenti che hanno pagato le tasse (purtroppo non tutti) per avere dei servizi. Si potevano avere dei servizi migliori e a minor costo? Probabilmente sì, la prossima volta, anziché aspettare dietro l'angolo per denunciare, fate le manifestazioni per chiedere leggi più stringenti e preventive. Denunciate il mafioso che lucrando sui campi rom viene a mangiare ostriche e caviale al vostro ristorante.
Mafia capitale, così come un po' tutte le organizzazioni di stampo mafioso, vive perché dà servizi e lavoro che lo Stato non sa dare, vive sulle inefficienze del servizio pubblico e l'avidità umana, ma anche sull'omertà di chi sa e non denuncia. Mafia capitale non deve essere la scusa per non fare più grandi opere, deve invece essere l'esempio per aprire gli occhi e imparare dagli errori che hanno permesso a questi furbetti di fare i re di Roma per anni.

Hasta Siempre

The Boss

sabato 6 dicembre 2014

PADRI PRECARI

"...gli effetti della Precarietà odierna sul rapporto genitore-figlio data l'importanza dell'argomento e del ruolo della figura paterna."
Bello spunto dalla nostra lettrice futura dottoressa in psicologia dello sviluppo e dell'educazione.
Premetto che non considererò nella mia riflessione quei padri che hanno messo al mondo il figlio per sbaglio e lo lasciano crescere alla tv mentre loro vanno in bicicletta o in discoteca, per non parlare dei violenti, quelli per me non sono padri.
Per me il padre è colui che vuole dare la possibilità a un altro essere umano di vivere e provare emozioni, cercando di indirizzarlo verso le esperienze migliori nella speranza che riesca a godersi la vita meglio di chi l'ha messo al mondo.
Inutile approfondire l'importanza della figura paterna, quel poco che mi hanno lasciato gli studi classici lo ricorda più e più volte, il problema di fondo è riconoscere ancora la figura del padre quando le sue caratteristiche vengono a mancare.
Un padre che passa le giornate a casa a fare il casalingo in attesa di tempi migliori per l'edilizia e la sera si sfoga con la famiglia piangendosi addosso perchè nessuna azienda lo chiama per lavorare, i week end va al bar a chiacchierare con gli amici e si spende in vino la mancetta lasciata dalla moglie (che fa le pulizie in casa in nero), è lo stesso padre che aveva Edipo?
Un figlio che passa la mattina a scuola sui libri, il pomeriggio cerca di stare fuori casa più che può per non sentire il padre lamentarsi, la sera si mette davanti la tv a vedere qualche programma sportivo con le cuffie e il cellulare in mano e se gli rivolgi la parola risponde a grugniti, è lo stesso figlio che aveva Laerte?
Che rapporti possono avere questi due individui?
Storicamente il padre è la figura autoritaria, quella che sostiene la famiglia, quella che merita rispetto anche se non è presente in casa perchè si sacrifica per mantenerla, quella a cui ispirarsi per il futuro... La crisi ha esautorato la figura dei suoi poteri. I ragazzi spesso vedono i loro padri ciondolare per casa spaesati senza un lavoro e senza più un senso, dei galli castrati che fanno fatica a giustificare la propria esistenza. I costumi poi non aiutano a frenare questo distacco padre-figlio, il giovane infatti non difficilmente si chiude nel suo mondo con un paio di cuffie e uno smartphone (abituati così da quando erano piccoli e li piazzavano davanti la tv per liberarsene e fare altro) e a fatica rivolge la parola a chi non ha senso rivolgerla, o a chi ci si trattiene a rivolgerla per non essere sommersi dalle lamentele e dai "non possiamo permettercelo".
Quanti padri ogni giorno in coda al licenziatoio vedo la mattina, quanti figli che vogliono evitare di parlare del padre perchè non vogliono dire che non lavora. 
D'altronde se ci pensi, cara Chiara, la prima domanda, la più banale, che ci viene quando si parla dei genitori altrui per descriverli è: Che lavoro fa? Ultimamente è come chiedere l'età della madre, non si può rispondere per pudore.
I tempi sono cambiati, gli antichi avevano come massima aspirazione nel rapporto padre figlio di vedere il distacco prima possibile per andare in guerra, l'onore era non sopravvivere al figlio, ora si cerca di procrastinare sempre più l'uscita dal nido familiare sino a quando il padre non finisce in casa di riposo o quantomeno in pensione.
Una volta la speranza era di passare il proprio lavoro al figlio, poi i servi della gleba ci hanno spinti a volere un futuro migliore per i nostri figli, qualche decennio fa c'era la certezza che il figlio avrebbe superato le condizioni di vita del padre, quelli della mia generazione invece sanno già che non potranno mai lontanamente sperare di raggiungere i risultati dei padri, l'unica speranza è che lo possano fare i nostri figli (perchè altrimenti raschieranno il fondo...).
Dato per assodato che il padre vuole il meglio per il proprio figlio, come può fare in questo periodo di precarietà? Non può permettersi di dare delle basi solide, di costruire una casa per il figlio e di farlo studiare all'estero nei migliori college, non deve però nemmeno illuderlo di poterlo fare. Non serve a nulla sommergerlo di beni superflui e costosi facendo sacrifici economici, non sarà questo a farlo crescere. Secondo me, il padre moderno deve accompagnare il figlio avendo più tempo da dedicargli, deve mostrare la realtà per quella che è e cercare di non far commettere i propri errori al figlio (i padri di una volta erano troppo orgogliosi per non essere perfetti agli occhi del figlio ammettendo i propri errori). I figli dal canto loro devono mantenere il rispetto per chi sta dando il meglio di sé, non vergognarsene è il primo passo, il secondo potrebbe essere quello di parlarci, ma già il solo ascolto passivo sarebbe un buon risultato.
Non sono un esperto, ti ho dato la mia visione personale, quello che la mia esperienza mi ha insegnato. Per me mio padre è un esempio da seguire, con i suoi difetti che ho imparato crescendoci assieme, ma comunque un punto di riferimento per i miei paragoni e spero un giorno di porterlo essere anche io per i miei figli, augurandomi che possano avere ancora più occasioni di me per vivere la meglio.

Hasta siempre

The Boss

domenica 23 novembre 2014

REGALATI UN SORRISO - RACCOLTA GIOCATTOLI BERGAMO

Raccogliamo giocattoli nuovi e usati in buone condizioni per fare un regalo a Natale ai bambini che non lo avrebbero ricevuto (comunità, case famiglia, ...).
Abbiamo 2 sedi in centro Bergamo (via Camozzi e via XX Settembre), aperte tutti i giorni dalle 11 alle 19, fino al 20 Dicembre, poi Babbo Natale deve fare i pacchetti!

Adoro vedere i bambini che ridono, pensare poi che alcuni non hanno tutte le possibilità di sorridere che abbiamo avuto noi mi dà ancora più soddisfazione nel fare volontariato.
Non si chiede a tutti di passare le proprie giornate a fare volantinaggio o tenere aperto un punto di raccolta, servono anche quelli che portano i giocattoli!
Tanti passano, chiedono se vendiamo, a chi doniamo (la diffidenza è grande anche quando regali cose che ti costano zero, è come se chiedessi al netturbino a quale discarica porterà la mia spazzatura...) non siamo ancora conosciuti, ma presto spero diventi una normalità nella realtà cittadina.
Si tratta poi di un rapporto win win, avrebbe detto il mio prof di marketing: i bimbi sono felici, chi regala si svuota la cantina, chi raccoglie si sente utile per la società e tutti guadagnano "punti paradiso"!

Poi diventa un circolo virtuoso, quando ti senti buono ti ritrovi a fare altre azioni buone, come salvare due brasiliane disperse in città alta nel pieno della notte portandole all'ostello dall'altra parte della città (che fiducia pure loro! col mondo che c'è in giro... ma probabilmente non sono molto sveglie, chiedevano dove andare a ballare a Bergamo la domenica sera... Qui si lavora al lunedì, siam mica a Rio!)

Vi aspettiamo numerosi!

qui un po' di rassegna così capite meglio cosa facciamo:

mercoledì 19 novembre 2014

BERGAMO IL BALUARDO MULTIETNICO NEI SECOLI DEI SECOLI

Sant'Alessandro era egiziano! Così una guida domenica ci ha spiegato che chi scelse proprio lui come patrono della città di Bergamo fece una scelta coraggiosa e che probabilmente ora come ora sarebbe irripetibile nella città che vede fortissimi i partiti razzisti.
Come è bello sentir parlare di Bergamo e di come è stata costruita, chi l'ha vissuta, perché è così come la conosciamo e soprattutto farlo in una tiepida giornata d'autunno guardandola dal'alto delle sue mura.
Solo lì ti accorgi di essere un po' fiero delle tue origini, di non dover vergognarti ogni volta che ti chiedono se sei di Bergamo, la patria della Lega, e porti un cognome da terrone. Che cazzo di ragionamenti sono poi... Abbiamo pure un patrono egiziano!
Avrà fatto il kebabbaro pure lui? O magari giocava a pallone nel parco degli alpini? Magari dormiva di notte all'albergo popolare e di giorno si rifugiava dalla pioggia nel nuovo parcheggio della stazione... Lì adesso vediamo gli immigrati, una volta invece erano loro a portarci cultura e civiltà, come gira la ruota a volte... Oppure siamo ancora gli stessi oppressori che ai tempi perseguitarono Sant'Alessandro e i cristiani, ma non ce ne accorgiamo perché lo viviamo in prima persona? Solo la storia ci saprà giudicare, solo la storia saprà trasformare la verità in realtà... Chissà perché la scelta così coraggiosa di mettere come patrono un egiziano ha così spaventato che nei secoli lo abbiamo schiarito e fatto diventare biondo e ricciolino... un po' come Gesù: l'unico palestinese biondo, alto e con gli occhi azzurri!
Non è paura del diverso, secondo me è solo immedesimazione, però a volte la verità chissà come avrebbe cambiato la storia, chissà se avremmo lo stesso stereotipo degli egiziani se avessimo accettato nei secoli un patrono egiziano e il figlio di Dio palestinese...

Hasta siempre

The Boss

mercoledì 12 novembre 2014

CROLLO VOCAZIONI E SFIDUCIA NELLE ISTITUZIONI

Avete acceso la tv ultimamente? Sui canali nazionali liberi e si è aperto un filone di fiction di cronaca nera e polizieschi pauroso! Ma la cosa più inquietante sono i film con protagonisti preti e suore che fanno la parte dei poliziotti, forse almeno loro sono incorruttibili? Viste le epurazioni che sta facendo Papa Francesco forse non così tanto... Ma almeno loro pagano se sbagliano, ora!
Due piccioni con una fava: la Chiesa ha bisogno di proseliti e vocazioni e la gente ha bisogno di vere soluzioni che lo Stato non sa dare.
Così ci siamo inventati i batman in gonnella, i pensionati investigatori e gli unici film che parlano di poliziotti veri ne parlano come di gente collusa con la mafia. Ottimo! Uno spaccato della realtà tutta italiana che sa dipingere solo il profilo peggiore. Gusto dell'orrido? Più facile criticare che elogiare? Non lo so e non me ne frega, fatto sta che vende e la gente se lo beve.
Come mi piacerebbe vedere bei film commedia, giusto per farsi una risata dopo un giorno passato al lavoro con i colleghi musoni...
Ho voglia di ridere! Ho bisogno di ridere!
Italiano Ridens! (Quanto mi mancano gli Skiantos! Freak Antoni facci il miracolo!)

Hasta siempre

The Boss

lunedì 27 ottobre 2014

CELIACHIA - ACQUISTI NEI SUPERMERCATI

Non è mio solito fare rinvii a notizie, ma visto l'impegno che ho profuso l'anno scorso e il grande risultato (non di sicuro merito mio), non posso mancare a festeggiare con tutti gli "sfigati" come me per l'evento del decennio!
Le farmacie hanno perso il monopolio, da inizio novembre potremo spendere i soldi della mutua anche nei supermercati, dove c'è più scelta e un prezzo inferiore.
Sinceramente non è la quantità di beni alimentari che mi dava fastidio in quanto la ritengo sufficiente già ora, ma il fatto di poter scegliere quello che voglio io senza sottostare all'egemonia del farmacista è una goduria! Fare la spesa quando voglio io e non tutto in un colpo per non incasinare il farmacista, andare in distributori differenti senza incasinare il farmacista, comprare quello che mi piace e non solo quello che ha in magazzino il farmacista!
Se poi lo Stato vedrà che i prodotti costano meno al supermercato nulla vieta che il fondo mensile sia diminuito, a me basta che garantiscano quel tot di pasta/pane/etc e poi chissene di quanto costa!
Per tutti gli approfondimenti rimando al sito della regione sezione Carta Regionale dei Servizi e AIC Lombardia e chiamare il numero verde 800.030.606.
Grazie a tutti coloro che hanno contribuito a questo risultato!

Hasta Siempre

The Boss

sabato 25 ottobre 2014

GRUPPI DI CAMMINO

Potrei tediarvi con un articolone fiume sull'economia malata degli insider trading sugli stress test, sul petrolio che crolla ma la benzina no, sulle tasse che aumentano e la gente che ha fame, sui contratti a tempo indeterminato e le partite IVA finte, ma oggi il gruppo di cammino della mia società mi ha regalato troppe emozioni per non raccontarlo.
Cos'è un gruppo di cammino? Sono delle persone che non hanno voglia di camminare da sole e si mettono assieme, si progettano un percorso adatto a tutti, tengono il passo senza far sforzare nessuno e chiacchierano un po' della loro vita fuori dal lavoro. Camminare fa bene al corpo ma soprattutto alla mente, ti rilassa, non ha i ritmi che spezzano il fiato e così ti puoi liberare facendo due parole con persone che magari in ufficio ti danno del Lei.
Il cielo era azzurro, sgombro dalle nuvole e dallo smog, si vedevano gli appennini da città alta, nelle strade gli innamorati passeggiavano mano nella mano, i cani correvano nei giardinetti, i bambini urlavano nei cortili delle scuole, e noi ce li siamo goduti tutti. Città alta e le mura sono bellissime in queste giornate, non ti accorgi nemmeno che passa la pausa pranzo senza mangiare, ti senti le gambe leggere e i piedi veloci. Il pensiero che dovrai fare tardi in ufficio non ti sfiora nemmeno il cervello.
L'immagine più bella è stata quella di un ragazzo sdraiato sulla panchina con il casco in testa, ci siamo fermati tutti 10 secondi almeno a fissarlo, lui beatamente dormiva col suo casco allacciato per non farselo fregare, e il mondo fuori scorreva. Chissà cosa avrà visto attraverso la sua visiera, cosa avrà pensato vedendo 3 cretini che lo squadravano come fosse un alieno, e pensare che loro erano in pantaloncini e avevano ancora il segno dei calzini lunghi arrotolati ai piedi e la cravatta in tasca (mi ero dimenticato il cambio in auto!), forse erano più fuori luogo di lui...
Ma il mondo quando cammini si appiattisce, la gente ride, parla, scherza e non bada alla scala sociale.
Mi mette gioia guardare il cielo tutto azzurro, tutto uguale, e disegnarci con la mente come fosse una tavolozza, forse per quell'articolo passato via mail in cui si parlava di dipingere il proprio compagno senza vederlo, forse la nostalgia di lei, fatto sta che mi sono ritrovato seduto sul parapetto delle mura con le gambe penzoloni e la testa che ritagliava la sua sagoma nel cielo. Quanto è bella...
Un gelatino per recuperare le forze e poi dritti di nuovo dietro allo schermo, quella collinetta di windows non era la stessa cosa dopo la passeggiata...

Hasta Siempre

The Boss

giovedì 9 ottobre 2014

DUALE GRECO - UNA LINGUA CHE EVOLVE E SI RISCOPRE

Premesso che non sono un linguista, mi ha sempre affascinato il fatto che le lingue fossero in continua evoluzione. L'immobilismo è morte, così il latino e il greco antico sono morti, ma magari potrebbero insegnarci ancora qualcosa.
Ieri sera ci rivediamo con degli amici dell'università e nel raccontarci le avventure degli ultimi anni scopriamo che un ex compagno di studi è diventato unA ex compagnA di studi. Nulla di male, ma alla fine parlandoci ci sentivamo in difficoltà nel dover scegliere se usare il maschile come abbiamo fatto per anni o il femminile come ci propone la sua nuova figura. Così ci siamo detti che nel 2014, dove ormai l'argomento sessualità è più che sdoganato, si potrebbe reintrodurre il terzo caso come in greco, anzichè il duale avere l'LGBT. Sarà un terzo genere sessuale a sé stante.
Non è un discorso sessista, ci ho pensato molto e parlato con il/la ex compagno/a di classe, lui/lei si sente così, non vuole diventare donna, cambiare sesso all'anagrafe è un'altra storia non è quello che vuole, gli piace sentirsi così come è, solo che al momento non esiste una definizione e la nostra lingua non è adeguata a supportarla.
L'accademia della crusca che si vanta di tener viva la nostra lingua potrebbe risolvere questo impasse.
Ma nello Stato della Chiesa chissà quanti anni ancora dovremo aspettare prima che riconoscano la realtà, quelli hanno ancora il latino come lingua ufficiale... Chissà come fanno quando si vendono le stecche di sigarette comprate con gli sconti in internet, in che lingua saranno gli annunci?

Hasta Siempre

The Boss

giovedì 2 ottobre 2014

DALLAS BUYERS CLUB – COMMENTO PERSONALE, TRAMA E SPOILER FINALE

Come si reagisce alla notizia che ci rimangono 30 giorni di vita?

Film toccante ma allo stesso tempo ironico, sa cogliere la tragedia di un male come l’AIDS ma comunque parlare un linguaggio diretto e veloce.
Il film narra una storia vera, un giovane elettricista con la passione per i rodeo e le donne, che scopre di essere portatore di HIV e decide di non arrendersi. Ci sono scene crude, forse fin troppo, ma che fanno capire qual è la vera realtà dei fatti senza girarci troppo attorno.
Giudizio molto positivo per un film che purtroppo non ero andato a vedere al cinema perché non l’avevano presentato adeguatamente, a mio parere. Merita di essere visto, soprattutto da un pubblico più giovane per capire cosa succede davvero, perché si sta spegnando l’allarme AIDS ma purtroppo esiste ancora… Il primo pensiero è che lo avrei fatto vedere volentieri ai miei ragazzi del catechismo.

TRAMA

Il film parte con l’introduzione del personaggio a tutto tondo: durante un rodeo si sta sbattendo due ragazze. Si sente invincibile, è nel fiore degli anni: scopa, beve, fuma, raglia… Poi un giorno, a seguito di una rocambolesca fuga dai creditori, si ritrova in ospedale, dove appunto gli diagnosticano l’AIDS. Il medico, senza troppi compromessi gli dice che non gli restano che 30 giorni di vita. Come si può reagire a uno shock simile?

!ATTENZIONE – SPOILER!

Il film ormai ha ingranato la marcia giusta, l’introduzione dura una trentina di minuti ma poi si riprende il ritmo serrato delle prime immagini. Il protagonista è giustamente disperato, prima si dà ai vizi, poi si scontra col bigottismo dell’epoca che lo marchia come depravato perché l’AIDS è “la malattia dei gay”, infine si affida alla ricerca medica come cavia. Ma anche qui non gli va benissimo, in ospedale trova però i suoi veri amici che lo accompagneranno per il resto del film: il medico sexy e un ragazzo transessuale anche lui malato. E qui vengono lanciati i primi segnali di quella che sarà la “rinascita”: non rinuncia e decide di andare oltre gli schemi della burocrazia, oltre il confine degli USA.
In Messico trova un laboratorio gestito da un medico radiato dall’albo e decide di affidarsi ciecamente alle sue cure innovative. Ma allo stesso tempo ricorda le parole dei suoi nuovi amici e le unisce alla sua esperienza di filibustiere patentato: organizza un mercato illegale di farmaci! Non è una strada semplice ma lui non è l’ultimo arrivato (e ha un caro amico della vita precedente che fa il poliziotto), copia l’idea di altri disperati come lui e fonda un’associazione (il Dallas Buyers Club) a cui ci si iscrive per avere i farmaci gratis. Dunque lui regala, non vende… Ma naturalmente le case farmaceutiche e l’FDA (Food and Drud Administration, organismo nazionale per la certificazione dei medicinali) non gli renderanno la vita facile. Il film quindi si sviluppa sulle peripezie di questa esperienza che da puramente commerciale e asettica porta alla crescita anche morale del protagonista che diventa umano e socialmente responsabile.

ALT! Vi domanderete: ma tutto questo in 30 giorni? Eh no, le nuove cure, quelle non riconosciute dall’FDA, lo hanno aiutato a vivere 7 anni ancora e potersi godere tutti i suoi vizi (anche se con la giusta moderazione). E i suoi amici? Il transessuale lo segue nella trafila dell’associazione, ma purtroppo la droga se lo divora prima di vederne i risultati finali; il medico sexy starà vicina al paziente senza però tradire il rapporto professionale, anche se la mia fidanzata secondo me un po’ c’ha sperato sbocciasse l’amore fra i due J

Hasta Siempre

The Boss


martedì 23 settembre 2014

MARE NOSTRUM - CAZZI VOSTRIS!

Questa è la politica dell'Europa Unita, quella che dovrebbe essere un grande Paese di fratelli tutti uniti. Però se hai un problema sono cavoli tuoi!
Così quando si parla di migranti (mi piace questo perbenismo culturale, perchè una persona è in continuo movimento, non è un participio passato, è un participio presente!) ognuno usa la sua politica. In Italia, come ritengo corretto che sia, si accoglie il povero che fugge dalla guerra e dalla disperazione al meglio che si può e ci si sente pure insultati quando non si riesce a gestire al meglio l'emergenza, negli altri Paesi invece si mettono le barriere elettrificate, si respingono i barconi, si chiudono le frontiere... Complimenti! Poi criticate l'Italia perchè non riesce a gestire 3.000 persone nello spazio previsto per 500 e hanno usato la canna dell'acqua per fare le doccie... I proiettili di gomma e i lacrimogeni sono invece più umani! Melilla e la sua comunità di migranti accampati sulla collinetta in attesa di riuscire a scavalcare i tre muri di rete elettrificata e spinata sono il tipico esempio di contrasto con i nostri sistemi di radar e navi che ogni giorno soccorrono le carrette del mare. Per non parlare poi dell'emergenza della stazione di Milano in questi giorni, lì sì che si vede quanto siamo capaci di essere accoglienti, altro che barconi respinti dalle coste maltesi!
Forse sono solo i casi estremi, ma nel mio piccolo non ho occasione di conoscere altro se non questi.
Fatto sta che comunque se vogliamo diventare una Comunità Europea servono regole e comportamenti comuni, non ognuno a modo suo.

Hasta Siempre

The Boss

lunedì 15 settembre 2014

Un esame all'italiana

Venerdì 20 giugno 2014 sono usciti i risultati della prova scritta dell’esame di stato di avvocato 2013/2014 che ha suscitato gioie ma soprattutto dolori, pianti, polemiche, rabbia, sconforto. E’ normale. Dopo 2 anni di praticantato (ora 18 mesi) - spesso e volentieri non pagato o sottopagato - il praticante si ritrova a dover superare un doppio esame (scritto e orale) che potrebbe (e sottolineo potrebbe) finalmente dargli la chance di una vita normale. Diventare avvocato al giorno d’oggi non vuol dire più molto. Non ha di certo il significato che poteva avere anche solo 20 anni fa. Per la maggior parte delle persone oggi diventare avvocato vuol dire avere uno stipendio senza dover soccombere alle leggi del mercato che vedono il praticante un “nessuno” senza alcuna tutela, forza lavoro in eccesso e pertanto non retribuibile. Per molti pertanto, diventare avvocato significa raggiungere una posizione socialmente riconosciuta, ottenere un minimo potere contrattuale che permette di strappare al proprio datore di lavoro il tanto agognato corrispettivo.
Tuttavia, non è sulla condizione dei praticanti avvocati che voglio soffermarmi. Ne uscirebbe un discorso troppo lungo per quanto meritevole di attenzione. Il trattamento vergognoso a cui questi sono soggetti non è una novità, ma in un momento di crisi del genere la drammaticità di tale condizione viene ancora più in risalto senza che però se ne parli a sufficienza. Qualcosa finalmente è stato fatto. Ora, il nuovo codice deontologico prevede l’obbligo, dopo sei mesi, di retribuzione da parte del dominus nei confronti del collaboratore. Tuttavia si tratta di un provvedimento debole, una finta risposta alle reiterate lamentele di chi si sente umiliato dopo anni di studi e sacrifici. Un’apparenza di cambiamento che non comporterà alcun cambiamento.
Parlavo quindi della speranza di diventare avvocato  come possibile inizio di una vita normale. Normale nel senso di acquisire quel minimo di indipendenza economica che possa permetterti di chiedere un mutuo, di poter pagare un affitto e iniziare a costruire una famiglia, di poter affrontare le piccole difficoltà quotidiane senza il continuo ma fondamentale supporto dei propri genitori. Ebbene, la porta d’accesso a tale vita per chi sceglie la professione forense è, nella maggior parte dei casi, l’esame di stato. Un esame apparentemente come gli altri, ma paradossale nelle modalità di svolgimento. Solo a Milano quest’anno ci sono stati circa 3.250 candidati che hanno sostenuto le tre prove scritte all’interno del padiglione della vecchia fiera. Una schiera di aspiranti avvocati che si ritrovano, il giorno prima delle prove, in file interminabili con trolley alla mano, in attesa di entrare in questo enorme hangar che sarà il loro unico riparo per tre lunghi ed intensi giorni. Si entra e si aspettano ore prima che arrivi il proprio turno. Sembra di essere all’imbarco di un aeroporto: metal detector, perquisizione e via, ciascuno (bagaglio alla mano) parte per il proprio personale “viaggio” verso l’acquisizione del titolo.
Dopo aver incatenato per bene il trolley (contenente i costosi codici commentati) al banco – ebbene sì, è necessario incatenarli perché in assenza del candidato c’è gente che si diletta a rubarne il contenuto – torni a casa, aspettando con la massima concentrazione ed un po’ di tensione la tre giorni intensiva che ti aspetta. Le voci che girano intorno a quest’esame tuttavia danno l’impressione che la preparazione non sia l’arma sufficiente per svolgere l’esame con successo. Da quanto si tramanda di praticante in praticante, sembra quasi che non esista modo per affrontare nel modo migliore tale prova se non il votarsi a Dio, alla Fortuna o a qualsivoglia entità astratta. Il perché di queste voci è subito svelato il primo giorno della prova. Dopo aver dettato le tracce d’esame e aver dato il via alle scritture, i commissari devono subito cominciare a preoccuparsi di arginare il caos che si crea all’interno dell’enorme stanza. La situazione non è facilmente descrivibile: candidati che passeggiano tra i banchi, modelli di atti e pareri che passano di mano in mano, commissari che tengono banco in mezzo a capannelli di esaminandi che penzolano dalle loro labbra in cerca di un indizio risolutivo, continui richiami all’ordine e alla continenza (ebbene sì, proprio quella considerate le finte code ai bagni). Se volessi paragonare tale situazione ad un’immagine, quell’immagine – con le dovute proporzioni – sarebbe il gran bazaar di Istanbul. Un enorme spazio dove all’interno di centinaia di viette – i corridoi creati tra un blocco di banchi ed un altro – si muovono centinaia di persone che passeggiano e chiacchierano amabilmente.
Non c’è che dire, una fortuna per i candidati che possono contare anche sul supporto di migliaia di altre teste. L’unione fa la forza! Peccato che tutto ciò faccia somigliare l’esame scritto ad una farsa, ad una rappresentazione teatrale dell’assurdo più che ad un concorso pubblico. Ed è a quel punto che il pensiero torna ai mesi precedenti: mesi di studio, mesi di esercitazioni, mesi di corsi intensivi. Ritrovi carbonari durante i quali scrivere atti e pareri a profusione secondo schemi e formule predefinite elaborati da scuole iper-costose. Eh sì! C’è il sistema Just Legal Service, c’è il metodo Ius and Law, ci sono i modelli, i trucchetti, i segreti che ogni singolo corso vende ai propri iscritti in cambio di una somma che varia a seconda della validità del metodo insegnato e dei servizi offerti. Non si va mai comunque al di sotto dei 650 Euro e si arriva anche a 3.000 Euro per tre mesi (intensivi) di lezione. Ebbene, nella maggior parte dei casi si scopre subito che tutto quello che i corsi vendono a caro prezzo non è altro che un enorme specchietto per le allodole.
Tornando alla tre giorni di prove scritte, dopo aver concluso i compiti ed averli minuziosamente imbustati e consegnati, l’esame diventa pian piano un ricordo annebbiato, che annega nel mare degl’impegni lavorativi e ogni tanto torna a galla grazie alle parole di un collega o un amico. In quel lasso di tempo – 6 mesi per l’esattezza – i candidati vivono in un limbo di incertezze, fra chi ottimisticamente pensa di averlo passato e chi fatalisticamente pensa che sia solo una questione di “fattore C”. Infatti non è forse quella dello svolgimento dell’esame la fase peggiore di tale procedura concorsuale. Ma è il momento della correzione degli scritti. Tralasciando le numerose storie (vere ma non dimostrabili se non con testimonianze di vecchi commissari) sui criteri di selezione officiosi (quali la calligrafia, o peggio ancora, un numero limite prestabilito di candidati ammissibili sulla base di una curva pseudo-gaussiana), è un dato di fatto che: i compiti che vengono “corretti” sono intonsi, senza alcun segno indicativo della parte errata o inopportuna, senza alcuna motivazione scritta del voto assegnato o anche solo dell’esito finale; da verbale risulta che spesso e volentieri i commissari non dedicano tempo sufficiente alla correzione del compito, facendo pensare ad una lettura superficiale (se lettura c’è stata) piuttosto che ad una attenta valutazione di un elaborato di non immediata comprensione.
Ma com’è possibile? Perché un concorso pubblico in cui c’è in ballo il futuro professionale di migliaia di persone, per cui molte persone hanno speso molto in termini di tempo, denaro e fatica viene gestito in modo così approssimativo e superficiale? Quali sono gli interessi che spingono coloro che hanno il potere di cambiare lo status quo a non cambiare nulla? Perché fare ancora affidamento su un sistema di valutazione e selezione vetusto, senza criterio e non meritocratico?
Apparentemente è un problema comune a tutti i concorsi pubblici tanto da diventare una prassi accettata. Ogni tanto si legge qualche articolo sul tema (relativamente al concorso di magistratura di quest’anno, si veda http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07/04/irregolarita-al-concorso-per-magistrati-e-le-prove-scritte-rischiano-lannullamento/1047669/), ma poi inevitabilmente tutto finisce nel dimenticatoio. Il mio grido di protesta vuole essere quello di tutti quegli aspiranti avvocati che amano il loro lavoro, ma che vedono i loro sforzi frustrati da un sistema illogico che accoglie gli incompetenti e troppo spesso allontana dalla professione i meritevoli. Affinchè però il mio grido non sia solo di protesta e distruttivo, con questa lettera voglio anche proporre delle piccole misure (condivise dalla quasi unanimità della base praticante forense – e non solo) che possono portare ad un miglioramento della situazione attuale. Seguirà quindi un elenco dei principali problemi legati alla procedura d’esame di avvocato con le rispettive possibili soluzioni:
1) Il numero eccessivo di candidati
Come spesso si sente dire in giro: “Ci sono più avvocati a Roma che in tutta la Francia”. Effettivamente il numero di laureati in giurisprudenza è elevato. Non essendoci numero chiuso e venendo tale facoltà considerata come una delle più appetibili in termini di sbocchi lavorativi garantiti, molte persone scelgono questa strada. Il problema è che il sistema non è in grado di accogliere tutti questi laureati in giurisprudenza: ci sono i concorsi di notaio e di magistrato, ma non ogni anno e i posti sono pochi; ci sono le aziende ma in questo momento di crisi, anche le offerte provenienti dal privato sono in calo. Cominciare la pratica legale è l’unico modo per avere un posto di lavoro ed un salario certi. Ovviamente ciò crea delle forti distorsioni in tema di diritti del lavoratore: rapporti di lavoro non regolarizzati, paghe da miseria, orari di lavoro eccessivi, tutto questo perché la domanda è elevata e i giovani, pur di lavorare, sono disposti ad accettare tutto. La soluzione quindi è diminuire il numero della forza-lavoro a disposizione. Ciò permetterebbe di acquisire una maggiore forza contrattuale nei rapporti con il dominus, con sicure ripercussioni sulla qualità del lavoro (in termini di mansioni e retribuzione). I modi per contenere ed abbassare tale numero sono molti: 1) numero chiuso alla facoltà di giurisprudenza; 2) abolire la possibilità di andare fuori corso a meno che non si presenti all’università un regolare contratto di lavoro (che appunto certifichi impegni extrascolastici che giustifichino il ritardo negli studi); 3) obbligo di retribuzione del praticante quale condizione necessaria per l’iscrizione e la permanenza nell’Albo (da provare attraverso la presentazione mensile all’Ordine del cedolino/fattura); 4) la previsione di un pre-test a crocette sul diritto civile, penale e amministrativo prima delle tre prove scritte al fine di effettuare una prima scrematura oggettiva basata sulla cultura giuridica generale.
2) Irregolarità nel corso delle prove
Un numero più basso di laureati e praticanti porta ad avere di conseguenza un numero più basso di candidati. Ciò permetterebbe di gestire molto meglio la situazione caotica sopra descritta. Tolleranza zero per chiunque parli, copi, si alzi senza un valido motivo; con i commissari (e i delegati) non si deve parlare se non per questioni di “cancelleria” (fogli aggiuntivi, modalità di correzione di errori ecc…); fissare orari precisi per l’inizio e la fine del compito (in altre parole, dopo le 7 ore si smette di scrivere).
3) Tempi d’attesa biblici
Il numero inferiore di candidati porterebbe un altro vantaggio: ridurrebbe drasticamente il periodo intercorrente tra lo svolgimento delle prove e l’uscita dei risultati. Definire incivile un’attesa di 6 mesi è dir poco.
4) Criteri di correzione poco chiari
Infine ritengo un diritto della persona esaminata l’essere valutato sulla base di criteri certi, oggettivi e ben definiti. E soprattutto, è un diritto del candidato sapere quali siano stati gli errori commessi nello svolgimento delle prove (attraverso le dovute segnalazioni) e, se respinto, la motivazione sulla base della quale i commissari hanno maturato la decisione.

Queste sono solamente alcune delle idee proposte dall'ambiente degli aspiranti avvocati per cambiare questa "porcata" di procedura selettiva. Tante altre sono presenti in blog, forum, documenti più o meno ufficiali, ma rimangono rigorosamente inascoltate. Spero che questo "grido di rabbia" possa scuotere un po' le coscienze e far sì che, anche per la categoria dimenticata dei praticanti avvocati, qualcosa possa cambiare.

FARE IL GUFO NON PAGA

Ogni giorno assistiamo alla politica dello sfascio, accendi il tg e anziché sentire gente che scommette sulla buona riuscita del Governo inizia a sparare a zero anche se sono dalla stessa parte del Parlamento...
Forse si sono dimenticati di Cartesio e la sua scommessa: se ci credi e hai ragione hai vinto, se ci credi e non hai ragione almeno ci hai provato, se non ci credi e non hai ragione hai stra perso, se non ci credi e hai ragione di che te ne fai della ragione in un Paese fallito?
Perché forse non ci si accorge che il baratro è ancora vicino e ogni volta che cambiamo Governo respiriamo un poco, ma il filo a cui siamo appesi si assottiglia. Riusciremmo a sopportare l'ennesima crisi di Governo?
Io preferisco non chiedermelo e sperare che almeno stavolta potremmo farcela. Se poi mi sbaglio e falliamo va bene uguale... tanto io i bot li ho già dismessi tutti! (Fra una decina di anni vedremo come si faranno a pagare gli interessi assurdi dati nel pre-Monti, per adesso i problemi del breve periodo sono più seri: lavoro ed educazione in primis).

Hasta Siempre

The Boss

SAGRE - UNA MODA COSTOSA

L'estate sta finendo... e il popolo delle sagre prepara il portafogli!
Sagre, feste di paese, mangifici in genere, un bel modo per passare la serata in un modo diverso, un po' radical chic... ti sembra di fare il chip, il nofrills, invece ti ritrovi col conto prosciugato nel giro di qualche weekend. Ore e ore in coda per un piatto di polenta così e così e sempre a fianco delle stesse persone... il popolo delle sagre é composto sempre dalle stesse persone, le stesse compagnie borghesi che vanno a farsi fregare dai paesanotti: "perché nei paesi sì che mangi ancora sano".
Con questa scusa del mangiare alla buona non pagano il personale, danno servizio scadente, niente coperto, igiene in cucina ai limiti... e quando arrivi alla cassa ti accorgi che 15 € sono spariti! Se poi non caschi in quelle feste del vino, lì proprio ti salassano! E rischi pure la patente!
Io pure ci vado, non posso negarlo, ma preferisco limitare se posso e magari dare i soldi di un paio di sagre a un bel ristorantino dove mangio tranquillo, cose che non saprei cucinare a casa mia meglio, e magari sono pure in regola con le norme legali...

Hasta Siempre

The Boss

VACANZE SCOLASTICHE ASSASSINE

Estati infinite, che in realtà non iniziano mai visto il meteo, creano più disagio che giovamento alle famiglie.
3 mesi sono tanti, pure troppi, con questo non chiedo di privare i bambini dello svago di cui hanno assolutamente bisogno, ma di inventarsi attività che li rendano autonomi dalla famiglia durante questo periodo.
Anche volendo fare le vacanze scaglionate comunque umanamente non si possono gestire più di 4 settimane di ferie, e poi?
E poi i genitori portano i figli al lavoro perché non possono permettersi di pagare baby sitter e avvengono le tragedie estive di cui i giornalisti si riempiono la bocca ogni fine estate.
Incidenti con ruspe, trattori, balle di fieno, camion, muletti, tutti che coinvolgono minori che non dovrebbero essere lì, ma d'altronde non si sapeva dove altro piazzarli.
I CRE o GREST durano un mese, i genitori hanno 2/3 settimane di chiusura dell'azienda, i nonni fanno il loro, ma arrivare a metà settembre è lunga. 
Perché le scuole non aprono un paio di settimane prima e fanno attività integrative? Non dico studio, magari lavoretti, inventarsi periodi di stage, fare qualche attività ludica o di infotainment...
Bisogna dire basta a questi poveretti che ci lasciano le penne solo perché non sappiamo creare delle attività di occupazione del tempo alternative al lavoro degli adulti.
Sono ragazzi, hanno bisogno di stare con i loro genitori, ma non sul posto di lavoro, ma non a costo della loro incolumità.

Hasta siempre

The Boss

sabato 30 agosto 2014

GUERRILLA GARDENING - GIRASOLI DI GIOIA

Se fosse mai iniziata, è comunque finita la bella stagione. Ma ha lasciato dei bei ricordi!
Tutto è iniziato un anno fa quando di ritorno dalle ferie mi sono imbattuto in un girasole... Portiamolo a casa, sembra carino, la fidanzata sarà contenta!
Poi con lei ci siamo detti: "Perché non rendere la stessa gioia ad altri?". Sembrava di avere dei bimbi, prima li abbiamo fatti seccare con cura appendendoli, poi li abbiamo sgranati e conservati gelosamente fino a primavera.
Ad aprile finalmente è arrivato il loro momento! Prima una parte è stata piantata nel giardino, poi, migliorata la tecnica, abbiamo fatto una serie di vasetti per accudirli fino all'altezza di una quindicina di cm, perchè i lumacotti avevano sterminato i primi.
Infine ci siamo ricordati da dove eravamo partiti, quel bel girasole colto in estate. Così, furtivamente, una notte siam partiti verso il percorso ciclo-pedonale e abbiamo seminato! Una zona triste, in mezzo ai campi di colza e pannocchie, ha proprio bisogno di una bella macchia di colore!
I giorni passavano e noi avevamo una buona scusa per fare un po' di movimento, finchè dopo 2-3 settimane vediamo i primi germogli! Anche qui i lumacotti hanno fatto la loro parte, e il contadino l'altra, ma una decina sono resistiti!
Così per settimane siamo tornati a monitorarli e a pulirli dalle erbacce, e ora sono dei bellissimi girasoli che la gente può gustarsi mentre passeggia!
Speriamo che qualcuno resti contagiato come noi e li raccolga per diffondere il germe del guerrilla gardening, non fa male a nessuno e porta allegria. Sembra davvero di aver cresciuto dei bimbi, mi auguro portino la stessa gioia anche ad altri!
Noi nel mentre abbiamo raccolto migliaia di semini... sarà un inverno lungo passato ad attendere il momento giusto e scegliendo i nuovi posti da colorare di allegria!

P.S.: Ricordate che arrecare danno alla cosa pubblica è illegale, ma la Costituzione incentiva le organizzazioni private che aiutano la cura del bene pubblico. Se proprio volete mettervi in regola chiedete un permesso al Comune prima di agire e vedrete che sarete ben accetti (e non diffidati dall'agire come il povero agrigentino che ha rischiato la sanzione per aver pulito un giardino pubblico! http://www.tempi.it/agrigento-diffida-pulizia-parco-villa#.VAGm3sV_sl8)

Hasta Siempre

The Boss

lunedì 11 agosto 2014

CHROMECAST - COME AGGIORNARE LA TUA VECCHIA TV A UNA SMART TV!

Che figata!
Scusate ma sono ancora esaltato! Oggi mi è arrivato il chromecast e mi sono subito messo all'opera!
In 10 minuti e 35€ la tua vecchia tv (io ho un panasonic di 6 anni fa) diventa una smart tv coi contro coglioni!
La smart tv normale infatti va in internet ma devi navigare con strumenti che non sono così facili come il telecomando o simili. Con chromecast invece invii il tuo schermo pc (pure se monta ancora windows xp), smartphone e tablet alla tv!

Cosa serve: presa HDMI, internet wifi, una presa della corrente, un'estensione di chrome (google cast).

Collegata la chiavetta chromecast alla tv e la sua relativa presa all'impianto elettrico (in una usb stile cellulare, dunque basta anche la presa usb della tv se l'avete), mi connetto col pc al sito segnalato dalla demo comparsa sulla televisione (https://www.google.it/chromecast/setup), seguo le istruzioni che mi fanno prima collegare il pc alla chiavetta e poi la chiavetta alla rete, 5 minuti per scaricare l'aggiornamento e poi ero in pista!


Imparerete a riconoscere questo logo su ogni device perché vi aprirà le porte del mondo chromecast!

Con l'estensione di chrome "google cast" puoi vedere: la schermata del pc (click sul logo e selezioni schermo intero, arriva qualche attimo in ritardo...), i siti internet visitati con chrome (una scheda alla volta, sempre dal logo), i film scaricati se sono in formato mp4 facendo ctrl+O e scegliendo il file, i film in streaming (per questo meglio modificare da "opzioni", sotto il logo di trasmissione a chromecast, metendo una definizione standard da 480p anzichè le migliori ma più lente 720p o 1080p, altrimenti va in buffering o comunque rallenta le immagini).
Con l'app di chrome "videostream" puoi vedere tutti i film che ti sei scaricato da torrentz con utorrent (selezioni quello con migliore peer e ormai con un click sul tasto a forma di magnete fa tutto da solo) pure se sono in formato diverso dall'mp4 (puoi sempre trasformare avi, mkv, etc in mp4 con programmi es. DVDvideosoft), è gratis e va molto meglio dei film streaming (oppure scaricare il programma plex, è più complicato però).

Da smartphone e tablet (android e apple) puoi inviare schermate dalle app che sono compatibili, praticamente tutte, se non trovi il logo per la trasmissione aggiorna la app e controlla che sia nell'elenco di quelle supportate.

Vado a giocare!
Se avete domande o suggerimenti accetto scambi di info volentieri!


Hasta siempre

The Boss

p.s. Ci sono filmati che si possono scaricare nei siti citati sopra che potrebbero essere coperti da copyright, scaricarli è violazione della legge.

giovedì 7 agosto 2014

ABOGADOS - UN BUSINESS TUTTO EUROPEO

Quando la burocrazia ti deprime inventati la soluzione!
Da anni centinaia di laureati in giurisprudenza rassegnati a non passare l'esame per avvocato migrano verso i paradisi delle licenze a buon mercato.
Pure la Corte Europea gli dà ragione, pure CEPU fa la pubblicità martellante in radio (che poi mi domando se lo fa perchè gli ascoltatori sono tutti laureati in legge disoccupati o perchè sono genitori di laureati in legge disoccupati).
Fatto sta che conosco per fortuna/purtroppo qualche neo laureato in giurisprudenza e così ho voluto vederci chiaro. Naturalmente il secchione che ha passato al primo colpo l'esame d'avvocato critica aspramente chi scappa in Spagna per aggirare la lotteria degli esami italiani, ma già chi lo ha passato dopo aver fatto ricorso in fondo giustifica i colleghi abogados perchè ha provato sulla sua pelle l'ingiustizia dell'esame, infine chi non lo passa da qualche volta si giustifica dicendo che gli abogados fanno lo stesso gioco che si faceva una volta laureandosi nelle sedi agevolanti, ci siamo solo aperti al mercato europeo, una volta bastava attraversare l'Italia...
Una volta avremmo detto che bastava rendere più equo l'esame e tutto si sarebbe sistemato, ora invece abbiamo pure la concorrenza sleale dei Paesi Comunitari. Chi me lo fa fare di studiare chiudendomi in casa per 6 mesi quando posso comprare l'esame con CEPU che mi prepara via internet e mi chiede di andare in Spagna solo una volta per ritirare i documenti di persona?
Perderà il valore dell'iscrizione all'albo se non sai dove hai passato l'esame, oppure ci inventeremo un titolo che esiste solo in Italia così non potranno venderlo in nessun altro Paese. Autarchia dei titoli di studio!
Renzo Bossi si è diplomato in Albania e tutti abbiamo storto il naso, ma in fondo lui non si è abilitato a difendere le persone in tribunale, rimane sempre il figlio di Bossi e fa quello di mestiere, diplomato o no. Era come quelli che sfuggivano alle grinfie del Sarpi rifugiandosi al Sant'Alessandro... Lo vedevi nei loro occhi sin dal primo giorno che avrebbero mollato!
Secondo me è corretto riformare il meccanismo in Italia per convincere la gente a non scegliere la via più facile, ma pure gli italiani dovrebbero capire che si può anche sbagliare, l'importante è non mollare e perseverare.

Hasta siempre

The Boss

domenica 3 agosto 2014

LA GRANDE TRISTEZZA

Chi non ha visto il capolavoro de La grande bellezza? Facile descrivere la noia dei ricchi, diverso è guardare con gli occhi al popolino la stessa situazione.
Quelli che per non pensare al lavoro che non gira si rifugiano nelle discoteche all'aperto, quelli che vanno a vedere i casi umani che sfilano sui palchi per potersi dire che c'è qualcuno più sfortunato di loro, quelli che sono talmente fatti e ubriachi che non si accorgono di essere rimasti soli a ballare in mezzo alla pista...
Un circo in passerella: Giganti con evidenti problemi di ritegno e movimento, nani troppo euforici, gente che veste con la pagina dei morti de l'eco, milf che instradano teen, altre milf con vestiti troppo corti e il codino che penzola come nei calci in culo, uno che sembra uscito dal wrestling stile Bret Hart, gobbi con le braccia penzoloni, granny che coprono i capelli grigi con fasce, pensionati (uomini e donne) che offrono da bere a pische, madri che suggeriscono ai figli di mantenere una buona igiene intima perché in discoteca non si sa mai chi puoi incontrare nei bagni, ragazze ubriache che si strusciano fino a cadere e non riuscire a rialzarsi da sole... Mancava Gerry Calà a cantare e poi potevamo chiudere il cerchio de La grande tristezza.
Questa è la vita reale: quella che viviamo noi precari che non possiamo permetterci locali di lusso e feste private, quella dove non si ha come sfondo sempre e solo la Capitale ma è più probabile trovarsi in un parcheggio del supermercato a ballare, quella dove i ragazzi non abbiamo un contratto fisso e le ferie non sono previste nemmeno sotto ferragosto,  quella dove per divertirci si va a bere al bar dell'amico e poi si tira tardi ridendo dei casi umani che la nostra società ci regala (e chissà che pure loro non ridano di noi vicendevolmente!). 
Questa è la vita che dovrebbero raccontare nei film perché chi fra cent'anni guarderà i film d'inizio millennio non pensi che ci siano stati solo vecchi ricconi che non sapevano come trovare la loro ispirazione di vita nonostante gli passassero sotto gli occhi centinaia di fenicotteri rosa con le luci dell'alba sullo skyline di Roma, ma che l'Italia in questo 2014 è fatta anche di altra povera gente e che pure questa ha gli stessi problemi d'ispirazione ma meno fondi e possibilità per cercare l'oblio.

Hasta siempre

The Boss

sabato 12 luglio 2014

TURISMO E CULTURA - TOUR DEL MISTERO

Organizzare viaggi in cui si impara un po' della cultura italiana, tutti ce la invidiano e noi non sappiamo venderla... una cacchio di scuola per guide turistiche, un buon inglese, due anedotti stupidi e tanti mega spottoni per i locali delle città. Perchè non ci arrivano?
Nel mio piccolo ho sognato un B&B, pranzo al maneggio dietro casa, la chiesa eretica del tardo medioevo, i buchi nel muro sono spari dei bir milanesi che difendevano la frontiera, due passi verso il rifugio sul Resegone, ti inventi che di lì è passato Renzo Tramaglino (una storia d'amore piace a tutti) e poi gli vendi l'area protetta per la pesca, le castagne, i funghi, i tartufi, le terme, i negozietti di moda italiana... mica abito chissà dove! Avessi uno straccio di arte antica da mostrare! I turisti vogliono l'emozione non la realtà che vediamo noi che ci viviamo disillusi. Loro sono in vacanza, vogliono divertirsi, non vogliono dover lottare per ritagliarsi un angolino nella nostra vita caotica di tutti i giorni.
Chiedi 2 soldi a fine tour perchè tanto non guadagni solo come guida ma soprattutto sulla percentuale su tutti i negozi che vendi (basta una sosta al bar tattico e prenderti 50 cent per ogni persona che porti). Tante guide = tanti bar! E così via.
O meglio ancora, altrimenti poi la lobby delle guide si arrabbia, il prezzo del tour è compreso nella camera.
E invece no! Giri per Bergamo e vedi turisti persi con una cartina in mano perchè la guida costerebbe troppo cara, mangiano panini portati da casa o presi da mc donald perchè il ristorante o il bar sarebbe troppo caro (non è che lo hanno provato, ma lo hanno sentito al tg), leggono le notizie sulla città sui cartelli stradali perchè internet è troppo caro (wifi libero no?), vanno a piedi e si stancano dopo poco perchè i mezzi sono troppo cari e le strade sono sporche...
CO-GLIO-NI!
Comunque se volete ad agosto inizia il nuovo corso per guide turistiche. Dura un anno e prepara al test provinciale. Quello scordatevi di passarlo, ma nel mentre vi farete una cultura non indifferente e vi preparerete ad accogliere la gallina dalle uova d'oro: Expo 2015!
Nemmeno a farlo apposta questo articolo l'ho iniziato un mese fa, ma mi sento in obbligo di finirlo oggi dopo la splendida esperienza del tour del mistero. Un giro in posti già noti che però ti apre gli occhi su particolari mai notati e soprattutto con la giusta dose di allegria che non ti fa addormentare... (tornando alla questione economica: una guida +3 attori con 70 turisti a 13€/px... costi praticamente nulli... manco la pubblicità funziona tutto col passaparola) Non anticipo altro così potrete andare a vedere con i vostri occhi! Tutti i venerdì d'estate! Versione v.m.18 al sabato!
www.gruppoarcheologicobergamasco.org

Hasta siempre

The Boss

PULLMAN - TRAGHETTATORE D'ANIME

Come la nave di Caronte incede lento e a stento sulle strade impervie.
Il pullmista fa riecheggiare la sua voce severa nella vallata richiamando le anime attorno a se.
Anime perdute accorrono e si mettono in coda in attesa di salire sul loro destino.
Noto però facce diverse, espressioni contrastanti, c'è chi va all'inferno e chi va in paradiso?
Chi lascia controvoglia il letto caldo e dovrà affrontare la dura routine lavorativa e chi scappa dalle grinfie della moglie per andare a dare il meglio di se in ufficio!
L'autista dispensa sorrisi a tutti, ti ho offre pure il caffè quando è in anticipo!
Chiede l'obolo, ma è generoso anche con chi non l'ha, magari si fa burbero quando gli dicono: "Daje Caron, nun te cruccià, l'hanno deciso dall'arto, nun sai chi sono io, famme salì e nun scassà...". Alla fine ne ha viste così tante che non cerca nemmeno più di opporsi, lui sa la loro fine, non nega a nessuno l'opportunità di un viaggio verso il futuro, oltre la vita terrena.
Quella vita che ti fa prendere il pullman del ritorno sempre contento e pieno di nostos e che poi la mattina però porta sentimenti così contrastanti.
C'è chi dorme e chi chiacchiera, chi odia il vicino, chi fa amicizia e chi si innamora!
Chissà se pure Dante aveva il vicino puzzone o i tipi che urlano al telefono, la vecchietta logorroica o quello che ti si addormenta sulla spalla. Spero per lui non avesse quello con la radio a cassette e il cane di nome Orso!
Spero per lui avesse la belva che gli teneva il posto e regalava sorrisi, perchè a volte ammetto di aver aspettato tutto il giorno il passaggio di Caronte solo per lei, e chissene fregava se mi avrebbe portato in paradiso o all'inferno!

Hasta siempre

The Boss

mercoledì 2 luglio 2014

IL FIGLIO PRODIGO

Nella vita non credi ti possa mai accadere di sentirti dire la parola "perdono" davvero dal cuore, ma forse ieri per la prima volta mi è capitato... Come nella parabola del figlio prodigo (modificata in padre misericordioso ultimamente, ma non mi piace la prospettiva inversa).
Un caro amico che si era allontanato dal gruppo perchè i nostri pensieri politici non corrispondevano è ritornato e ora bisogna festeggiare!
Sono contento, anche se torneremo a discutere di politica il sabato sera; sono contento, anche se dovremo andarlo a recuperare quando finisce la benzina in superstrada; sono contento, anche se ogni tanto è stanco e ti chiede di tornare a casa presto; sono contento, anche se ogni tanto mi scrocca le sigarette; sono contento, anche se non gli piace frequentare alcuni ambienti e cambiamo programma per stare assieme; sono contento e basta!
Perchè l'amicizia è stare uniti nonostante si conoscano i difetti dell'altro; perchè l'amicizia ti apre gli occhi e ti fa vedere tutto il bello delle persone, anche quando a volte il rapporto si logora un po'; perchè l'amicizia ti fa difendere a spada tratta anche l'indifendibile e te ne accorgi solo quando lui ti chiede perdono; perchè l'amicizia è l'amicizia, che ci vuoi fa'?

Bentornato nel giro! E non scappare più!

Hasta Siempre

The Boss

martedì 24 giugno 2014

CLASSIFICA UNIVERSITA ITALIANE - BERGAMO 34ESIMA

Non per voler fare sempre il polemico o il patriota, ma avendo studiato qui mi sento in dovere di difendere Bergamo da una ignobile rappresentazione.
34esimi dietro a Università che non si sa nemmeno perchè portino quell'appellativo!
Infatti poi quando si va a vedere quali sono i parametri e i posizionamenti suddivisi per parametro risultiamo secondi nell'unico interessante: "Tasso di occupazione".
Sì, perchè di solito si fa l'Università per poi prepararsi al mondo del lavoro, oltre che per cultura personale.
Interessante avere tante biblioteche, tanti centri sportivi, avere tanta gente che viene da fuori Regione, ma se poi non trovi il posto di lavoro a che ti è servito?
Torna la questione annosa sul fine dell'Università, se siamo d'accordo che serva a formare i lavoratori non ci meritiamo il 34esimo posto, se deve essere un luogo per intrattenere rapporti e fare cultura fine a se stessa allora hai sbagliato blog! :)

Hasta Siempre

The Boss

Fonti:
http://www.ilsole24ore.com/speciali/classifiche_universita_2014/home.shtml

sabato 7 giugno 2014

28 ANNI -CRONACA DI UN COMPLEANNO

Un mese e mezzo di pausa, non è che non abbia più voglia di scrivere, però devo decidere che strada prendere. Ho pensato a tanti articoli possibili di critica alle scelte politico-economico-sociali del periodo, a recensioni di film, a descrizioni di gite, ai corsi di di AdC o whp, ma cosa voglio trasmettere da questa antenna puntata verso il mondo?
Vi potrei parlare del viaggio ad Amburgo, delle passeggiate in montagna, delle elezioni, degli arresti, del cinema e della tv, delle arrampicate e del calcio e invece mi piace raccontarvi di come ci si sveglia il giorno dei 28 anni e ci si accorge di essere diventati vecchi, grandi diciamo.
Sveglia alle 5.30, dolori a tutti i muscoli dovuti alla serata in parete, respingi ogni tentazione e abbandoni il letto per andare a preparare la colazione e il pranzo al sacco. Barba fatta, cravatta storta, pronto a mettermi in colonna per un'ora! Stavolta però ho il gentil russare della fidanzata che allieta il viaggio e piacevolmente mi distrae dalla rassegna stampa. Sosta tecnica in pasticceria a prendere le brioches, senza glutine, e ti accorgi che non sai più ordinarle e ti dimentichi di chiedere il tipo di ripieno... tutte vuote me le ha date!
Rubato qualche bacio nel parcheggio sotto scuola, di nascosto dagli alunni, mi rimetto in viaggio per l'ufficio.
Cerco di spacciare qualche brioches ma naturalmente tutti hanno di meglio da fare che stare a sentirsi ricordare che potresti essere loro figlio o anche nipote, così ti restano 20 brioches attaccate al culo e sei pure celiaco.
Giornata tranquilla, il capo ti fa distruggere il lavoro che ti ha impegnato 4 ore il giorno prima perché il supremo ha una certa età e non riesce a capire tutte quelle slide... semplificale. Come fai? Già di per sé la slide è una scaletta a punti, va beh!
Finalmente puoi andare a provare se funziona la presentazione! Ah! Già che ci sei, porta un pc e due casse d'acqua. Così ti carichi stile cammello, sudi la camicia, e ti dirigi verso il parcheggio.
Ti perdi nel trasferimento all'altra parte della città dove avverrà la presentazione. Mangi una pizza, senza glutine, col capo e un altro povero collega schiavo come te. Senti su quattro madonne perché la parte da presentare che non hai fatto tu non va bene, ma avresti dovuto comunque controllarla anche se non sai di cosa parlino quelle slide.
Finito lo show una fuga veloce interrotta da uno dei padroni che ti ringrazia per le brioches, e chi gliele ha offerte? Per me erano rimaste in ufficio... boh!
Fuga verso cosa? Una assemblea di condominio che ti terrà occupato fino alle 21. E siamo arrivati solo al punto 5 di 14 in odg! 3 millesimi ma che due balle!
Una mezzora di telefono col capo per relazionare e sentirsi dire che di tutta la giornata gli è rimasto impresso che il presidente ha scherzato sulla sua panza. Embè? Di me non conosce nemmeno il nome! Già che ci sono prendo le ferie perché non vogliono pagarle...
Stai per andare a casa mesto ma almeno il lieto fine arriva!
Guardi il telefono ed è pieno di chiamate, cacchio il compleanno, senti mamma, senti sorella, senti morosa... sì, il tuo compleanno non lo passerai solo, è sera fatta e puoi spararti una pizza, senza glutine, con la tua dolce metà che ti tiene la mano sotto il tavolo di nascosto dai suoi:-)
Passeggiata romantica a guardare le stelle e parlare del futuro e sei pronto ad abbandonarti fra le braccia di morfeo...
Una volta avresti passato la giornata fra letto e bottiglie! Sei vecchio... e tutti quei coetanei, alcuni mezzi sconosciuti, te lo ricordano su facebook... invecchierete pure voi! Carogne!

28 anni non sono tanti, ma si iniziano a sentire le responsabilità.
Così ora mi prendo il vespino e vado a ritirare la fidanzata dal suo ultimo giorno di scuola, povera precaria, e facciamo finta di dimezzare l'età andando in due in motorino!

Hasta Siempre

The Boss

giovedì 24 aprile 2014

300 L'ALBA DI UN IMPERO: RECENSIONE, TRAMA SPOILER

Se state pensando di andare a vedere un film storico partite col piede sbagliato, se volete vedere sangue e sesso allora siete sul pianeta più corretto (giusto perchè di scene spinte ce n'è solo una!).
Un film che farà fioccare i 4 in storia a tanti pischelli che da furboni andranno a dire che le flotte persiane e la falange spartana erano guidate da due donne (la femme fatale Artemisia e la vedova vendicatrice di uno dei due re spartani, l'altro manco se lo filano), quando le donne probabilmente a quei tempi erano degne di accudire i figli e lavare i piatti. Se dovevano inventarsi Artemisia per giustificare capo Artemisio, a sto punto perchè non inventarsi una golosa di salami per giustificare Salamina?
Che gli spartani vadano gloriosi sulle navi alla battaglia poi... è tipo vedere i gatti che si fanno la doccia.
Che il comandante degli ateniesi Temistocle si sbatta con violenza il comandante dei persiani è l'apoteosi!
Le teste mozzate non si contano, gli arti mozzati pure, le scarpe di cemento ante litteram sono interessanti, ma la più bella sono la guardia reale persiana kamikaze!
I riferimenti sbagliati sono a bizzeffe, ma non è questo che cercavo nel film, avrei voluto vedere fierezza e valori come nel primo, quelle gesta che mi gasano e mi fanno sentire patriotico e quasi nazionalista più o meno come la nazionale di calcio che batte i crucchi... Invece è stato uno splatterone in cui viene da ridere a vedere certe forzature, VERGOGNOSO! Come tanti sequel purtroppo... Il mio timore è che si siano lasciati aperti spazio per un terzo film, perchè manca l'episodio di Platea per concludere le guerre persiane, chissà se fra Mardonio e Temistocle nascerà qualcosa di tenero... coming soon!

Hasta siempre

The Boss


martedì 15 aprile 2014

FAMULUS: STAGE O SERVITÙ?

Quando ti senti dire che sei il famulus del tuo capo capisci che sei proprio in fondo alla catena alimentare...
Il famulus era lo schiavo di famiglia, a cui tutti erano molto affezionati, ma comunque schiavo. Poi qualche magnanimo ha iniziato a riscattarli, ad emanciparli, ma nei secoli la figura è rimasta viva: la dama di compagnia, il garzone, l'apprendista, il segretario particolare, lo stagista, ecc..
La promiscuità fra il potere lavorativo e quello privato, così un giorno ti ritrovi ad andare a comprare una colomba pasquale anche se sei celiaco, porti a lavare le camicie anche se tua moglie te le lava e stira tutte le settimane, ti ritrovi a fare l'autista quando sei pagato per fare analisi di bilancio, sei reperibile h24 anche se ti pagano per 8 ore/die.
Un conto è essere flessibile sul mansionario, un conto è fare le commissioni per gli affari privati degli altri.
Poi finalmente uno stronzo/amico/collega ti fa notare, davanti alla tua fidanzata, che il sei considerato da tutti (pure quelli che non sanno il tuo nome) il famulus del tuo capo, non ti devi chiedere nemmeno troppo il perché!
Bisogna accettare tutto e ringraziare perché ti è stato concesso un contratto in tempo di crisi? Perché ti è stata concessa la vita?
Zi badrone!

Hasta Siempre

The Boss

giovedì 3 aprile 2014

CORTINA: VACANZE PER EVASORI

Oggi campeggia su tutte le prime pagine dei nostri quotidiani nazionali quanto abbia fatto male il blitz della Guardia di Finanza a Cortina due inverni fa.
"Un autogol da 20 milioni", "Recuperati 2 milioni, persi 20 milioni in turismo".
Secondo me il turismo malato non serve all'Italia, se un turista deve andare Cortina solo perchè può pagare tranquillamente in nero e non si deve preoccupare dell'Agenzia delle Entrate e di Befera sbaglia! A Cortina ci si va per la neve, perchè è cool, perchè c'è festa.
Se abbiamo perso i turisti dell'evasione è solo che un bene, è un po' come quelli che vanno in Asia a fare turismo sessuale, in Italia invece si viene perchè così non ti controllano se spendi più di quel che dichiari.
La prossima volta cambiate titolo o abbiate almeno rispetto per il lavoro dei nostri tutori della legge, perchè l'anno scorso sono riusciti a far pagare 13 miliardi di oneri amministrativi su una mole di 90 miliardi ancora evasi (adesso si dice tax gap non evaso)! Sembra di mandarli a svuotare il mare con il cucchiaino! con la Punto ad inseguire il Cayenne truccato!
Ma tanto siamo il Paese dove tutto è concesso, dove ognuno può dire la sua senza giustificare, e pure quando si devono citare i numeri non ci si preoccupa di commentarli adeguatamente e con logica. Mi riferisco agli altri dati di oggi, quelli sulle pensioni 2012 in Italia: "il 42% dei pensionati prende meno di 1.000€", "il 14% prende meno di 500€". Se poi però si va a leggere fino in fondo, e non ovunque, praticamente tutti hanno più di una pensione, e chi ne ha solo una ne prende 1.200 di euro! Poi quella delle donne che prendono meno... Non è che la donna prende meno, forse la maggior parte non ha mai lavorato e prende la reversibilità? Ah, ecco!

Ma sì, l'importante è attirare il lettore, vendere il giornale, anzi no, nemmeno quello visto che campano con le sovvenzioni statali, basta che riempiano le pagine e giustifichino la loro esistenza!


Hasta Siempre

The Boss


fonti:

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-04-02/fisco-befera-da-blitz-cortina-oltre-2-milioni-incassi-163546.shtml?uuid=ABHQyn7

http://www.ilgiornale.it/news/interni/che-autogol-quel-blitz-cortina-persi-20-milioniil-caso-1007190.html

http://www.corriere.it/economia/13_luglio_16/Inps-pensionati_436c8136-edf8-11e2-98d0-98ca66d4264e.shtml

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/02/pensionati-il-426-prende-meno-di-mille-euro-ma-lo-01-supera-i-10mila/935359/

sabato 22 marzo 2014

A-LETHEIA: IL SOLE CHE ACCECA

Ho saltato un weekend per motivi di salute e mi sono accorto quanto mi manca scrivere, comunicare!
Questa settimana voglio parlare della beata ignoranza, una caratteristica che rende più vivibile il mondo e che non appena finisce ci fa stare male.
Vi è mai capitato di entrare in un bar e dire: "che bell'atmosfera accogliente". Poi in realtà scopri che non pagano i dipendenti da mesi, hanno uno sfratto esecutivo, ecc.
Così funziona con ogni sistema, visto da lontano sembra armonioso e perfetto, poi ti avvicini e ti tolgono il velo (a-letheia=senza-velo, verità, io preferisco realtà, la verità la lascio alle religioni) e ti cadono le braccia.
A volte preferirei rimanere nell'ignoranza, a volte preferirei non avere l'istinto comunicativo di aprire gli occhi agli altri.
Ma se vedi che qualcosa non va come fai a non dirlo ai protagonisti? Io lo faccio pure quando vedo la tv, anche se sono conscio che non possono sentirmi... :-)
Eppure poi mi sento in colpa per aver rovinato la perfezione che vedevo dall'esterno; forse valeva la pena di lasciare tutti nella loro beata ignoranza? Me lo domando spesso, ma finisco sempre per dirmi che la sincerità paga nel lungo periodo. Magari con i modi giusti, con i tempi giusti, ma prima o poi bisogna togliere la benda e permettere a tutti di vedere la realtà. La parte più difficile è accettare di essere stato ingannato per tanto tempo, di esserti auto illuso che tutto fosse perfetto e invece...
Così sul lavoro, in famiglia, con gli amici, con la politica,... all'uomo piace essere ottimista per essere felice così non vuole vedere quello che non va. Ma prima o poi dovrai fare i conti con la realtà... meglio da consci? Io, dopo tanti errori, ho deciso di sì. Il problema è che la mia decisione coinvolge tutti quelli che mi circondano! Non a tutti piace sentirsi dire la realtà dagli altri.
Io ho deciso di farlo diventare il mio mestiere, esplicitare tutto quello che vedo, buono o cattivo che sia, e riportarlo agli interessati. Starà a loro poi decidere del loro futuro, ma almeno lo faranno da consapevoli.
Non è facile, ma mi sento bene facendolo... poi magari vedo gli altri e non vedo me, per fortuna ho incrociato nella vita una rompiscatole che ha il mio stesso difetto e mi aiuta a vedermi dietro la maschera.
Sono quasi persuaso che sia contagioso, che quando hai gli occhi aperti poi vuoi vedere tutto e mostrarlo agli altri. Quanto mi fa ridere aver aperto la caccia agli ADA (Amici Di Amici), sta prendendo piede dopo qualche mese, vedremo come andrà a finire!
La realtà pagherà o torneremo a ricoprirci gli occhi per non farci troppi pensieri?

Hasta siempre

The Boss

domenica 9 marzo 2014

ELOGIO DEL PROLISSO - FILOSOFIA DEI SOCIAL NETWORK

Era un po' che non parlavo di me, ma in fondo i blog si fanno oltre che per la passione alla scrittura anche per autocompiacimento, dunque oggi voglio scrivere di quanto mi piace scrivere, parlare e comunicare a fiume.
La gioia della comunicazione è una delle rare scoperte utili dei social network, tutti hanno capito che possono dire e dare qualcosa di loro all'universo. Per me più che poter dire a tutti è proprio il fatto di poter dire tutto. Adoro trovare qualcuno che ti ascolta sempre, a volte risponde e ti chiede, così si crea dialogo dal nulla, l'uomo è animale comunicativo.
C'è una teoria filosofica sulla nostra epoca commerciale che mi ha preso un sacco e che mette al centro 2 elementi: la materia e la comunicazione. Entrambi i fattori sono indispensabili uno all'altro, se una cosa esiste e non ne parlo è come se non esistesse, se non ho nulla di cui parlare che parlo a fare? Così il mondo si mantiene con l'energia scaturita dai due elementi quando combinati, se invece si creano comunicazione o materia fine a se stesse si spreca energia vitale per il mondo.
Perché devo per forza essere sponsor di qualcosa o creare qualcosa per farla conoscere a tutti?
A me piace comunicare solo per il gusto di farlo.
I 140 caratteri di twitter mi stanno stretti, i 5 sms che concatenati diventano a pagamento mi danno fastidio, i minuti contati con la fidanzata e gli amici ricavati fra il lavoro e il sonno non mi bastano mai per potergli dire tutto appieno.
A volte mi accorgo di diventare noioso e cerco di contenermi, ma se uno non ha il dono della sintesi non deve per forza averlo.
Odiavo i riassunti perché se uno scrittore ha impiegato un anno per scrivere un libro non ha messo lì parole a caso per riempire pagine e tu non puoi tagliare nulla per descrivere la sua opera.
È difficile riassumere perché non è naturale, io la vita la vivo 24 ore, non 6 in cui riassumo i punti salienti, tutte e 24 le ore, tutti i secondi sono degni di essere vissuti, non tutti di essere raccontati :-)
Mi piace parlare a ruota libera, a volte purtroppo mi ripeto anche, ma se racconto qualcosa è perché credo valga la pena di descriverla fino in fondo e sia adatta da dire in quel momento.
Così mi trovo in piena notte, da solo ranicchiato sul letto, a perdere prezioso sonno ristoratore, per fare un elogio al prolisso quando nessuno ha più la forza per ascoltarmi! Tanto la rete è una buona ascoltatrice, accoglie tutto, anche se a volte passivamente... Sarà perché le mie parole non sono finalizzate alla vendita di nulla? Secondo me invece vendo valori e cultura, non sono proprio materia, diciamo intangible asset! Così il pensiero di aver dato energia al mondo per andare avanti, nonostante tutto, mi fa sentire meno in colpa :-)

Hasta siempre

The Boss

domenica 2 marzo 2014

IL CIRCOLO VIZIOSO DEI CORSI BASE - LA NOIA DELLE COPPIE MODERNE - LE NUOVE GENERAZIONI NON HANNO PASSIONI

Lei: Cosa facciamo amore stasera?
Lui: Danno qualcosa in tv?
Lei: No, però ci sarebbe un corso...

E così iniziano i corsi di ballo, di cucina, di subacquea, di tennis, di spinning, di acquagym, di arrampicata, di addestramento cani, di basket, di yoga, di sci di fondo, di ciclismo, di arti marziali,... Non è che gli piaccia davvero, ma è per ammazzare il tempo, e tutte le stagioni ne collezionano uno, così fanno qualcosa insieme... NO!
Non può diventare anche l'hobby materia del consumismo, gioia dei venditori sì, ma solo per chi sa e conosce, non per chi deve farlo a spot. L'hobby non è spot per definizione. La gente non ha più passioni e così gliene vendiamo un pezzo per fargliele assaggiare, se poi piace continui... che cagata fotonica!
Potremmo definirla la passione per i corsi base! La tuttologia, ce ne sono un sacco di tuttologi in tv, ecco da dove viene questa moda... Ricorda anche vagamente il voyeurismo del protagonista di fight club che si fa passare tutti i gruppi di sostegno per sentirsi meno solo e meno sfigato!
Io ho la passione della scrittura, mi ci dedico ogni weekend e ogni volta che ne ho occasione, la mia dolce metà è insegnante e si diverte a leggere e correggere i miei testi; la stessa persona a cui voglio bene è appassionata di sport da montagna, a me piace camminare e ci andiamo a fare le passeggiate. A me piace il calcio ma lei non viene a vedermi giocare, così come a lei piace sciare ma io non vado a sciare con lei. Non dobbiamo omologarci per essere una coppia, si possono condividere alcune passioni ma non è bello se ci sforziamo di appassionarci e soprattutto non dobbiamo inventarcele se non ne abbiamo in comune.
Ma che senso ha fare ogni stagione uno sport diverso? Diventare dei seriali dei corsi base? Eppure ce ne sono un sacco e accumulano un sacco di materiali inutili spendendo un botto di soldi! E facendo il gioco dei negozianti di specialistica (mica vorrai prendere la racchetta in affitto, comprala! mica farai il barbone che affitta le scarpette, comprale!)
Manca la passione, la voglia di approfondire, di diventare esperti, così si finisce per sapere tutto e niente, e perdere tutto... Perchè se non si coltivano le passioni svaniscono, è un po' come l'amore...

Hasta siempre

The Boss


martedì 25 febbraio 2014

COMUNICATI STAMPA - LA MORTE DEL GIORNALISMO REALE

Perchè sbattersi e seguire davvero un evento quando puoi fare copia e incolla di un comunicato stampa? Perchè ragionare su un pezzo se puoi copiarlo e ti pagano per il lavoro fatto da un altro?
Perchè mostrare che sei un fannullone quando basta un ritocchino ai comunicati stampa e sembra che hai scritto qualcosa di tuo?
Peccato che quando il ritocchino finisce per essere il titolo di un giornale di appartenenza di un gruppo imprenditoriale e hai sbagliato a leggere un "sale" anziché un "scende" nella lettura del comunicato stampa sul bilancio di una società quotata appartenente a quel gruppo... Che figura barbina...
Speriamo che almeno sia stata un'operazione voluta per arginare i movimenti di borsa dopo la dichiarazione delle perdite di utile del 7% (che poi portandole da -7% a +7% si sbaglia solo del 14%, che su 1,57 mld di dollari fa... va beh, bazzecole...)



Qualche mese fa si richiamavano i giornalisti perchè non controllano le loro fonti e usano wikipedia per scrivere i coccodrilli (incappando in scherzi di professionisti della sfiducia nei mezzi di comunicazione comune), ma secondo me non avere nemmeno la capacità di copiare e incollare un testo è ancora più svilente!

Hasta siempre

The Boss


lunedì 17 febbraio 2014

THE WOLF - RECENSIONI, TRAMA E COMMENTO PERSONALE

Potevano pure intitolarlo "il Silvio d'America", forse anche per questo è stato vietato ai minori di 14 anni!
Un ragazzo arrivista che sa cavalcare l'onda degli anni di wall street, quando tutto sembrava facile, le leggi non strozzavano il mercato e le droghe iniziavano a diventare sintetiche.
! TRAMA E SPOILER!
Voleva un futuro migliore per lui e la sua giovane moglie così Jordan Belfort si buttò in borsa, la sua carriera rapida e piena di eccessi viene subito stroncata dalla crisi. Ma i cavalli di razza si distinguono, così, con il supporto della moglie, rientra nel mercato della finanza dalla porta di servizio, dai bond delle pmi fuori borsa. Lui conosceva i compratori giusti, il taylorismo e la psicologia adescano i polli, i bond davano rendimenti percentuali da urlo, una serie di conoscenze fortuite aprono le porte di wall street (un'OPA truccata) e un conto in Svizzera (intestato alla zia londinese). Una serie di vicende roccambolesche che possono capitare solo a chi vive la sua vita sulla lama del rasoio.
Le immagini delle pubblicità dei suoi prodotti in tv ricordano fin troppo le scene di quando eravamo piccini e Silvio apriva le sue prime reti tv!
I soldi danno alla testa, la droga e il sesso rovinano le famiglie, gli amici coglioni le società!
Così di punto in bianco Jordan si ritrova ancora fuori gioco, braccato dall'FBI e costretto a fare l'infame.
Ma a wall street non c'è spazio per i sentimenti! E il lupo perde il pelo ma non il vizio!
Il finale lo vede vincente come docente di ciò che sa fare meglio, la vendita del nulla! Carina la scena del venditore di penne che crea i bisogni nei clienti...
Un film diseducativo, ma tremendamente vero, tant'è che è preso dall'autobiografia di Jordan!
Veramente bello, merita di essere visto, anche se alcune scene di sesso risultano inutilmente spinte (il film tiene svegli anche senza di quelle).

Hasta Siempre

The Boss