domenica 11 marzo 2012

LA GUERRA INFINITA


E’ sorprendente l’entusiasmo che circonda l’operato del super-direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio “Scovalitutti” Befera e il seguito che dietro a quest’ultimo s’è venuto a creare. Notizia di oggi, l’80 % degli italiani è a favore dei blitz della Finanza e, di riflesso, del metodo-Befera: controlli intensificati, intervallati di tanto in tanto da azioni spettacolari e mediatiche che hanno la funzione di terrorizzare psicologicamente i commercianti “mariuoli” e di trasmettere il messaggio che nessuno rimarrà impunito. Nulla di più positivo direi: una squadra affiatata, che si stringe intorno al suo condottiero votato alla lotta contro il male.

Questo fenomeno del “Tutti con il boia” però, mi ricorda tanto quanto successo 20 anni fa, durante la cd. stagione di Mani Pulite, quando a capo della massa indignata c’era il Pm Antonio Di Pietro e, come “strategia militare”, al blitz si preferiva la carcerazione preventiva. Sia chiaro: allora il furore mediatico era decisamente più intenso, la ribalta dei personaggi maggiore e i valori in gioco più preziosi. Ma l’atteggiamento degli italiani invece, direi che è rimasto lo stesso. Quelli che un tempo, al primo odor di tangente, erano pronti a far scattare le manette sono gli stessi che vorrebbero improvvisamente ripulire la città, con controlli a tappeto ed un finanzino ad ogni angolo di strada. Gli stessi che attaccheranno alla porta del loro negozio il bollino blu dell’onestà (previsto per i commercianti che risultano “puliti” ai controlli fiscali), quando fino all’anno prima evadevano l’evadibile e, passata l’onda di perbenismo, torneranno ad evadere. Gli stessi che in pubblico chiedono la testa degli evasori e poi in privato pensano al loro orticello “perché con tutte queste tasse non ce la si può fare”. Non c’è che dire, ipocrisia e opportunismo regnano sovrani e non sarà con blitz e manette che le cose verranno risolte (vedi Mani Pulite appunto).

Indi, in poche parole, dove sta il problema? A mio avviso (e non solo mio) i problemi sono due, concatenati. Il primo è culturale. Ma non tradotto semplicemente nella frase “chi evade è furbo e chi paga è uno sciocco”. Ma nell’idea che, se una persona, compiendo un reato, non uccide nessuno, è comunque una brava persona e in fondo non ha fatto nulla di male. Non è quindi un’ignoranza prepotente ma un’ignorante leggerezza. Che va di pari passo con l’altro problema, politico, per cui le tasse sono tante e pesanti ed evadere è imprescindibile se non si vuole soffocare sotto la loro morsa e veder vaporizzati i soldi tanto faticosamente guadagnati. La soluzione? Da una parte educazione alla vita collettiva ed educazione al consumo. Dall’altra parte un uso più sano del denaro pubblico, evitando sprechi e ladronerie. Nulla di nuovo insomma. E’ quanto ci prefissiamo da anni, più o meno seriamente, a seconda del periodo più o meno difficile che si vive. Il vero dilemma è: esistono strumenti giuridico-sociali che permettano al nostro Paese e a noi italiani di fare quel gradino in più verso un vero modello di vita civile? Se tali strumenti esistono, sono applicabili al nostro “sistema-Paese”? C’è la volontà dei cittadini di seguire un modello virtuoso per cui l’interesse particolaristico viene sacrificato in nome di quello generale? Mi piacerebbe rispondere con un obamiano “Yes, We Can!” ma, alla luce di quanto detto prima, sembrerebbe il messaggio di un cieco trasudante ottimismo e false speranze.

E quindi, che fare? Smettere di lottare e lasciare che l’illegalità regni sovrana? Mai. Bisogna stare tutti in trincea, 730 sul petto e scontrino alla mano. L’ennesima battaglia al ladro evasore è appena cominciata. La guerra, sia chiaro, non finirà mai.

Ivan Karamazov

1 commento:

  1. Mi rubi il ruolo dell'indignato? fatto bene il mestiere però, anche se credo che un po' di bastonate seppur, come dici tu, a volte sembra che siano solo momenti di caccia alle streghe senza soluzione di continuità. Purtroppo la gente non capisce finchè non viene punita, ne ho avuto esempio giusto oggi allo stadio...

    Hasta siempre

    The Boss

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