mercoledì 19 novembre 2014

BERGAMO IL BALUARDO MULTIETNICO NEI SECOLI DEI SECOLI

Sant'Alessandro era egiziano! Così una guida domenica ci ha spiegato che chi scelse proprio lui come patrono della città di Bergamo fece una scelta coraggiosa e che probabilmente ora come ora sarebbe irripetibile nella città che vede fortissimi i partiti razzisti.
Come è bello sentir parlare di Bergamo e di come è stata costruita, chi l'ha vissuta, perché è così come la conosciamo e soprattutto farlo in una tiepida giornata d'autunno guardandola dal'alto delle sue mura.
Solo lì ti accorgi di essere un po' fiero delle tue origini, di non dover vergognarti ogni volta che ti chiedono se sei di Bergamo, la patria della Lega, e porti un cognome da terrone. Che cazzo di ragionamenti sono poi... Abbiamo pure un patrono egiziano!
Avrà fatto il kebabbaro pure lui? O magari giocava a pallone nel parco degli alpini? Magari dormiva di notte all'albergo popolare e di giorno si rifugiava dalla pioggia nel nuovo parcheggio della stazione... Lì adesso vediamo gli immigrati, una volta invece erano loro a portarci cultura e civiltà, come gira la ruota a volte... Oppure siamo ancora gli stessi oppressori che ai tempi perseguitarono Sant'Alessandro e i cristiani, ma non ce ne accorgiamo perché lo viviamo in prima persona? Solo la storia ci saprà giudicare, solo la storia saprà trasformare la verità in realtà... Chissà perché la scelta così coraggiosa di mettere come patrono un egiziano ha così spaventato che nei secoli lo abbiamo schiarito e fatto diventare biondo e ricciolino... un po' come Gesù: l'unico palestinese biondo, alto e con gli occhi azzurri!
Non è paura del diverso, secondo me è solo immedesimazione, però a volte la verità chissà come avrebbe cambiato la storia, chissà se avremmo lo stesso stereotipo degli egiziani se avessimo accettato nei secoli un patrono egiziano e il figlio di Dio palestinese...

Hasta siempre

The Boss

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