lunedì 16 febbraio 2015

BIRDMAN - COMMENTO PERSONALE, TRAMA, SPOILER FINALE

COMMENTO PERSONALE
9 candidature al premio oscar attirano come uno specchietto per le allodole, in realtà per capire il film bisogna essere amanti di un certo genere. Personalmente mi sono perso nelle sequenze senza tagli che portano dalla realtà al sogno con qualche piccola interruzione, non sempre, di comete e meduse spiaggiate (gli alti e i bassi della vita del protagonista). Bisogna poi voler vedere un film che non abbia un senso compiuto, bisogna guardare all'allegoria generale che vuole esprimere il malessere del cinema moderno. Una critica forte a questi attori che vivono per il loro personaggio e che confondono troppo spesso la realtà per la finzione. Quelli che nel film sono definiti "celebrità e non attori".
La frase che mi è piaciuta di più del film è: "confondi l'amore con l'ammirazione". Ma non è l'unica meritevole di nota. Consiglio la visione a un pubblico attento e non troppo legato ai canoni di cinema classico con trama limpida e lieto fine, le volgarità non si sprecano (detto brutalmente la prima volta che mi ci sono approcciato mi sono addormentato dopo 5 minuti e mi sono svegliato su un dialogo: "come fai a conoscerlo?", "condividiamo una vagina")

TRAMA
Thompson è un attore legato al suo personaggio di supereroe vestito da uccello: Birdman. Per togliersi questa macchia indelebile che lo perseguita si ritira dal cinema e vuole provare a riscattarsi facendo regista, produttore e attore di una piece teatrale (di discutibile fattura). Attori principali sono parenti e amici, fra cui un attore vero che dovrebbe dare la svolta giusta alla storia.

SPOILER FINALE
Thompson è così preso dal suo personaggio che vive come se fosse davvero un supereroe e le immagini si confondono fra realtà e immaginazione, ogni tanto sposta oggetti con la mente, vola, ... Non è facile capire a che tipo di film ci si sta approcciando di primo acchito, poi la critica al cinema che rende un attore prigioniero del suo personaggio è sempre più palese, sino ad arrivare all'esplicitazione nella scena con la giornalista che dovrà stroncare la sua piece.
Ad aggravare il tutto ci sono gli altri attori: una coppia scoppiata che ha nella parte femminile una fragile attrice di Broadway e nel maschile un figo che si sente vero solo sul palco; la seconda moglie di Thompson che pensa di essere incinta; l'ex attore fatto fuori con un incidente non troppo casuale che farà causa a Thompson; la figlia che è ex tossico-dipendente e attratta da tutto ciò che è trasgressione (compreso farsi il figo e distruggere il morale del già fin troppo fragile padre divorziato); la ex moglie che ricorda i passaggi più bui della storia amorosa comprese le scene di violenza legate alla confusione fra "ammirazione con l'amore" (Thompson le ha tirato un coltello perché lei ha criticato un suo film).
Spesso Thompson si ritrova in scende a metà fra la realtà e il sogno, sente la voce del protagonista di Birdman che lo galvanizza e gli suggerisce di tornare ad interpretarlo: fa levitazione e risponde in skype alla figlia, scaglia oggetti con la forza del pensiero e poi si fa male con lo specchio, vola dal grattacielo e non paga il taxi quando atterra, si fa due passi in centro e si ritrova in mezzo a una battaglia con mostri giganti... La parodia di un film americano sui supereroi Marvel che vanno tanto di moda oggi (o di uno di quelli Disney con Johnny Depp, che forse poteva essere il protagonista del vero finale dicono in internet altri blog). Il tutto intramezzato da comete e meduse spiaggiate a segnare gli alti e bassi della vita. 
Il finale è prevedibile e lascia in teoria aperta l'interpretazione, nella pratica svolge la sua funzione di critica al cinema fino in fondo: Thompson, dopo 3 anteprime andate una peggio dell'altra (il figo che si lamenta in scena per il poco alcol nel bicchiere, una volta resta in mutande in mezzo alla strada, ...) finalmente arriva all'atto finale della Prima: ma prende una pistola vera anziché una finta (cosa già chiamata da una battuta fatta dal figo a inizio film). Arriva sul palco evidentemente scosso: non si ritiene un buon padre, la moglie lo odia, l'ex moglie lo odia, tutti lo vedono solo come Birdman e non come attore o uomo,... così, anziché sparare a salve, spara davvero. La giornalista esce subito senza nemmeno applaudire, aveva detto che avrebbe stroncato la piece comunque fosse andata perché non era un lavoro per "celebrità ma per attori", gli altri si abbandonano in una standing ovation e successive preghiere al parco per l'attore vittima di un increscioso "incidente"...
Il giorno dopo Thompson è vivo, si è solo sparato al naso, la giornalista non poteva stroncare la piece di un suicida, finisce quindi intitolando il suo articolo "l'imprevedibile virtù dell'ignoranza" cioè la capacità di una celebrità ignorante dell'arte di essere attore di portare la realtà sul palco, di vivere col sangue il palco.
Ironia della sorte la maschera di gesso messa a proteggere il naso ricorda molto la maschera di Birdman, lui sembra guarito (probabilmente sono passati giorni e giorni ma l'assenza di tagli non ti consentono di esserne certo), così cosa può succedere a una persona che ha appena tentato il suicidio (e che si crede un supereroe volante) se viene lasciata in una stanza da sola con le finestre che danno sulla strada?
Thompson spicca il volo! Lo sguardo della figlia prima lo cerca spaventato verso il basso e poi si alza al cielo sorridente (come direbbe la mia prof del liceo la figlia è boopide). 
Sarà morto? Chissene! O meglio, di sicuro sì, ma non era questo il senso del film, il problema è che viviamo in un mondo in cui le persone sono la loro maschera e non più loro stesse, sono celebrità e non attori, sono supereroi e non uomini, vogliono l'ammirazione non l'amore... fino al punto di credere di poter volare (quasi pirandelliano, ma sarebbe uno sminuire Pirandello).

Hasta siempre

The Boss

p.s. il finale alternativo è che Thompson muore davvero e lo sostituiscono con Johnny Depp che si relaziona con la voce del pirata dei caraibi.

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