domenica 17 marzo 2013

LA FRODE - SUSAN SARANDON È UNA GARANZIA

Continua la rassegna di film, questo weekend, causa neve, sono finito al cinema.
La frode (titolo originale arbitrage), con Richard Gere e Susan Sarandon. Avverto i lettori che sto per spoilerare mezzo film e lo criticherò pesantemente. Dunque non lamentatevi se vi troverete a leggere il finale del film e vi dirò che fa pure schifo.
Iniziamo a dire che nella locandina mica c'era la foto di quel gufo! Mai un film che possa essere allegro quando c'è lei.
Pensare che, appena comprato il biglietto, mi ero detto: sarà una riedizione de La stangata, wow! Inizia il film e sulla prima scena subito mi trovo coinvolto dal protagonista: sono io da grande, con gli occhiali e qualche capello in più. Cinico e dedito al lavoro, una bella famiglia e sa risolvere tutto mantendo un buon equilibrio, forse un po' sproporzionato verso il lavoro, ma per quella paccata di soldi può starci... :-)
Poi inizia il declino: lui va dall'amante, la società ha un buco di mezzo miliardo di dollari tappato in modo fraudolento, un incidente stradale in cui l'amante muore, lui che insabbia tutto,...
no! stop! perché doveva tradire la moglie? la truffa finisce in secondo piano, si intitola la frode, non il fedifrago!
Secondo me Susan legge i copioni e chiede di modificarli per fare la parte della vittima!
Per fortuna lui è cattivo fino all'osso e sa il fatto suo. Il lieto fine lo lasciamo ai moralisti. O, meglio ancora, scrivetevelo voi, tanto finisce senza dirci se Silvio accetta il contratto di divorzio di Veronica Sarandon.
Una storia già vista, con lei preoccupata solo di sé e dei suoi hobby, senza pensare che denunciando il marito li perderà.
In Italia sappiamo come è finita la storia, in America i giudici non sono onnipotenti e i cattivi, seppur con qualche ferita, portano a casa il bottino senza doverlo smezzare con moglie e figlia ricattatrici.
Unica nota di colore è il contratto della truffa firmato sul retro del menu di un ristorante di lusso. Forse anche il figlio scemo faceva ridere, ma d'altronde il ritratto di famiglia doveva essere completo, il Lapo de noiartri per intenderci.
Ancora poco e vi rendo inutile andare a sprecare i vostri soldi al cinema.
Andate e ricordate che se leggete Susan Sarandon sulla locandina dovrete prepararvi a un mattone moralizzatore, non fermatevi al solo titolo (tradotto evidentemente senza far trasparire il gioco di parole che coglie la parola inglese oltre al significato finanziario) e fotografia, l'ho imparato a mie spese!

Hasta Siempre

The Boss

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