sabato 9 marzo 2013

PENSIERO... INDETERMINATO!

Ormai in questo blog abbandonato dai redattori mi ritrovo solo io a combattere e sono pure l'unico dei redattori che ha raggiunto l'obiettivo del posto a tempo indeterminato!
Ebbene sì, dal primo Marzo mi è stato accordato il posto a tempo indeterminato! So che non vuol dire più nulla, che una nostra "filiale" del sud giusto questa settimana è stata messa in cassa integrazione guadagni, ma avere quel pezzo di carta in tasca ti fa vedere tutto in un'ottica diversa. Due lunghissimi anni da precario con contratti farlocchi, che per un anno e mezzo non mi hanno garantito nemmeno il pagamento del pullman per raggiungere il luogo di lavoro, finalmente ripagati dalla sicurezza.
Solo che poi scattano quei meccanismi di invidia dei colleghi, quelli che ti hanno sempre trattato come l'ultimo arrivato e ti mandavano a fare le fotocopie e risistemare l'archivio. Bene, adesso mi pagano quanto voi per fare le fotocopie 8 ore al giorno! prrr! Anzi no, niente fotocopie, però accogliere i clienti e prendergli i cappotti se non ti dispiace... Va beh, è solo la prima settimana, si accorgeranno che qualcosa più delle fotocopie sai fare. Speravo in qualcosa di più sinceramente, me ne ero fatto un sogno, mi aspettavo chissà che da questo giorno... è proprio vero che è più bello il momento dell'attesa che quello della vittoria in sè e per sè. 
Da lunedì si riparte e si cerca di crearsi un piccolo spazio tutto tuo dopo che la maternità che stavi sostituendo è rientrata e non hai più un mondo tuo... sarà difficile perchè lei pensa che le voglia fregare il posto ora che hai il contratto, le altre pensano al loro posto traballante perchè nei mesi hai sempre dato il doppio di loro per farti vedere, e tu? e quei pochi amici che avevano si sono dovuti stringere in ufficio per farti spazio, ti vogliono bene pure loro no? Infine ci sei pure tu che non sai nemmeno che cosa fare per tirare sera a rincorrere lavoretti senza senso. Belli i pensieri che ti fai ogni giorno entrando in ufficio.
Mi ero creato una nicchia sugli intangibili, era il mio progetto, mi ero conquistato un finanziamento dalla CCIAA per portarlo avanti e giustamente ora è diventato troppo grande per gestirtelo da solo... Fosse solo condividerlo con gli altri... tanto a me mica pagano di più se lo faccio da solo. Il problema è che poi leggi il giornale la mattina e ti viene il dubbio di aver tradito il tuo pensiero. Io volevo aiutare i dipendenti a tirare fuori le proprie capacità nascoste e invece questi hanno paura di te quando vai in azienda...

Da un lato sento che devo continuare a fare questo mestiere perchè è l'unico spazio che mi hanno lasciato per crescere e per guadagnarmi questo nuovo contratto, dall'altro mi sento uno schifo perchè non sono riuscito a trasmettere il mio desiderio di migliorare la condizione degli schiavi ma, anzi, li ho solo resi più precari di prima, ho creato in loro paure che prima non avevano, almeno secondo la loro percezione. Il valore percepito è l'importante non quello reale, così mi insegnarono.
Sarà dura anche fuori dal lavoro, inizio a sentire il vento dell'indipendenza soffiare fra i pochi capelli rimasti, voglia di andarmene di casa, di godermela, tanto ho il posto fisso! Questa chimera ormai sconfitta ma mai doma, perchè poi devi lasciare la certezza del nido familiare per il futuro fuori casa... Le scuse ormai stanno a zero, bisogna solo prendere coraggio. Lo stesso coraggio che ho cercato di infondere agli altri precari come me fino a settimana scorsa e che ora sembra essermi svanito sotto il naso. Come chi raggiunge l'obiettivo e non se lo sa godere, un senso di insoddisfazione profonda...
Quasi quasi mi licenzio e mi faccio riassumere da precario! Scherzo, sarebbe uno sfregio a tutti gli altri precari che lottano ogni giorno per farcela, però voglio dire a questi miei ex compagni di sventure che non cambierà molto con quel pezzo di carta in tasca. 
Ci hanno plagiati mentalmente, non vogliono più farci sentire liberi, ci hanno insegnato il terrore del futuro e del cambiamento, ci hanno fatto affezionare a questa condizione di autocommiserazione, di vittimismo verso la società ingiusta, di odio verso le istituzioni e il mondo del lavoro che non ci considerano. 
Ci hanno creati precari nell'animo ancor prima che sul conto corrente.

Hasta siempre

The Boss

1 commento:

  1. Dimostrazione pratica che mi sono sbattuto per nulla perchè la percezione della mia condizione lavorativa è pari a zero e pure io ormai tendo a sminuirla:
    Ieri sera ero con gli amici al bar a parlare del nuovo contratto e poi uno si avvicina e mi chiede: "non te l'ho mai chiesto prima perchè tutti lo davate per scontato e mi sembrava di fare la figura dell'ignorante, ma, in sto posto, cosa producono?" io:"siamo un'associazione di categoria, una specie di sindacato ma per gli altri...", lui:"dunque?", io:"mettiamola così, ci chiamano quando devono fare il lavoro sporco, insomma, se senti che il tuo capo ci sta chiamando fatti un pensiero...".
    ho davvero perso... ma ne sono troppo fiero! :)

    RispondiElimina